sede: Fondazione per l’Arte Bartoli Felter (Cagliari).
cura: Patrizia Rossello.
Dagli anni settanta la fotografia ha accompagnato Massimo Badolato dall’era analogica a quella digitale: non abbandonando le luci della camera oscura, le ha coniugate, viceversa, con quelle della camera chiara.
Dalla stampa argentica del primo periodo si è dedicato negli ultimi anni esclusivamente a quella ai sali di platino e palladio.
Non rinnegando la poesia del negativo tradizionale, ricerca e sperimentazione nella stampa analogica e continui studi sulle tecniche digitali di post produzione, lo hanno convinto che uno scatto abbia lo stesso fascino sia digitale sia analogico.
Ottenere un buon negativo analogico, infatti, richiede applicazione ed esperienza quanto ne richiede un uso “misurato” dei software per il digitale.
Badolato utilizza questa antica tecnica rigorosamente con carte di puro cotone, anche artigianali, pennelli e miscele di sali, per conferire ai suoi soggetti gamma tonale, durevolezza e ricchezza pittorica, non raggiungibili con altri strumenti.
Dai primi passi, mossi con il ritocco a matita di negativi su pellicola, prosegue tuttora il percorso di studio nella post produzione finalizzata alla successiva stampa in camera oscura.
In epoca recente sue opere sono state pubblicate su riviste internazionali di fotografia fine art; ha partecipato a mostre collettive e sue opere figurano in collezioni private e di fondazioni.
Patrizia Rossello
Inaugurazione: Giovedi 22 Novembre alle ore 18