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Mantova – Eventi e luoghi di interesse

lunedì 1 Gennaio 2018 - giovedì 31 Dicembre 2020

Mantova - Eventi e luoghi di interesse

sede: Varie Sedi (Mantova).

Mantova è un comune italiano di 49 445 abitanti (127 569 in tutta l’area urbana), capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia.
Dal luglio 2008 la città d’arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall’eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Nel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di capitale italiana della cultura. Nel 2017 Mantova e la sua provincia fanno parte della Regione Europea della Gastronomia – Lombardia Orientale, insieme alle province di Bergamo, Brescia e Cremona. Mantova sarà anche città europea dello sport nel 2019.
Mantova è l’unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali.
Inoltre, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente “Ecosistema Urbano 2017”, la città si è classificata al primo posto nella classifica delle migliori città italiane per qualità dell’ambiente e della vita.

Sito istituzionale
http://www.comune.mantova.gov.it/

Eventi a Mantova
http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/eventi

Eventi

Mantova Comics & Games (febbraio), salone del fumetto e del gioco, dal 2006 si tiene annualmente al PalaBam idealmente proseguendo Ludicamente, rassegna che fu ospitata per alcuni anni dal 2003 nelle piazze di Mantova, dedicata interamente al gioco non tecnologico.
Gran Premio Nuvolari. Dal 1991 competizione di regolarità riservata alle auto storiche
Premio Arlecchino d’Oro (giugno), nato nel 1999 per iniziativa del “Centro Studi Mantova Capitale Europea dello Spettacolo” ora Fondazione, ha lo scopo di rendere omaggio a Tristano Martinelli, attore mantovano a cui si deve l’invenzione della maschera di Arlecchino. Inserito nel programma di una rassegna di teatro, musica e danza, il premio viene consegnato ad un artista del mondo dello spettacolo di valore e fama internazionale. Dal 2006 il premio è inserito nel Festival Teatro – Arlecchino d’Oro, che la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo organizza e dirige negli ultimi dieci giorni di giugno su mandato del Comune di Mantova.
Incontro Nazionale dei Madonnari (14 e 15 agosto) dal 1973, ogni anno nel piazzale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie nel comune di Curtatone, decine di pittori, provenienti da tutto il mondo, dipingono coi gessetti sull’asfalto del piazzale del Santuario durante la Fiera di Ferragosto.
Festivaletteratura (settembre), dal 1997 organizza e ospita incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
Segni d’infanzia (novembre), festival internazionale d’arte e teatro per l’infanzia. Nato nel 2006 da un’idea di Dario Moretti, Segni d’infanzia è un grande evento artistico rivolto al mondo dell’infanzia, con particolare attenzione ai bambini dai 18 mesi ai 12 anni. La direzione artistica ed organizzativa del festival, promosso dal Comune di Mantova, è di Teatro all’improvviso, compagnia professionale di Teatro per ragazzi.
Mantova Medievale: dal 2006 si ripete ogni anno, col sostegno del Comune, fra il mese di agosto e il mese di settembre, l’edizione di Mantova Medievale, una manifestazione organizzata da La Compagnia della Rosa a.d. 1403. Negli spazi adiacenti il lungolago Gonzaga e il prato antistante il Castello di San Giorgio viene allestito un villaggio medievale. Rievocatori provenienti da tutta Italia e da paesi europei tra cui Portogallo, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca animano l’accampamento e mostrano i loro equipaggiamenti. Le attrazioni più attese sono il lancio della scure danese, il tiro con l’arco e i giochi di abilità medievali. A conclusione della manifestazione davanti al castello di San Giorgio viene inscenata la battaglia campale.
Mantova Musica Festival: per quattro edizioni dal 2004 fu organizzata, sulle orme del consolidato e più noto festival letterario mantovano, una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere: l’elettronica, il jazz e la musica contemporanea. Con spazi per dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l’incontro tra la musica e il teatro.
Mantova Chamber Music Festival, festival di musica da camera.
Mantova fu la prima città italiana ad avere la sua controparte fedele in Second Life. Riproduceva quanto più fedelmente possibile la Mantova reale, utilizzando misure, foto e disposizione degli edifici come dal vero. Operante su tre livelli, centro storico, Palazzo Te e Castello di San Giorgio, si estendeva su due Sim. Furono ricostruiti il museo Tazio Nuvolari, il Teatro Bibiena, la Basilica di Sant’Andrea. La Sim era teatro di eventi culturali e di aggregazione avendo la possibilità di proporre manifestazioni reali e virtuali.

Mostre:
Nel 2002 presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale è stata allestita la Celeste Galeria, Il museo dei Duchi di Mantova. 5 anni di studi scientifici, 60 studiosi coinvolti nelle ricerche, 519.000 visitatori, con una media giornaliera di 3923 biglietti per la mostra che ha riportato nella sua cornice ideale, da tutto il mondo, parte della prestigiosa e imponente collezione dei Gonzaga della seconda metà del Seicento.
Tra il settembre 2006 ed il gennaio 2007, la città – assieme a Verona e Padova – ha organizzato un percorso culturale sull’arte di Andrea Mantegna, in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova. Già nel 1961 venne realizzata un’esposizione che meritò a Mantova l’appellativo di “Città del Mantegna”. Per una mostra pittorica quello fu il primo grande evento di massa che portò nella città virgiliana più di 200 000 visitatori.

Musei e Gallerie

Palazzo Ducale – Complesso Museale Mantova- Piazza Sordello, 40
Palazzo Te – Viale Te, 19
Museo della Città – Palazzo di San Sebastiano – Largo XXIV Maggio, 12
Museo Archeologico Nazionale – Piazza Castello
Museo diocesano Francesco Gonzaga – Piazza Virgiliana, 55
Museo di Palazzo d’Arco – Piazza Carlo d’Arco, 4
Accademia nazionale Virgiliana di Scienze, Lettere e Arti – Via Accademia, 47
Rotonda di San Lorenzo – Piazza Erbe
Torre dell’Orologio e Museo del Tempo – Piazza Erbe
Casa del Mantegna – Via G. Acerbi, 47
Casa della Beata Osanna Andreasi – Via Pietro Frattini, 9
Madonna della Vittoria, ex chiesa di Santa Maria della Vittoria – Via Claudio Monteverdi, 1
Galleria Storica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – Largo Vigili del Fuoco, 1
Collezione numismatica della Fondazione Banca Agricola Mantovana – Corso Vittorio Emanuele II, 13
Galleria d’Arte della Fondazione BAM – Corso Vittorio Emanuele II, 13
Galleria “Arte e Arti” Il patrimonio artistico della Camera di Commercio – Via Pier Fortunato Calvi, 28
Galleria Museo di Palazzo Valenti Gonzaga – Via Pietro Frattini, 7
Museo Tazio Nuvolari, ex chiesa del Carmelino, Via Giulio Romano – ang. Via Nazario Sauro
Parco della Scienza – Viale Mincio
Museo della Gazzetta di Mantova, Piazza Mozzarelli 7, 1º piano.

Arte
Il Rinascimento mantovano.

Monumenti e luoghi d’interesse

Architetture religiose

Cattedrale di San Pietro (Duomo)
Dedicato a San Pietro, l’attuale duomo in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il 1395 e il 1401 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel 1545 da Giulio Romano, che lasciò intatta la facciata ma modificò le forme, ispirandosi alle basiliche paleocristiane. L’attuale facciata, in marmo di Carrara, risale al 1761. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell’antica facciata. All’interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l’altare maggiore è conservato il corpo incorrotto di Sant’Anselmo da Baggio patrono della città. La Cattedrale, ubicata nella monumentale piazza Sordello, è la sede vescovile di Mantova.

Basilica di Sant’Andrea
Progettata da Leon Battista Alberti, fu edificata a partire dal 1472 e conclusa 328 anni dopo con la costruzione della cupola su disegni di Filippo Juvarra. Nella cripta è custodita all’interno dei Sacri Vasi la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo portato a Mantova dal centurione romano Longino. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall’effigie in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.

Basilica palatina di Santa Barbara
Chiesa della corte dei Gonzaga fu voluta dal duca Guglielmo che incaricò del progetto l’architetto mantovano Giovan Battista Bertani. Parte integrante del Palazzo Ducale, la edificazione della chiesa fu conclusa nel 1572.

Rotonda di San Lorenzo
È la chiesa più antica della città, costruita nell’XI secolo durante la dominazione dei Canossa. A pianta centrale rotonda, la Rotonda di San Lorenzo è posta ad un livello più basso di Piazza delle Erbe e conserva al suo interno un matroneo e tracce di affreschi di scuola bizantina risalenti ai secoli XI-XII. Nel corso dei secoli subì trasformazioni radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che all’inizio del Novecento risultava inglobata in edifici successivi alla sua costruzione. Espropriati nel 1908, la rotonda di San Lorenzo fu restaurata e riaperta nel 1911 e infine riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria nel 1926.

Chiesa di San Sebastiano
Iniziata nel 1460 da Luca Fancelli su progetto di Leon Battista Alberti, fu completata nel 1529. Sconsacrata nel XVIII secolo fu adibita a diversi usi fino al 1925 quando, dopo un discutibile restauro che ha aggiunto le due scalinate d’ingresso, è stata trasformata in famedio dei caduti mantovani di tutte le guerre.
Sinagoga Norsa Torrazzo
Fu trasferita e fedelmente ricostruita nella sua attuale ubicazione, quando fu decisa la demolizione del quartiere ebraico, tra il 1899 e il 1902.
Seminario Vescovile
L’edificio, situato accanto al Duomo in Via Fratelli Cairoli, fu ristrutturato nel 1825 in stile neoclassico come si rileva in particolare nella facciata e nel cortile interno.

Altre chiese

Chiesa di Sant’Apollonia – Via Benzoni 20
Chiesa di San Barnaba – Piazza Bazzani
Chiesa di San Cristoforo – Via Acerbi
Chiesa di Sant’Egidio – via Frattini
Chiesa di San Francesco – Piazza San Francesco d’Assisi 5
Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio – Via Trento 1
Chiesa di San Leonardo – Piazza San Leonardo
Chiesa della Madonna del Terremoto – Piazza Canossa
Chiesa di Santa Maria della Carità – Via Corridoni 33
Chiesa di Santa Maria del Carmine – Vicolo Carmine
Chiesa di Santa Maria del Gradaro – Via Gradaro
Chiesa di Santa Maria della Vittoria – Via Fernelli
Chiesa di San Martino – Via Pomponazzo
Chiesa di San Maurizio – Via Chiassi
Chiesa di Ognissanti – Corso Vittorio Emanuele
Chiesa di Sant’Orsola – Corso Vittorio Emanuele 53
Chiesa di Santa Paola – Piazza dei Mille
Chiesa dei Santi Simone e Giuda – Via Fernelli
Chiesa di Santo Spirito – Via Vittorino da Feltre
Chiesa di Santa Teresa – Via Mazzini
Chiesa di Santa Caterina – Corso Garibaldi
Chiesa di San San Giuseppe Artigiano – Via Indipendenza
Chiesa di Santa Maria degli Angeli – Via della Certosa (Borgo Angeli)
Chiesa di San Filippo Neri – Via Pasquale Miglioretti (Borgochiesanuova)

Architetture civili

Palazzo Ducale
È forse più giusto parlare di città-palazzo, in quanto il complesso architettonico è costituito da numerosi edifici collegati tra loro da corridoi e gallerie, ed arricchito da cortili interni, alcuni pensili, e vasti giardini. La reggia dei Gonzaga, per estensione dei tetti, è la seconda in Europa superata unicamente dal Vaticano. Non appare improprio definire la reggia gonzaghesca come i Palazzi Ducali, stante l’abitudine di quasi ogni Duca di edificare una propria dimora che si andava aggregando a quanto precedentemente costruito. Già prima dell’avvento al potere dei Gonzaga erano stati edificati i primi nuclei del Palazzo, ma la storia del complesso si identifica soprattutto con quella della famiglia che governò la città fino al 1707. Tra le altre, celeberrima è la cosiddetta Camera degli Sposi (Camera picta) nel Castello di San Giorgio, parte della “città-palazzo”, affrescata da Andrea Mantegna e dedicata a Ludovico III Gonzaga e a sua moglie Barbara di Brandeburgo. Diventata Mantova austriaca, le ristrutturazioni sono proseguite fino alla seconda metà del XVIII secolo per opera dei governatori inviati dall’Imperatore.

Palazzo Te
È opera di Giulio Romano che nel 1525 lo ideò su commissione del marchese Federico II Gonzaga che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l’amante “ufficiale” Isabella Boschetti. Il “Palazzo dei lucidi inganni” sorgeva al centro di un’isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stesso Giulio Romano, come la celeberrima Sala dei giganti e quella di Amore e Psiche e, non ultima, la sala dei cavalli che celebra le scuderie gonzaghesche all’epoca famose in tutta Europa.

Palazzo della Ragione
Fu edificato quand’era podestà Guido da Correggio (1242), in epoca comunale, con funzioni pubbliche e allo scopo di consentire le assemblee e le adunanze cittadine. Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell’ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Sulle pareti di questo ambiente sono visibili i resti di affreschi medievali della fine del XII e del XIII secolo recentemente restaurati. A questo salone si accede tramite una ripida scala posta sotto la Torre dell’Orologio innalzata nel Quattrocento, epoca alla quale risalgono anche i portici che si affacciano su Piazza Erbe. Il Palazzo è ora adibito a sede espositiva ospitando mostre d’arte organizzate dal Comune di Mantova.

Palazzo di San Sebastiano
Fu costruito tra il 1506 e il 1508 per volere del marchese Francesco II che lo abitò e vi morì nel 1519. Fu utilizzato dai Gonzaga per trent’anni e già nel 1536 abbandonato e spogliato dai successivi duchi.
Nel salone principale del palazzo vi erano le nove tele del Mantegna raffiguranti I Trionfi di Cesare che furono vendute alla corona inglese ed oggi sono conservate ad Hampton Court. Subì molteplici trasformazioni fino al 1998 quando sono iniziati i restauri. Dal 2005 è adibito a Museo della Città. Nelle sale che conservano ancora tracce di affreschi del glorioso passato come la Camera del Crogiuolo, la Camera delle Frecce, la Camera del Sole e nella Loggia dei Marmi, sono esposti dipinti, statue, busti, fregi e altri reperti architettonici.

Palazzo Bonacolsi (Castiglioni)
Si trova in Piazza Sordello, fu edificato da Pinamonte dei Bonacolsi intorno al 1272 e riadattato da Luigi Gonzaga dopo la conquista del potere nel 1328. È stato l’antica dimora della famiglia Bonacolsi, che governò la città dal 1272 al 1328. Il palazzo è attualmente ancora dimora della famiglia dei conti Castiglioni, discendente da Baldassarre Castiglione, uomo politico e studioso del XVI secolo, autore de Il Cortegiano. Al piano terra l’originario portone dell’ingresso con grande arco sesto acuto bicolore e decorato con scudi con lo stemma dei Bonacolsi.

Palazzo del Podestà
Detto anche “Palazzo del Broletto”, fu costruito nel 1227, committente il bresciano Laudarengo Martinengo nominato podestà di Mantova. Dal 1462 fu sottoposto ad un’importante ristrutturazione a opera di Giovanni da Arezzo su incarico di Ludovico II Gonzaga.

Palazzo d’Arco
Fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo del XV secolo dall’architetto Antonio Colonna per la famiglia di origini trentine D’Arco. Caratterizzato dall’ampia facciata neoclassica ispirata all’arte del Palladio, il palazzo è sede museale per i tesori d’arte che contiene: tuttora arredato con i mobili della casata ospita importanti collezioni artistiche tra cui spiccano le tele settecentesche di Giuseppe Bazzani, una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione di strumenti scientifici. Nella Sala dello Zodiaco sono visibili affreschi (1520) attribuiti a Giovanni Maria Falconetto. Nel Palazzo vi si celebrò nel 1810 il processo a Andreas Hofer eroe dell’indipendenza tirolese contro la dominazione francese.

Casa del Mantegna
Dimora del pittore Andrea Mantegna, sorse su un terreno donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò pittore di corte nel 1457. È un edificio quadrato di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella celeberrima Camera degli sposi in Palazzo Ducale.

Casa di Rigoletto
Giuseppe Verdi ne musicò la storia e i mantovani gli diedero la residenza; verso la fine di Piazza Sordello si trova la casa del “Rigoletto”, il buffone di corte Gonzaga.
Il personaggio ha in realtà poco di mantovano, l’omonima opera di Verdi infatti venne tratta da un dramma di Victor Hugo e riadattata in territorio mantovano, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista da Triboulet a Rigoletto.
La struttura quattrocentesca accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi, sistemata nel piccolo cortile interno.

Altri palazzi e dimore storiche

Casa della Beata Osanna Andreasi
In via Frattini 9. Si tratta di un esempio unico di dimora mantovana costruita nel XV secolo, in stile fancelliano, dove vi visse la beata Osanna Andreasi componente di una illustre famiglia che fu partecipe della classe dirigente e culturale dello Stato gonzaghesco.

Casa del Bertani
In via Trieste 8. Fu dimora di Giovan Battista Bertani, architetto al servizio dei duchi Gonzaga, che tra il 1554 e il 1556 trasformò il preesistente edificio del 1300 di proprietà dei marchesi Striggi. Singolare fu l’idea di inserire nella facciata due lapidi con incisi testi di Vitruvio e due colonne ioniche, delle quali una segata a metà con incisioni e decorazioni che didatticamente riportano le regole desumibili dal trattato vitruviano, De architectura. Successivamente la proprietà della casa del Bertani cambiò numerose volte rivivendo una nuova breve stagione artistica quando negli anni cinquanta del XX secolo fu acquistata dal pittore mantovano Vindizio Nodari Pesenti.

Casa di Giulio Romano
Sita in via Carlo Poma 18, fu Federico Gonzaga a convincere Giulio Pippi detto Giulio Romano a venire a Mantova. Abbisognando di una abitazione il Giulio Romano, nell’anno 1544, nell’allora Contrada Larga, si costruì la dimora che nonostante un intervento nell’Ottocento dell’architetto Paolo Pozzo, mantiene inalterato lo stile architettonico del Romano.

Casa del Mercante
Angolo tra piazza delle Erbe e piazza Mantegna. È detta anche “Casa di Boniforte da Concorezzo”, antico proprietario che la fece costruire nell’anno 1455. L’edificio è caratterizzato da una sorprendente facciata tutta in cotto con decorazioni di stile veneziano.

Casa del mercato
In piazza Marconi). L’edificio, presumibilmente corrispondente alla Domus Mercati, fu riedificato nel 1462 dall’architetto Luca Fancelli su committenza del marchese Ludovico Gonzaga. Durante i lavori di restauro (1997-2001), sono tornati alla luce importanti affreschi attribuiti alla scuola di Andrea Mantegna.

Casa del Rabbino
In via Giuseppe Bertani 54. Fu edificata negli anni intorno al 1680 dall’architetto fiammingo Frans Geffels, a Mantova come prefetto delle Fabbriche Gonzaghesche. Edificio di quattro piani, la facciata è caratterizzata da pannelli in stucco che raffigurano luoghi ed episodi biblici. Fu costruita all’interno del ghetto istituito alcuni decenni prima, accogliendo, come da tradizione, le famiglie dei capi religiosi della folta comunità ebraica mantovana.

Ospedale Grande di San Leonardo
In piazza Virgiliana. Voluto da Ludovico III Gonzaga per pubblica assistenza e terminato intorno al 1470 per opera dell’architetto Luca Fancelli, nel 1797 fu trasformato in carcere e successivamente in caserma. Attualmente ospita uffici della Polizia di Stato.

Palazzo dell’Accademia
In via Accademia. Su progetto di Giuseppe Piermarini del 1770, fu l’architetto Paolo Pozzo ad occuparsi, tra 1773 e 1775, dei lavori di ricostruzione del palazzo di origine medievale che era diventato prima sede dell’Accademia degli Invaghiti e poi della Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere, attuale Accademia Nazionale Virgiliana. L’edificio di stile neoclassico include un tipico esempio di Barocco rappresentato dal teatro Scientifico dell’Accademia detto del Bibiena, dal nome dell’architetto Antonio Bibiena che lo costruì fra 1767 e 1769

Palazzo dell’agricoltura
In piazza Martiri di Belfiore. Fu edificato nel 1926-27 come Palazzo dei Sindacati su progetto dell’ing. Carlo Finzi. Assunse l’attuale denominazione divenendo sede delle maggiori organizzazioni provinciali legate all’agricoltura come il Consorzio Agrario, la Federazione Coltivatori Diretti, la Federazione degli Agricoltori e l’Ispettorato Agrario.

Palazzo della Banca d’Italia
In via Baldassare Castiglioni 3. Fu edificato tra il 1914 e il 1923 su progetto dell’architetto Gaetano Moretti esponente del Liberty e dell’Eclettismo. Quest’ultimo stile si evidenzia nelle finiture e nelle decorazioni delle facciate che richiamano le architetture gotica, barocca, rinascimentale ed esotica. Costruito per ospitare la sede provinciale della Banca d’Italia, cessò tale funzione alla fine del 2008 con la chiusura della filiale di Mantova dell’Istituto d’emissione. Nel frattempo, il 29 gennaio 2007 il palazzo fu classificato d’interesse storico-artistico dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia.

Palazzo Canossa
Sito in piazza Canossa. Il palazzo fu costruito nel Seicento su committenza dei marchesi Canossa, famiglia di antica stirpe proveniente da Verona. La facciata, in bugnato, richiama le soluzioni cinquecentesche di Giulio Romano ed è caratterizzata da un portale di marmo guardato a vista da due cani usciti dallo stemma di famiglia. Altro dettaglio di particolare valore architettonico è un monumentale scalone barocco che conduce al piano nobile del palazzo.

Palazzo Capilupi
In via Concezione. Divenne dimora della nobile famiglia Capilupi nel 1414. Il portale d’entrata fu progettato da Giulio Romano.

Palazzo Cavriani
In via Trento. Fu dal Quattrocento dimora della nobile famiglia Cavriani. Venne ricostruito nel 1756 dall’architetto Alfonso Torreggiani. L’esterno presenta una serie di finestre con robuste inferriate, mentre quelle del piano superiore hanno coperture triangolari e a semiluna. L’interno si apre con un ampio salone ricco di stucchi e affreschi di pittori mantovani tra i quali Giuseppe Bazzani e Francesco Maria Raineri.

Palazzo Colloredo
In via Carlo Poma 11. Il palazzo noto anche come “palazzo Guerrieri-Gonzaga”, fu acquistato da Giovanni Battista Guerrieri nel 1599 che ne affidò la ristrutturazione all’architetto Antonio Maria Viani. La facciata pre-barocca è caratterizzata e decorata da dodici erme realizzate in malta di calce con una finitura superficiale in marmorino alternanti figure maschili e femminili. Divenuto proprietà dei conti Colloredo con Carlo Ludovico Colloredo marito di Eleonora Gonzaga (1699-1779) della linea di Vescovato, il 30 marzo 1872 viene acquistato dal Comune e destinato a sede degli Uffici Giudiziari del Tribunale. Da allora divenne il “Palazzo di Giustizia” della città.

Palazzo Di Bagno
In via Principe Amedeo 30,32. Palazzo settecentesco ha subito intervento ottocenteschi sui prospetti per opera dell’architetto Giovanni Cherubini. I locali interni sono stati decorati da pittori di valore come Giuseppe Bazzani e Giovanni Cadioli. Attualmente è sede della Prefettura e dell’Amministrazione Provinciale.

Palazzo Municipale
In via Roma 39. È sede di uffici e della sala consigliare del comune di Mantova. Il palazzo che apparteneva dal secolo XV al ramo dei Gonzaga di Bozzolo, dopo numerosi passaggi di proprietà, fu acquistato dalla civica amministrazione nel 1819, la quale ne dispose la ristrutturazione, sia interna che esterna, tra 1825 e 1832, con affidamento dell’incarico all’architetto neoclassico Gian Battista Vergani.

Palazzo Sordi
In via Pomponazzo 23. Fu il primo marchese del casato dei Sordi, Benedetto, a volere la costruzione del palazzo omonimo. Commissionò il progetto e il seguimento dei lavori, iniziati nel 1680, all’architetto fiammingo Frans Geffels, prefetto delle fabbriche gonzaghesche. Ne nacque uno dei rari esempi di barocco della città Virgiliana. Di particolare valore sopra il portale d’ingresso, un tondo con La Madonna col Bambino, altorilievo di Giovanni Battista Barberini, opera inserita in un facciata d’ordine dorico e ad intonaco e parzialmente a bugnato rustico ricca di altre decorazioni e bassorilievi in marmo e stucco. Il Palazzo è privato e quindi chiuso al pubblico.

Palazzo Valenti Gonzaga
In via Pietro Frattini 7. Residenza dei marchesi Valenti Gonzaga fin dal 1500, il palazzo fu oggetto di una radicale trasformazione nel XVII secolo, costituendo un impianto architettonico gigantesco, fastoso all’esterno, stupefacente il cortile interno riccamente decorato a stucco, e ricco d’affreschi e statue d’autore all’interno. Rappresenta da allora uno degli esempi più importanti di architettura e decorazioni del periodo barocco a Mantova. Come per altre opere di tale stile, l’autore fu l’architetto Frans Geffels (1625-1694). Recentemente restaurato, è adibito ad uffici.

Pescherie
Denominate anche Loggia di Giulio Romano, furono appunto progettate dal grande architetto del manierismo. L’opera, eseguita del 1536, consistette nella trasformazione del ponte medievale che attraversava il Rio con la costruzione di due porticati paralleli che furono destinati al commercio del pesce.

Villa Nuvolari
In viale Piave 28. Originariamente denominata Villa Rossini; fu infatti commissionata dal campione di tiro a volo Romolo Rossini, all’architetto Luigi Corsini, nel 1926. La sua costruzione iniziò nel 1929, mentre negli anni quaranta fu acquistata da Tazio Nuvolari, il quale non vi visse mai, limitandosi ad utilizzarne il giardino come autorimessa. Alla morte del campione automobilistico, la vedova Carolina Nuvolari cedette la villa all’ospedale cittadino Carlo Poma in cambio di un vitalizio. Dal 2005 l’edificio è diventato sede di istituti bancari.

Altri Palazzi

Cà degli Uberti – (piazza Sordello)
Casa della Cervetta – (piazza delle Erbe)
Casa de’ Speziali – (via Chiassi)
Casa di Marco Antonio Antimaco – (via Porto)
Palazzetto dei conti Casali – (via Fratelli Bandiera)
Palazzo Acerbi – (piazza Sordello)
Palazzo Andreani detto anche Palazzo della Camera di Commercio – (via Calvi)
Palazzo Andreasi – (via Cavour)
Palazzo Arrivabene – Attribuito a Luca Fancelli – (via Arrivabene)
Palazzo Benzoni – (via Mazzini)
Palazzo Bianchi detto anche Palazzo Vescovile – (piazza Sordello)
Palazzo Biondi – (via Cavriani)
Palazzo Bonoris – (via Cavour)
Palazzo Cadenazzi-Risi – (via Cavour)
Palazzo Cantoni-Marca – (via Chiassi)
Palazzo degli Studi – (via Ardigò)
Palazzo del Capitano ora parte di Palazzo Ducale – (piazza Sordello)
Palazzo del Massaro – (piazza Broletto)
Palazzo di San Cristoforo – (via Giulio Romano)
Palazzo Gonzaga di Vescovato – (via Principe Amedeo)
Palazzo Mainoldi – (Vicolo Mainolda), adibito nell’Ottocento a carcere della Mainolda
Palazzo Siliprandi – (via Arrivabene)
Palazzo Strozzi – (Corso Vittorio Emanuele)
Palazzo Valentini – (corso Vittorio Emanuele)

Ponti

Ponte dei Mulini
Il ponte fu progettato dall’ingegnere Alberto Pitentino, costruito nel XII secolo allo scopo di regolare le acque del fiume Mincio ed evitarne l’impaludamento. Fu quindi creato artificialmente un dislivello di alcuni metri tra il lago Superiore e il lago di Mezzo, che dall’anno 1229 alimentò 12 mulini. L’antica costruzione medievale andò distrutta dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale.

Ponte di San Giorgio
Il ponte era incluso nel sistema militare difensivo unendo il borgo fortificato di San Giorgio con la corte dei Gonzaga. Dapprima in legno, fu edificato in muratura da Ludovico Gonzaga sul finire del XIV secolo, così dividendo il lago di Mezzo dal lago Inferiore. Nel 1922 le arcate furono interrate e il ponte assunse la forma attuale.

Teatri

Teatro Bibiena
In via Accademia 47. Il “Teatro Scientifico dell’Accademia”, capolavoro di Antonio Bibiena (1697-1774) fu inaugurato il 3 dicembre 1769. Poche settimane dopo, il 16 gennaio 1770, ospitò un concerto del giovane Mozart, non ancora quattordicenne. L’austera facciata neoclassica, opera del Piermarini, sembra celare la fantasiosa espressione tardobarocca del teatro che tanto entusiasmo suscitò in Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l’Accademia Nazionale Virgiliana fondata nel 1768.

Teatro Sociale
In piazza Cavallotti. Il Teatro Sociale nacque per iniziativa di un gruppo di cittadini costituenti una società di novanta palchettisti. L’architetto Luigi Canonica fu incaricato di progettare un teatro di gusto neoclassico che dopo quattro anni di lavoro fu aperto al pubblico la sera del 26 dicembre 1822. La sala del Teatro Sociale di Mantova è composta da cinque ordini: tre ordini di palchi, due ordini di gallerie (loggia, loggione). Canonica decise di affidarsi all’Hayez per le decorazioni interne. Il Teatro Sociale è tuttora aperto ed in funzione. È un teatro privato, posseduto da circa ottanta palchettisti che ne curano la manutenzione ed il buon funzionamento. È un teatro riconosciuto dalla legge 14 agosto 1967 nº800 come uno dei 29 Teatri di Tradizione italiani.

Teatro di Corte dei Gonzaga
Non è più attivo dal 1896. L’area ora occupata dal Museo archeologico nazionale di Mantova era inclusa nel perimetro del Palazzo Ducale e a partire dal 1549, committente il cardinale Ercole Gonzaga e progettista l’architetto Giovan Battista Bertani, su quest’area sorse il primo teatro della Corte dei Gonzaga. Andato distrutto da un incendio fu ricostruito tra il 1591 e il 1592. Un terzo teatro progettato dall’architetto Antonio Maria Viani fu inaugurato nel 1608 con la rappresentazione della tragedia di Claudio Monteverdi L’Arianna. In epoca austriaca un quarto teatro, Nuovo Teatro Arciducale, fu inaugurato il 27 febbraio 1733. I primi disegni furono di Ferdinando Galli da Bibbiena e il lavoro fu portato a termine da un suo allievo, Andrea Galluzzi. Un quinto teatro, su disegno di Giuseppe Piermarini, ebbe la luce il 10 maggio 1783. Il Regio, così venne denominato nel corso del secolo XIX, a causa della concorrenza del nuovo Teatro Sociale venne abbandonato poco alla volta. Nel 1896 il Teatro Regio, venduto dal demanio, fu acquistato dal Comune di Mantova che lo trasformò radicalmente prima a mercato dei bozzoli, poi a mercato ortofrutticolo ed infine destinato alla funzione attuale di sede del Museo Archeologico Nazionale di Mantova.

Architetture militari

Castello di San Giorgio
Maniero a difesa della città-fortezza di Mantova, venne edificato dal 1395 al 1406 da Bartolino da Novara su committenza di Francesco I Gonzaga sulle rovine della Chiesa di Santa Maria di Capo di Bove.

Rocca di Sparafucile
Eretta in epoca medievale, era parte delle fortificazioni orientali di Mantova, in particolare adibita alla difesa del ponte di San Giorgio, tanto da essere a lungo esclusivamente denominata Rocchetta di San Giorgio. La sua attuale denominazione si affermò successivamente all’ambientazione sulla “deserta sponda del Mincio”, della osteria del sicario Sparafucile, luogo del tragico epilogo del Rigoletto, una delle più note opere di Giuseppe Verdi.

Forte di Pietole
Il Forte di Pietole, pur sorgendo oggigiorno nel comune di Borgo Virgilio, faceva parte del sistema difensivo della città di Mantova insieme al Castello di San Giorgio e al Forte di Belfiore. Fu costruito dai francesi nel 1808.

Torri difensive

Torre della Gabbia
La torre venne innalzata dai Bonacolsi negli ultimi decenni del XIII secolo acquisendo la denominazione attuale nel 1576 quando il duca Guglielmo Gonzaga fece costruire la grande gabbia in ferro con funzione di “carcere all’aperto” dove i condannati venivano esposti al pubblico ludibrio.

Torre di Sant’Alò o Torre Nuova
La torre è una costruzione del 1370 sita in Piazza Arche, che faceva parte del sistema difensivo della città.

Casa torre dei Bonacolsi
La torre, che sorge al termine di vicolo Bonacolsi, fa parte del Palazzo Bonacolsi, del XIII secolo.

Porte

Porta Giulia
Porta Giulia è l’unica attuale testimonianza delle fortificazioni d’epoca medievale e rinascimentale. Già esistente in epoca bonacolsiana, fu rifatta nell’anno 1549, probabilmente progettata da Giulio Romano. Deve il nome all’esistenza, all’epoca della sua prima edificazione, dell’attigua chiesa di Santa Giulia, successivamente andata distrutta.

Voltone di San Pietro
“Voltone di San Pietro” o “Porta di San Pietro”, sino alla fine del XIII secolo, era una delle tre antiche porte che, inserita nella prima cinta muraria della città, chiudeva l’accesso a Piazza San Pietro (ora Piazza Sordello), centro della civitas vetus.

Portali delle Aquile
I due “Portali delle Aquile”, muniti di cancellate, avevano la funzione di delimitare lo spazio paesistico circostante Palazzo Te. Il progetto dei portali e dell’area verde che contemplasse viale alberati da adibire al pubblico passeggio, fu affidato nel 1805 a Giovanni Antonio Antolini, Regio Architetto ed Ispettore dei Reali Palazzi di Mantova. Le aquile che sormontano i portali, furono disegnate dall’architetto bolognese e scolpite nel 1808 dal veronese Gaetano Muttoni. Nel 1990 i Portali delle Aquile furono restaurati su iniziativa del F.A.I. Fondo per l’Ambiente Italiano.

Mantova. (28 ottobre 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 7 novembre 2018, 14:30 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mantova&oldid=100662650.

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lunedì 1 Gennaio 2018
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giovedì 31 Dicembre 2020
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