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Marco Mancini. Di sguardi e di città
sabato 11 Marzo 2017 - venerdì 21 Aprile 2017
sede: LC Architetti (Milano);
cura: Valia Barriello e Simone Abbottoni.
La serie di foto “di sguardi e di città” è il prodotto di una ricerca molto intima condotta tra le città d’Italia dal fotografo romano Marco Mancini.
Mancini, durante i suoi viaggi, cattura un paesaggio che vive sempre attraverso le persone e viceversa.
Il suo è un percorso molto personale, che offre diversi punti di vista: da quello antropologico a quello urbanistico e sociale.
Mancini sceglie di scattare in analogico con macchine Hasselblad e Rolleiflex.
Un medio formato in bianco e nero molto materico, che accompagna in modo imprescindibile la sua poetica.
Lo sguardo è sempre discreto.
Mancini racconta con un approccio che è sempre “fuori campo”, distaccato ma famigliare.
La macchina non sembra mai essere avvertita dai soggetti.
Questi, come attori, animano lo spazio e ne diventano parte scenografica.
Più di un film, però, le immagini sembrano fare parte di un reportage di un dietro le quinte.
I soggetti-attori indugiano e riflettono, inconsapevoli e dunque noncuranti, sulle loro prossime battute e azioni.
In mostra anche le macchine fotografiche analogiche di Marco Mancini, tra cui la Hasselblad 500 CM e la Rolleiflex Automat Type 2, con cui si è formato e cimentato nel mondo analogico, le stesse che lo hanno seguito nel suo girovagare per Italia con il solo obiettivo di catturare quelle immagini cui non siamo più educati a trarre il valore più autentico.
Con la personale “Marco Mancini, di sguardi e di città” immortala il susseguirsi di attimi di vita quotidiana che rappresentano ognuno di noi.
Marco Mancini, classe ’77, si avvicina al mondo della fotografia nel 2008, quasi per caso. Girovagando per Roma, scopre la necessità di esprimere, attraverso la fotografia, le proprie percezioni di una città che vede troppo frenetica. Da quell’istante passa dallo studio rudimentale della fotografia a una normale gavetta, che lo porta a un’ossessiva ricerca della propria cifra stilistica. Lo ispirano le fotografie, i soggetti, le composizioni e le tecniche dei grandi maestri come Bresson, Doisneau, Newton, Nachwey, Lindbergh e Parry. Nel 2010 frequenta un workshop sul ritratto e la post produzione con il fotografo Eolo Perfido. Lo stesso anno, perfeziona la post produzione con Andrzej Dragan e dal 2010 al 2013 partecipa al Creative Pro Show a Roma. Dal 2013 inizia la sua collaborazione professionale con la rubrica di design “La casa in ordine” del quotidiano nazionale ilGiornale. it. Dello stesso anno è la sua prima mostra personale “Dark was the ground”, sulla visione della bellezza nell’uomo e nella donna estraniati dal contesto di perfezione. L’esposizione viene replicata nel 2014 presso la Galleria “The Secret Gallery”. Nel 2014 collabora con il freepress Kyoss, magazine di arte, design, architettura, distribuito nei più importanti musei d’Europa.