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Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli
sabato 2 Marzo 2024 - domenica 2 Giugno 2024

sede: Atelier del Tadini (Lovere, Bergamo).
La mostra intende illustrare, attraverso l’esposizione di alcuni significativi corredi portati alla luce grazie allo scavo della necropoli scoperta in località Valvendra, l’importante ruolo di Lovere in età romana, quando il territorio gravitava sulla Valle Camonica.
Da un’iniziale condizione di semidipendenza da Brescia, la Valle passò velocemente a Civitas e quindi a res publica.
Centro giuridico politico e amministrativo era Cividate Camuno, vera e propria città romana con edifici e spazi pubblici monumentali di cui sono stati parzialmente scavati e valorizzati le terme, il foro e il quartiere degli edifici da spettacolo con un teatro e un anfiteatro.
Lovere non era una città, ma poteva essere considerata un insediamento con un apparato amministrativo proprio come vicus o, più probabilmente, un emporium, una sorta di propaggine e di avamposto meridionale della Civitas Camunnorum.
Il centro, posto in posizione strategica alla testa del lago d’Iseo, doveva svolgere una funzione di emporio e di raccordo dei contatti commerciali e culturali tra il Sebino, la Val Borlezza, la Val Cavallina e la Val Camonica.
Ad oggi non è stata individuata alcuna traccia di Lovere romana, con l’eccezione di due iscrizioni con dedica a Minerva trovate nei pressi del monastero di San Maurizio.
È, dunque, la vasta necropoli emersa fin dagli inizi dell’Ottocento lungo le attuali vie Martinoli e Gobetti a testimoniare la ricchezza e l’importanza di Lovere.
Come di consueto nel mondo romano, la necropoli si sviluppava all’esterno dell’abitato, lungo la strada di collegamento con la Valle Camonica.
Era organizzata in grandi recinti funerari in muratura, che delimitavano spazi riservati a gruppi famigliari o collegiali.
Le indagini archeologiche ne hanno individuati almeno sei.
L’alto numero di tombe e le caratteristiche dei corredi dimostrano la prolungata continuità d’uso dell’area, dal I al IV secolo d.C.
Organizzata dal Comune di Lovere in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e la Fondazione Accademia di belle arti Tadini onlus