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Mauro Ghiglione. Teoremi immaginari
giovedì 21 Novembre 2019 - domenica 16 Febbraio 2020
sede: Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova).
cura: Antonio d’Avossa.
Artista di derivazione concettuale, che mai si è sottratto ai valori della forma e della materia, influenzato dalle esperienze sia della Minimal Art, sia dell’Arte Povera che ne hanno determinato esclusivamente alcune scelte estetiche, Mauro Ghiglione, come sottolinea Antonio d’Avossa in catalogo: ha tra i suoi riferimenti recenti molte opere di Fabio Mauri, di Vincenzo Agnetti, di Franco Vaccari, di Christian Boltanski o di Joseph Kosuth.
L’indagine che, da molti anni, Mauro Ghiglione ha attivato con la sua pratica artistica è prima una riflessione sul luogo e sul ruolo che l’immagine svolge nel nostro vedere quotidiano e straordinario, in definitiva sull’apparizione e la scomparsa dell’immagine stessa, a “memoria” e “obliata a memoria” allo stesso tempo.
Da questo versante Ghiglione ha attivato sempre, nelle sue forme e stilemi espositivi, una modalità d’uso dell’immagine fotografica che ne modifica il senso della visione non soltanto dal punto di vista percettivo ma soprattutto dal punto di vista intuitivo, che poi è il punto reale da cui l’immagine è sempre visionata.
Attraverso questo singolare procedimento l’artista istituisce una vera e propria relazione o conversazione tra l’ordine del visibile e l’ordine del leggibile, in ultima analisi tra l’immagine e la sua propria parola.
Il rapporto con l’immagine fotografica è essenziale per quanto scarno, e gli consente da un lato di proseguire la ricerca dei meccanismi mentali che sottostanno alla nascita dell’immagine stessa e delle ragioni del suo essere e, dall’altro, di affrontare le problematiche più strettamente legate a una poetica della contemporaneita`. (Celebre il suo lavoro Alteratamente sani realizzato sul film di Emidio Greco L’invenzione di Morel)
La sua ricerca linguistica, infine, non nasconde il voler sottrarre lo specifico fotografico all’immagine per affrontarne la messa in crisi.
A tale scopo, l’artista si serve della tecnologia per produrre immagini, sovente a bassa definizione, con la chiara e voluta consapevolezza che il digitale ha soppiantato l’immagine diventando esso stesso habitat.
Inaugurazione: 21 novembre alle ore 17:00