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Luciano Tomasi. Luci e colori nelle sue forme
sabato 9 Novembre 2019 - domenica 1 Dicembre 2019
sede: Museo Civico Umberto Mastroianni (Marino, Roma).
La luce è l’elemento portante della mostra, sempre, perché la luce arricchisce, riesce a suscitare forte emozioni, sfuma; è i continuo trasformazione in grado di mutare l’intensità e colore, variare e alterare percezioni, le sensazioni e i suoi punti di vista.
I dipinti di Luciano Tomasi paiono attraversati da una brezza lieve che muove le stagioni, accompagna il silenzio fluire del tempo e conduce verso infinito, dove l’eternità aleggia sovrana in una dimensione che trascende l’umano e trasporta lo spirito verso sfere superiori, divine.
Qui le atmosfere sono sospese, immutate, quasi in attesa di qualcosa di ignoto e impercettibile.
Il tocco del pennello risulta talvolta lieve, nitido, appena distinguibile nella stesura di paesaggi e figure evanescenti, immateriali.
Talvolta si percepisce invece un dinamismo che divampa e rende vivi, accesi e scalpitanti paesaggi e figure in un gioco di segni, cromatismo e pennellate decise che riconducono lo spettatore alla concretezza del dato impresso sulla tela.
L’intera sua opera richiama il vincolo indissolubile tra la natura e l’uomo, è metafora del fluire stesso dell’esistenza umana attraverso percorsi di autenticità individuali e universali, forse smarriti ma costantemente ricercati.
Il mare, ora lieve ora frenetico e quasi tormentato, i cavalli in corsa rimandano all’imprevedibilità e al continuo movimento dell’esistenza in una sorta di intimo viaggio nell’essenza della natura e dell’uomo, viaggio in cui ogni istante si presenta come unico ed irripetibile ad uno spettatore capace di svuotarsi del ritmo frenetico e intimamente deformante della quotidianità per fruire dell’incanto dell’arte in piena libertà.
Quando la luce, il colore e le forme insieme creano un’armonia – un’emozione – un’atmosfera magica.
Nato a Pontinia in provincia di Latina, Tomasi ha esordito nel mondo delle arti figurative alla metà degli anni ’70; da allora ha proseguito la propria attività pittorica sviluppando il personale interesse verso i temi della figurazione in particolare verso la natura, sempre presente nelle sue opere: alberi, acqua, aria, fiumi, mari e paesaggi di più ampio respiro sono un riferimento ben preciso nella pittura a olio, nell’acquerello, nell’incisione, alle litografie, al pastello, alla seppia di china. Egli possiede una mano leggera, un segno rapido, preciso, e conciso. I suoi disegni, a matita o a china, hanno una lievità, un nitore, una purezza più che notevoli. Poche linee, pochi tratti, qualche tratteggio a mò di chiaroscuro, come nelle Nature Morte con bottiglie, vasi, bicchieri e libri. Piccoli esempi mirabili di sapienza tecnica, che evocano il magistero di Morandi di Greco. Nel 2014 per meriti artistici gli è stato conferito il titolo onorifico di “Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”.