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Mario Schifano. Trasposizioni della natura
sabato 13 Aprile 2019 - domenica 2 Giugno 2019
sede: Balestrini – Centro Cultura Arte Contemporanea (Albissola Marina, Savona).
La mostra personale di Mario Schifano, la N.222, vuole essere un omaggio a Mario Schifano artista, pittore, fotografo e regista italiano.
(Homs, 20 settembre 1934 – Roma, 26 gennaio 1998) nell’appena avvenuta ricorrenza del ventennale della morte.
Le opere presentate, sono già state esposte nella Galleria Voena+Robilant a St.Moritz a dicembre 2018 e al Nomad Circle, la Fiera dell’Arte Nomade, dall’8 all’11 febbraio 2019, nell’antica Chesa Planta del XVI secolo a St.Moritz, Fiera che raccoglie le migliori Gallerie di design e arte contemporanea che, dopo l’edizione 2018, svoltasi a Villa la Vigie del Montecarlo Beach Club, quest’anno ha avuto luogo nella località sciistica dell’Engadina.
Queste manifestazioni hanno accompagnato altri eventi e mostre dedicate a Schifano in tutta Italia e all’estero.
La mostra ha lo scopo di consentire la più ampia conoscenza possibile del significato del lavoro di Mario Schifano, anche ai pochi che meno lo conoscono, attraverso una puntuale e significativa rassegna di opere, in particolare “I Giardini” (con tele di grandi dimensioni) che l’artista ha dedicato alla “dimensione naturale” lungo tutto il suo itinerario creativo.
Sono opere che testimoniano un momento particolarmente felice del lavoro di Schifano: dagli Alberi ai Paesaggi anemici, dai Giardini alle Indicazioni, passando attraverso le raffigurazioni di Oasi e di Palme e attingono al grande deposito immaginifico di questo artista complesso, tormentato, eccentrico.
“Una testa di ponte della pittura sul continente Natura”: così Dario Micacchi, in un articolo pubblicato su l’Unità del 28 novembre 1964, definisce l’opera di Mario Schifano.
Negli anni Sessanta Schifano guarda alla natura non come a una dimensione assoluta, ma come a un ambito relativo alla propria condizione di artista urbano, partecipe, a tratti entusiasta di una modernità che ha nella città il suo punto di riferimento.
Se negli anni Settanta l’interesse preponderante di Schifano sembra spostarsi dalla natura alla cultura – la cultura artistica in primo luogo, con il suo bagaglio di omaggi e citazioni – ecco che alla fine del decennio e durante tutti gli anni Ottanta la dimensione organica ridiventa protagonista di importanti cicli di lavori, come “Al mare” e “Orto botanico”, e di mostre come Naturale sconosciuto, presso le Prigioni Vecchie di Venezia nel 1984, e Indicazioni, presso il Palazzo Guasco di Alessandria.
Si tratta questa volta di una natura che tende a farsi assoluta, di una condizione non referenziale che Alain Cueff definisce “natura della natura”: qualcosa di simile all’evocazione di un principio generativo, di una vitalità primordiale che trascende qualsiasi forma e materia.
È lo stesso artista a suggerire questa ipotesi interpretativa chiosando il titolo della sua mostra dell’84 a Venezia: “‘Naturale sconosciuto’ perché nessun segno, nessuno di quei segni che possono essere fiori, erbe, alberi, che potrebbero essere qualsiasi cosa vegetale, ha una somiglianza con ciò che esiste in natura”.
Questa “natura ignota” ai sensi dell’uomo può tuttavia essere rivelata attraverso la pittura.
Le opere degli anni Ottanta di Schifano rappresentano quindi una riflessione non soltanto sulla dimensione organica, ma anche sulla capacità della pittura di addentrarsi nelle pieghe più nascoste della realtà.
Inaugurazione: 13 aprile 2019 ore 18:00