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Maria Elisabetta Novello. Each second is the last
lunedì 3 Febbraio 2020 - lunedì 13 Aprile 2020
sede: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Roma).
cura: Ilaria Gianni.
Maria Elisabetta Novello costruisce un percorso narrativo composto dal susseguirsi e l’intrecciarsi di tre gruppi di lavori che investigano l’idea di temporalità infinita.
Alla base della poetica di Novello è una ricerca sulla trasformazione.
Il suo è un tentativo di analizzare e restituire un’interpretazione visiva di un’analisi sul tempo, riflessa anche nell’elaborata scelta dei materiali di cui spesso fa uso, come la cenere, il carbone, la polvere, materia che, seppur impalpabile, più di qualsiasi altra conserva le tracce del reale.
La grande opera che accoglie lo spettatore, “Morte vita, la morte nella vita. Vita morte, la vita nella morte”, riporta i versi tratti dalla poesia di Carlo Michelstaedter, “Il canto delle crisalidi”, in grandi scritte di cenere sul pavimento.
Il gesto performativo compiuto dall’artista che trasporta la cenere da un verso all’altro, cancella e confonde le parole del testo, simbolicamente sovrapponendo il rapporto tra vita e morte.
Traducendo l’azione in installazione Novello parla di circolarità eterna.
Nella grande sala in condivisione con l’opera di Gregorio Botta, Maria Elisabetta Novello allestisce un lavoro a parete, composto dalla collezione di fragili vetri, un archivio di Istanti, messo insieme accumulando i prelievi di polvere raccolti dall’artista dal 2014 a oggi per la serie Sopralluoghi : polveri, foglie, piume, piccole carte sono tracce di un vissuto, reperti urbani, testimonianze di un passaggio e di un tempo trascorso.
Con Sopralluoghi Novello racconta la natura della sua intima ricerca nello spazio dove agisce scrutando, ascoltando con rispetto, prelevando solo ciò che silenziosamente si accumula e si trasforma in immagine metaforica della fugacità della memoria nel presente.
L’opera di Novello accoglie e traduce l’elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e l’instabilità dell’esistenza stessa.
Sursum Corda, ultimo progetto in mostra, è un lavoro complesso, basato sull’elaborazione di quelle fondamentali azioni quotidiane che dettano il ritmo della vita: il respiro, il battito del cuore, le emozioni.
Attraverso una serie di studi basati “sul sentire”, diverse registrazioni sonore e rappresentazioni grafiche narrano il rapporto che intercorre tra l’essere umano e ciò che lo circonda a livello fisico, relazionale, emotivo.
L’opera da avvio a una conversazione elaborata e intima tra lo spettatore e il suo inconscio, che nel confronto con la rappresentazione del sé riflesso, produce una nuova partitura per l’interpretazione della propria posizione nel mondo.
Il catalogo della mostra, che sarà pubblicato nei giorni successivi all’inaugurazione per documentare l’installazione negli spazi della Galleria, contiene i contributi di Massimo Mininni, di Ludovico Pratesi e di Andrea Viliani.