Matteo Ambu e Matteo Tauriello. Biocene

sede: Temporary Storing – Fondazione Bartoli Felter (Cagliari).
cura: Ivana Salis, Barbara Catte.

Matteo Ambu e Matteo Tauriello lavorano ad un progetto condiviso partito nel 2021, con un approccio multidipliscinare che unisce conoscenze di botanica, studio del territorio e ricerca di materiali biologici e industriali.

A questo nucleo di opere, insieme di elementi biologici, come i muschi, e elementi di riciclo, come parti di macchinari di diverso genere, oggettistica, ingranaggi, molle, contenitori, contenuti in teche trasparenti di diverse dimensioni, si uniscono una serie di opere personali, che entrano in dialogo con i lavori a quattro mani.
Il progetto, nel suo complesso, risulta originale e inedito, sia per accostamento di ricerca e di stile, sia per l’unicità delle ambientazioni presentate.

Si possono osservare, secondo un principio predittivo decadente, le rovine dei nostri tempi e dei nostri luoghi.
Miniature di città perdute, invase dalla natura che si riprende i suoi spazi, abbandonate da una civiltà che ha esaurito le risorse offerte dalla Terra.
Come le grandi civiltà del passato, gli uomini della nostra era, quella dell’Antropocene, sono destinati a cessare la loro espansione e ad abbandonare i modelli costruiti e tramandati nel tempo.
Il passaggio potrebbe essere quello ad un’era di ritorno alla natura, ecologica e simbiosi con la natura e i suoi ritmi, il Biocene appunto, dove piante e animali tornano ad essere liberi di vivere nel mondo, senza l’accerchiamento umano, con il rispetto dovuto a tutte le forme di vita.

Biocene è una delle tre mostre d’arte contemporanea ideate per Cagliari Urbanfest – Generazioni Metropolitane, festival di arti urbane e visive sulla sostenibilità sociale e ambientale.

Inaugurazione
11 gennaio alle ore 18