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Maria Elisabetta Novello. Ciò che resta del fuoco
venerdì 26 Gennaio 2024 - domenica 18 Febbraio 2024

sede: Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme (San Tomaso di Majano, Udine).
cura: Eva Comuzzi, Orietta Masin.
Maria Elisabetta Novello è una artista che dell’utilizzo della cenere ne ha fatto un segno inconfondibile della sua ricerca creativa: un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo, la bellezza e l’instabilità dell’esistenza stessa con la quale genera nuove forme e presenze, tracce segnate dalla memoria. Per l’artista il titolo della mostra rappresenta un esplicito omaggio al libro di Jacques Derrida Ciò che resta del fuoco dove il filosofo francese prendeva spunto dalla frase conclusiva «là vi è la cenere» di un suo precedente scritto. La riflessione è legata al tema del fuoco che tutto brucia e trasforma.
La riflessione è legata al tema del fuoco che tutto brucia e trasforma. “Per aprire il nuovo anno, non potevamo che affidarci, vista la ‘materia’ dalla quale tutto il progetto è partito, ai lavori – tra cui video e installazioni immersi nell’atmosfera mistica dell’Hospitale – di una delle artiste della nostra Regione, anche se vicentina di nascita, che oggi sta maggiormente raccogliendo i frutti del suo lavoro con riconoscimenti e mostre in gallerie e musei importanti in tutta Italia e all’estero – osservano le curatrici Eva Comuzzi e Orietta Masin – E non potevamo che omaggiare le meraviglie della nostra regione lasciandoci condurre in un antico complesso fondato alla fine del 1100 dai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme nel periodo delle crociate che costituiva una tappa importante della Via del Tagliamento nell’antica Via di Allemagna che collegava l’Europa fino ai Paesi Baltici con i porti dell’Adriatico. Una stazione con funzione di assistenza per viandanti e pellegrini, l’unica rimasta in Friuli Venezia Giulia: parliamo dell’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano, sede della mostra”.
La mostra rientra tra gli eventi del progetto “Il giorno ardente – The burning day” pensato per la diciottesima edizione della rassegna di arte contemporanea promossa dal Circolo ARCI Cervignano, curata da Eva Comuzzi e Orietta, che intende esaminare le condizioni di permanenza e di circolazione del mito della fenice nella contemporaneità e in particolare i caratteri che hanno garantito a questa storia una permanenza nell’immaginario collettivo. L’idea di lavorare sull’aspetto simbolico della fenice ha inizio nell’estate del 2022 durante un periodo di siccità senza precedenti che ha innescato numerosi incendi nella Regione e i peggiori nella storia della vicina Slovenia.
Inaugurazione
26 gennaio 2024 alle ore 18
Immagine in evidenza
Maria Elisabetta Novello – Paesaggi 17 (part.)