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Mario Cresci. L’oro del tempo
giovedì 25 Giugno 2020 - sabato 7 Novembre 2020
sede: ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Roma).
cura: Francesca Fabiani.
Invitato a partecipare al programma “ICCD/Artisti in residenza”, Cresci presenta una serie di stampe ludiche e sorprendenti, che restituiscono l’esito del suo dialogo con le ricche collezioni storiche dell’Istituto.
I ritratti del bel mondo di Mario Nunes Vais e alcune fotografie di statuaria classica diventano pretesto per una serie di verifiche visive e sperimentazioni linguistiche sul tema della rappresentazione della figura umana e confermano ancora una volta l’approccio “globale” di Cresci alla fotografia: l’interesse per l’autore, per la storia, per la tecnica, per il soggetto e per l’oggetto fotografico, si sommano a quello per la fotografia intesa come linguaggio di segni, grammatica visiva, esperienza percettiva.
Conclude la mostra un video realizzato da Cresci sul tema del ritratto.
Mario Cresci è tra i primi autori italiani che, a partire dagli anni Sessanta, coniuga la cultura del progetto con la sperimentazione del linguaggio visivo attraverso un approccio “cross- disciplinare” che utilizza il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, la performance, il site specific. Le sue ricerche sono radicate negli studi multidisciplinari iniziati a Venezia nel 1963 e sono segnate in seguito (a partire dal 1968 quando si trasferisce a Roma) dall’incontro con Pino Pascali, Eliseo Mattiacci, Jannis Kounellis e Alighiero Boetti. Nel 1969 progetta e realizza il primo Environnement fotografico in Europa presso la Galleria Il Diaframma di Milano. Nel 1970 viene invitato per la prima volta alla Biennale d’Arte di Venezia e in seguito nel ‘78, ’93 e ’95. Negli anni Settanta si stabilisce a Matera dove lo studio del linguaggio fotografico e della cultura del progetto si coniuga con l’interesse per l’antropologia culturale, realizzando numerose ricerche e pubblicazioni tra cui Matera, immagini e documenti (Matera, Edizioni Meta 1975) e Misurazioni, fotografia e territorio (Edizioni Meta 1979). Negli anni Ottanta partecipa al progetto di Luigi Ghirri, Viaggio in Italia, che vede coinvolti i più significativi autori italiani (da Gabriele Basilico a Guido Guidi, da Giovanni Chiaramonte a Vincenzo Castella, da Mimmo Jodice e Vittore Fossati, etc.). Dalla fine degli anni ‘70 l’insegnamento diviene parte integrante del suo lavoro d’autore. È stato docente alla Facoltà di Lettere di Parma, all’Orientale di Napoli, all’Accademia di Brera, allo IED e alla NABA di Milano e visiting professor all’École d’Arts Appliqués di Vevey (CH). Dal 1991 al 1999 ha diretto l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo. Svolge attività di docenza e workshop per l’Università ISIA di Urbino e la Scuola di Alta Formazione FMAV di Modena.