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Michele Ciacciofera. Condensare l’infinito
domenica 17 Dicembre 2023 - domenica 7 Aprile 2024

sede: MAGA Museo Arte Gallarate (Gallarate, Varese).
cura: Alessandro Castiglioni.
L’esposizione, curata da Alessandro Castiglioni, realizzata col supporto di Building, presenta un progetto che evoca i viaggi dell’artista che, dalla Sardegna, percorrendo l’arco alpino, giungono in Bretagna e infine in Scozia, alla ricerca di quelle forme archetipiche che sono alla base di culti e identità di popoli che tramite pratiche scultoree arcaiche aspiravano a creare un dialogo tra la terra ed il cielo, tra l’umano finito e l’assoluto infinito. L’esperienza diretta dei luoghi e soprattutto la loro interiorizzazione da parte di Ciacciofera sono fattori fondanti per la creazione dell’opera d’arte.
Condensare l’infinito rivela la fascinazione dell’artista per le forme megalitiche o monolitiche, come Menhir e stele, capaci di conferire sacralità e riconoscibilità a determinati territori, nonché simboli immortali di una importante rivoluzione tecnologica, sociale, culturale ed economica quale quella che contraddistinse il periodo neolitico, o ancora civiltà come quella Etrusca, Fenicia o Egiziana.
La storia di questi archetipi sembra voler ricollegare la biografia, il microcosmo di Ciacciofera con il macrocosmo delle narrazioni universali: simbolo sono proprio le grandi pietre che seguendo una immaginaria linea geografica attraversano il Mediterraneo, l’Europa continentale e l’Europa del Nord: dalla Sicilia, luogo in cui l’artista è cresciuto, alla Sardegna, sua terra natale, passando lungo l’arco alpino e prealpino attorno al MAGA, per ripresentarsi nei territori celtici della Bretagna in Francia e nelle isole dell’oltre Manica come la Scozia.
La mostra prende così la forma di una installazione ambientale, suddivisa in tre partizioni, ricreando nello spazio espositivo del MAGA degli allineamenti scultorei, come nelle regioni dove insistono i menhir.
In un dialogo poetico si confrontano forme verticali tridimensionali con installazioni orizzontali o ancora con opere pittoriche o sonore, capaci nell’insieme di rievocare tanto il culto delle acque caro al Mediterraneo quanto quello sacrale delle pietre, in un grande inno alla natura a cui complessivamente il lavoro di Ciacciofera è rivolto.
Il visitatore viene subito accolto da una serie di sculture in vetro, realizzate presso il CIRVA Centre International de Recherche sur le Verre et les Arts Plastiques di Marsiglia, che rielaborano la dimensione non solo fisica del Menhir, coesistendo con delle forme sferiche riferite al mito dell’acqua.
Nel secondo ambiente, delle piccole scatole dal sapore votivo dialogano con nove coloratissime stele, simili a teatrini dall’architettura complessa prodotti dall’artista attraverso il riuso di carte, cartoni e materiali di scarto con un processo creativo simbolicamente e volutamente ecosostenibile. Un’opera sonora appositamente creata per l’occasione accompagna queste stele, creando un ambiente sinestetico che vuole invitare lo spettatore a smarrirsi in un luogo tanto naturale quanto immaginario. Questi suoni registrati in presa diretta nella natura e rielaborati ritmicamente attraverso l’uso di pattern elettronici, proseguono il lavoro sonoro già presentato dall’artista per Documenta 14 ad Atene e Kassel con The Density of the Transparent Wind.
Il percorso espositivo al MAGA si conclude con una installazione site-specific in ceramica e muschio naturale in dialogo con una opera pittorica, sotto forma di trittico, che rimanda alla mostra ospitata da Building Terzo Piano a Milano e curata da Angelo Crespi, in programma dal 16 gennaio al 17 febbraio 2024. Qui Ciacciofera esporrà una serie di sculture in vetro policromo di Murano già presentate al Petit Palais di Parigi (FIAC 2019) e un dipinto di grande formato.
La rassegna si completa con la sezione allestita all’interno delle Vip Lounge del Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa, dove si potranno ammirare delle sculture murali Janas Code emblematiche della produzione di Ciacciofera. Ritmate da linee perpendicolari che evocano gli assi dello spazio e del tempo che, intersecandosi, ne formano il reticolo, queste opere sono create a partire da un materiale di costruzione, a cui viene attribuita una nuova significazione, ma la cui funzione originaria di supporto è preservata.
La mostra è accompagnata da una monografia – Johan & Levi editore – che contiene materiale inedito e documentazione fotografica relativa alle varie vasi del progetto. Il volume si articola come uno studio e un approfondimento del percorso di ricerca di Michele Ciacciofera, in dialogo con le istituzioni che collaborano allo sviluppo di tale progetto. Diversa da un catalogo tradizionale la pubblicazione prende la forma di un atlante geografico, in cui approfondimenti teorici e visivi tracciano le storie della nascita del rapporto tra uomo e spazio in modo inedito e sperimentale.
Immagine in evidenza
Michele Ciacciofera. Condensare l’infinito @ Stefano Anzini