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Marco Marchesini. La scultura, tante storie

sabato 5 Marzo 2022 - domenica 10 Aprile 2022

Marco Marchesini. La scultura, tante storie

sede: Museo civico del Risorgimento (Bologna).
cura: Marco Marchesini, Roberto Martorelli.

Il Museo civico del Risorgimento di Bologna presenta la rassegna espositiva “La scultura, tante storie” dedicata a Marco Marchesini..

Il progetto ripercorre l’intera carriera dell’artista bolognese dagli esordi nei primi anni Sessanta fino ad oggi, documentandone la cifra stilistica attraverso i diversi linguaggi esplorati: la scultura monumentale, le piccole opere in bronzo e terracotta, le acqueforti e le medaglie.

L’esposizione si inserisce in un ciclo di focus espositivi promossi dal Museo civico del Risorgimento per valorizzare e portare ad una più ampia conoscenza del pubblico la produzione di artisti contemporanei che hanno realizzato creazioni funerarie all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. In questo straordinario museo a cielo aperto costruito intorno alla Certosa di San Girolamo di epoca tardo-medioevale e dal 2021 divenuto parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’ambito del progetto Portici del Comune di Bologna, si conserva un vastissimo patrimonio di pitture e sculture realizzate da quasi tutti i principali artisti bolognesi attivi nel XIX e XX secolo, cui si sono aggiunte in anni recenti alcuni interventi di artisti contemporanei dislocati sia all’interno del cimitero ottocentesco sia negli ampliamenti successivi effettuati fino oltre il Duemila.

Proprio in occasione di una passeggiata di Marco Marchesini con il curatore Roberto Martorelli nella ‘città silente’ della Certosa è scaturita l’idea di un’esposizione che delineasse una ricerca rigorosa, devota per particolare predilezione alla scultura, che l’artista descrive così: “Ad onta della sua fisicità la scultura parla una lingua sottile che può sfuggire per l’invadenza di quel suo esserci, che ingombra e proditoriamente sottrae spazio al mondo fisico che abitiamo. Materia in se stessa opaca e tuttavia vivente: nella luce (come in Medardo Rosso o in Fontana) o nella forma (come in Arp o in Viani), ma che, proprio per la non ovvietà del suo rivelarsi, può riuscire ostica e difficile. Il suo oltre, ad uno sguardo distratto, è meno accattivante e persuasivo di quello offerto dalla pittura, così come il suo configurarsi in luogo stante da sempre ne ha favorito un uso didascalico e strumentale. Ma la scultura, come una montagna incantata, non ha principio né fine”.
Attirato e coinvolto dalle molteplicità espressive insite nella scultura, l’artista ne ha percorso sia le possibilità narrative e naturalistiche che quelle più concettuali di sintesi formale, affiancando la ricerca personale ad una ininterrotta attività professionale, iniziata nel 1962, quando, lavorando direttamente in cantiere, realizzò in corso d’opera le sculture della chiesa di San Severino, chiesa voluta e progettata dal parroco ingegnere Don Giancarlo Cevenini.

Osserva il curatore Martorelli, nell’introduzione al catalogo, come Marchesini sia esponente dell’ultima generazione di artisti che si è confrontata con l’elaborazione plastica di temi trascendenti operando in modo non marginale nei cimiteri, quando la sensibilità devozionale della committenza per il culto della memoria dei defunti era ancora incline a impegnare risorse rilevanti per finanziare opere plastiche di pregio elevato.

Tra le diverse opere realizzate dall’artista si segnalano: Cripta Schiavina – Porta di bronzo (Campo degli Ospedali n°XLVIII), 1972; Cappella Vacchi Verati – Porta di bronzo (Recinto 10, n° XX), 1978; Monumento in Memoria dei Caduti dell’Aeronautica – bronzo, 1983; Edicola Lazzari Scandellari – Porta di bronzo (Campo degli Ospedali, n°LVI), 1984; Tomba Setti – “San Francesco” bronzo (Campo ex Fanciulli, n° 8), 1990; Tomba Barelli – Angelo di bronzo (Campo ex Fanciulli n° 55), 1991.

“Ripensare ai lavori in Certosa fatti in così tanti anni – ricorda Marchesini – un baule dimenticato in soffitta: più vi si rovista dentro e più si trovano oggetti che si credevano perduti. Rileggendo quello che ho scritto mi sembra che molti degli episodi minuti siano stati tra i lavori più sentiti: anche per le opere modeste cercai di accontentare la committenza con impegno pari a quello per commesse più complesse e costose”.

Da ricordare, per la rilevanza e l’impegno profuso nel corso della sua carriera artistica, è inoltre la collaborazione instaurata da Marchesini con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza onlus di Bologna – mediante le attività di ricerca condotte all’interno del Museo Tattile Anteros in ambito di progettazione e realizzazione di traduzioni tridimensionali della pittura – per il superamento della disabilità visiva nella fruizione e leggibilità del patrimonio artistico. Il metodo ideato per rispettare fedelmente i valori di forma e composizione del dipinto originale, restituendone concetti spaziali e relazioni interne, è stato accolto da prestigiose realtà museali nazionali e internazionali. Si ricordano, tra gli altri, il Refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie che ospita il capolavoro di Leonardo da Vinci L’Ultima Cena, i Musei Vaticani con il percorso plurisensoriale creato all’interno della Pinacoteca Vaticana di Roma e infine la Galleria degli Uffizi dove, a fianco dell’opera originale, è stata collocata la traduzione in bassorilievo della Nascita di Venere, capolavoro rinascimentale opera dell’artista fiorentino Sandro Botticelli.

La grande esperienza di Marchesini nella modellazione viene documentata in mostra dal rilievo per l’esplorazione tattile di Beltà allo specchio di Kitagawa Utamaro, capolavoro di stampa xilografica del genere Ukiyo-e nella rappresentazione della bellezza femminile, realizzato nel 2007 per l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. In occasione della visita tattile per ipovedenti e non vedenti prevista per il 1 aprile viene esposto inoltre il rilievo riproducente uno degli affreschi di Giulio Romano per Palazzo Te a Mantova.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione disponibile in distribuzione gratuita per il pubblico, a cura di Marco Marchesini e Roberto Marchesini, contenente fotografie di Franco Labanti, Marco Marchesini, Roberto Martorelli, Giancarlo Ruggerini.

Immagine in evidenza
Marco Marchesini – Bella addormentata, 1979, Terracotta levigata colorata, h. 62 cm02

Dettagli

Inizio:
sabato 5 Marzo 2022
Fine:
domenica 10 Aprile 2022
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO CIVICO DEL RISORGIMENTO
Piazza Giosuè Carducci, 5
Bologna, 40125 Italia
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