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Mariella Simoni. 1975-2018

venerdì 28 Settembre 2018 - domenica 11 Novembre 2018

Mariella Simoni. 1975-2018

sede: Villa delle Rose (Bologna).
cura: Barbara Vanderlinden.

La mostra “Mariella Simoni. 1975 – 2018”, a cura di Barbara Vanderlinden, riscopre e rilegge il percorso ormai quarantennale di un’importante artista italiana, che ha fatto dell’apertura al mondo e dell’attitudine al nomadismo una delle sue cifre stilistiche ed esistenziali.

Sono visibili oltre venti opere che coprono un arco di tempo compreso tra gli esordi degli anni Settanta fino agli sviluppi più recenti e spaziano tra le diverse tecniche con le quali Mariella Simoni si è confrontata: installazione, pittura, disegno, ceramica, interventi con elementi botanici o con il vetro.
Alcuni importanti lavori che hanno fatto parte di mostre seminali per lo sviluppo del suo percorso artistico, sono stati ricostruiti e resi nuovamente visibili dopo quarant’anni a Villa delle Rose, ad esempio Cinque stanze – installazione realizzata nel 1978 nel suo appartamento di Via Crivelli a Milano, a pochi passi dalla Galleria Luigi De Ambrogi – oppure Sedia, esposto all’interno di All’altezza del cuore, alla Galleria Karen e Jean Bernier di Atene nel 1980. In questo periodo, nel 1978, troviamo un punto di contatto con la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, della quale il MAMbo ha raccolto l’eredità: Mariella Simoni partecipa, con l’intervento Sciarada, a Cara morte (Gavirate, Varese, 30 aprile 21 maggio 1978), rassegna con la quale l’allora direttore della GAM Franco Solmi creò un “gemellaggio” in occasione della grande mostra su più sedi Metafisica del Quotidiano (giugno – settembre 1978), ospitandone anche la documentazione nel catalogo dell’esposizione.

La peculiare natura del lavoro di Mariella Simoni rende complesso fare una selezione tra le sue opere: da una parte un ampio ventaglio di registri espressivi, dall’altra una relativamente ridotta gamma di tematiche ricorrenti, sulle quali torna sovente, affrontandole da angolazioni diverse e servendosi di media differenti. Partendo da questi presupposti, l’intento curatoriale di Barbara Vanderlinden non è stato tanto quello di costruire una retrospettiva rappresentativa dei principali lavori dell’artista e proporre un corpus omogeneo di opere, quanto quello di portare alla luce connessioni nascoste, generando nuove e inedite prospettive.
I lavori in mostra, allestiti su entrambi i piani di Villa delle Rose, fanno riferimento principalmente a tre momenti della carriera dell’artista: le installazioni del primo periodo (1976 – 1980), i dipinti realizzati tra gli anni Ottanta e Duemila e alcuni nuovi dipinti e interventi site – specific.

Nata a Desenzano del Garda nel 1948, Mariella Simoni studia Storia dell’Arte e Filosofia tra Parma e Milano e, durante gli anni Settanta, è a Parigi, a seguire i seminari dello psicoanalista Jacques Lacan. Si è stabilita per brevi periodi, spesso tornandovi più volte, in metropoli quali Parigi, Vienna, Milano, Atene, New York, Tokyo. In Italia, a Desenzano, ma anche in Francia, in Belgio, in Austria e in Grecia ha organizzato le proprie residenze e i propri studi d’artista senza mai mettere radici, spesso scegliendo località immerse nella natura.
Questa continua mobilità tra luoghi diversi, il viaggio che genera percorsi mentali da cui scaturiscono altri viaggi e altri soggiorni, ha improntato la vita dell’artista e si riflette nei suoi lavori: le installazioni sono “stanze viventi” nelle quali gli elementi costitutivi dell’esistenza sono sia inanimati che animati, dove spesso gli oggetti sono ricoperti da piante, in cui gli organismi viventi equilibrano o squilibrano la vita stessa. Nei dipinti, specie quelli di grandi dimensioni, l’artista agisce come una performer, come scrive Barbara Vanderlinden in catalogo: “applicando continuamente strati di movimento sopra grandi tavole di legno, movimenti continui che si protraggono per lunghi periodi, a volte per settimane, e pertanto rappresentano ed esprimono il tempo che l’artista trascorre in un determinato luogo. Queste opere incarnano le avventure della sua anima fra i tanti artisti e luoghi che ha incontrato”.

Il percorso espositivo, facendo dialogare le installazioni con i dipinti di grandi e piccole dimensioni di diversi periodi per affinità elettive e non cronologiche, evidenzia alcuni temi ricorrenti nel lavoro dell’artista: l’intelletto, la psicologia, la questione del sé, la soggettività in relazione alle forme espressive. Essendosi affermata in Italia a partire dagli anni Settanta, Mariella Simoni non è stata estranea alle dinamiche dei movimenti artistici coevi, in particolare dell’Arte Povera, tuttavia ha mantenuto una chiara autonomia intellettuale, con un approccio differente, che si distingue per lo sguardo rivolto verso l’interiorità, per la volontà di esporsi mettendo a nudo in ogni opera il processo creativo e il contenuto emotivo.
Scrive Denys Zacharopoulos in catalogo: “facendo appello tanto alla teoria e alla storia dell’arte quanto all’azione e all’emozione artistica, il suo linguaggio organizza il violento incontro fra atto e materia, intensità ed espansione, senso e significazione, idea e azione. La questione della presenza e dell’assenza è subito centrale nella sua arte e nella sua perseverante ricerca. È proprio questo problema a determinare sempre l’intensità fisica della pratica visiva che sviluppa, così come l’estensione mentale della dimensione poetica che le è propria. ”

Mariella Simoni. 1975 – 2018 è accompagnata da un volume omonimo ricco di immagini delle opere pubblicato da Edizioni MAMbo, con le premesse istituzionali di Roberto Grandi e Lorenzo Balbi, il testo curatoriale di Barbara Vanderlinden, le riproposizioni dei saggi sull’artista firmati da Yehuda E. Safran e Denys Zacharopoulos e un’intervista a Mariella Simoni a cura di Lorenzo Balbi e Barbara Vanderlinden.
Inaugurazione: venerdì 28 settembre 2018 @ 17:30

Dettagli

Inizio:
venerdì 28 Settembre 2018
Fine:
domenica 11 Novembre 2018
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

VILLA DELLE ROSE
Via Saragozza, 228/230
Bologna, 40123 Italia
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Phone
051 436818
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