Matteo Cervone. Semafori. Linguaggi universali

sede: Ex Fornace Alzaia Naviglio Pavese (Milano).
cura: Rosanna Accordino.

A cento anni dall’installazione del primo semaforo in Italia — avvenuta a Milano il 1° aprile 1925 — l’artista e fotografo urbano Matteo Cervone celebra questo anniversario con Semafori. Linguaggio Universale, una mostra personale che trasforma un oggetto quotidiano in icona poetica e culturale.

L’esposizione raccoglie l’intera produzione di Cervone dedicata ai “omini luminosi”, da anni al centro della sua ricerca visiva tra ironia e introspezione.

Tra le opere in mostra, torna L’omino rosso sono io, installazione interattiva già presentata a Paratissima 2024, che invita i visitatori a immedesimarsi nei piccoli protagonisti stilizzati del traffico urbano. Accanto, una nuova installazione inedita reimmagina il semaforo come reperto archeologico, interrogandosi sul futuro di questo simbolo nell’era delle auto autonome e della sorveglianza digitale.

Completano il percorso una selezione di trittici e fotografie — tra cui States of Mind, Vite Parallele, Sunrise, Giungla Urbana, Muddy Water, Passioni, Man In The Mirror — che raccontano la città e l’essere umano attraverso un’estetica urbana e pop.

Immagine in evidenza
Vite Parallele by Matteo Cervone (part.)