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Manuela Bertoli. Augenmusik
mercoledì 6 Marzo 2024 - martedì 26 Marzo 2024
sede: Amy-d Arte Spazio (Milano).
Hub visionario in grado di trasformarsi a seconda dei progetti che crea o accoglie, la galleria di ricerca milanese apre al pubblico con una nuova configurazione visiva e concettuale, una selezione di opere dell’artista Manuela Bertoli legate ai temi dell’Incerto, dell’Ipotetico, del Caso e alla Musica Contemporanea fra gli anni 1950 e 1980, periodo in cui la Musica Concreta e il concetto di Indeterminazione sono state pratiche poetiche per movimenti importantissimi come Fluxus, ma soprattutto per musicisti come Olivier Messiaen, Iannis Xenakis, Edgar Varèse, Gyorgy Ligeti e gli sperimentalisti americani.
Il nuovo progetto economArt, per un’economia dello spazio e del suono, include opere accomunate da una grande attenzione al dettaglio e alla storia artistica di Manuela Bertoli, coniugando l’arte e la musica, un percorso che va dall’heritage ad opere più contemporanee e che culminano con le nuove realizzazioni create appositamente per la galleria come la serie – Ciels Magnetiques, (2023-2024) – tutte inedite, accarezzabili, accompagnate da libri d’artista realizzati dal 2020 al 2024, ipotetici spartiti, rivestiti interamente di piume, una sinestesia, che rimanda alla attitudine di Messiaen di associare accordi musicali a potenti visioni di colore, Ensemble Pleiades (2012-2024), installazione sonora formata da 33 pezzi (tamburi) di 3 diverse dimensioni realizzate con membrane sintetiche in Mylar ebony per una timbrica più bassa e un suono freddo e metallico. All’ingresso della galleria “Touche de son 2005”, impronta digitale (pelliccia sintetica su plexiglass), irripetibile cifra identitaria distintiva del tatto.
Completano l’esposizione, “Ionisation” 1-2, “Poème eléctronique”, “Atmosphère”, vetro su carta Fabriano del 2012, trascrizioni libere o tratte da composizioni realizzate in forma d’onda elettronica. “Augenmusik” anticipa il focus sull’artista che contempla tre esposizioni personali in tre anni e ricostruisce così uno speciale episodio all’interno della pratica artistica di Manuela Bertoli.
Se consideriamo l’intero corpus di opere di Bertoli e l’intreccio di teoria, storia e pratica che lo anima, possiamo dare a questa domanda almeno una risposta: la passione. Nella sua pratica, discipline molto diverse sono costantemente messe in dialogo: arte, musica, matematica, scienza sviluppando una ricerca fluida priva di barriere. Quest’artista visionaria, con un approccio sinestetico, ha elaborato con – Augenmusik, – un’esposizione, con le opere riverberanti la materia sonora, dove tutti i sensi sono coinvolti prediligendo il tatto e lo fa grazie ai materiali che usa; grazie al movimento, come elemento portante, sprigiona l’energia che possediamo internamente con una ricerca personalissima in grado di esprimere chi siamo in modo profondo e complesso. Il carattere polisemico e proliferante del progetto trae ispirazione dalla realtà concreta, visiva, ma soprattutto acustica del mondo degli uccelli di cui Olivier Messiaen era studioso e profondo conoscitore. Evento multifonico secondo l’idea di una “Augenmusik”, cioè di una musica per gli occhi, una musica tutta da osservare. In questa mostra, l’artista esplora il significato dello sguardo e del movimento degli spettatori, coinvolgendoli fisicamente attraverso opere mobili, tutte da accarezzare e sentire creando un paesaggio ricco di forme e colori che generano tensione. Il suo lavoro costruisce ponti.
Anna d’Ambrosio
“Ho tentato, nel mio lavoro, di esprimere qualche frammento di immagini e sensazioni visive che l’esplorazione e l’ascolto di questi universi di suoni mi hanno aperto. ”
Manuela Bertoli
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(part.)