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Matteo Maggi. Slow matter – Omaggio a Sou Fujimoto
venerdì 19 Ottobre 2018 - giovedì 1 Novembre 2018
sede: Amy-d Arte Spazio (Milano).
cura: Anna d’Ambrosio.
“Quando ci si imbatte in qualcosa di nuovo, di bello, di interessante, è sempre una piacevole sorpresa.
Questo è il caso della ricerca di Matteo Naggi che è a mio avviso molto interessante.
Formalmente le sue sculture potrebbero ricordare Harold Cousins o le opere del grande Ibram Lassaw ma la leggerezza dei materiali conferisce alle sue strutture un carattere anti – monumentale e poetico di grande attualità.
Egli coniuga criteri progettuali, costruttivi e decostruttivi, modularità e, in prospettiva, coglie le potenzialità e le possibilità anche architettoniche che lo spazio offre ma sempre con una grande attenzione alla materia, cosa che è ai miei occhi sorprendente, per un artista così giovane.
La curiosità lo guida e infatti nei suoi testi incontriamo riferimenti diretti e costanti all’eredità di Bruno Munari.
Quindi parliamo di una curiosità di tipo analitico, una voglia di guardare oltre il senso apparente, di scolpire il tempo e di esplorare strade nuove.
Si è formato all’Istituto G. Ballardini di Faenza e successivamente alla Scuola di Scultura di Brera con Roberto Priod, distinguendosi in varie mostre e residenze d’artista, sviluppando sempre ricerche dove la materia, i materiali sono stati al centro della sua attenzione.
Questo è evidente soprattutto nei suoi lavori in terracotta e ceramica ma non solo perché le stesse caratteristiche le troviamo anche nelle opere in metallo.
Il fatto plastico ovviamente non è un pretesto per lui ma una questione decisiva e la forma gioca sempre un ruolo essenziale nella definizione di differenti possibilità spaziali.
In questa mostra ci sono lavori su carta nuovi, frutto della collaborazione tra l’artista e la galleria Amy – d Arte Spazio, galleria milanese da sempre attenta alle tecnologie e ai materiali innovativi che ha fornito dei nuovi materiali all’artista per le sue sperimentazioni.
Si tratta in questo caso di tessuti – carta della linea Capaver – System, atossici, resistenti a strappi, urti e abrasioni, costituiti da fibre di vetro con altissima resistenza meccanica ai quali Matteo dona nuova vita riconfigurandoli in una struttura a parete di 2, 30 cm x 170 accompagnata da sculture di varie dimensioni”.
Massimo Mazzone
Inaugurazione: 19 ottobre ore 18:30