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Michele Principato Trosso. Tra cielo e terra
sabato 7 Aprile 2018 - lunedì 30 Aprile 2018
sede: Civico 111 (Gela).
cura: Danilo Mendola, Roberto Collodoro.
Un artista, svolge sempre ricerca, esercizio di stile, intuizione.
Nel realizzare arte si è sempre protesi verso un obiettivo, un filo del discorso, l’idea e l’ideale.
Nel caso di Michele Principato Trosso, abbiamo tutto quanto detto e la coerenza con l’argomento della mostra.
Chi conosce l’artista e la sua produzione, non può ignorare e disconoscere i big bang, l’esplorazione del cosmo, sia esso micro che macro.
L’esplorazione del sottosuolo e degli abissi marini con antiche civiltà perdute e le loro vestigia, perse nel tempo o nello spazio.
I colori, spaziano e sono spaziali, di pianeti dove predominano i blu, ma anche i rossi marziani, i verdi ed altre pigmentazioni fantascientifiche, di mondi immaginati o visti, pensati o letti, interpretati.
A chi s’aggira per la mostra, non resta che l’immedesimazione e la telepatia interpretativa delle opere; con tale azione del pensiero, improvvisamente ci si trova, non più all’interno della mostra, ma all’interno di un’astronave, intenti a guardare furi dagli oblò o finestrini, quello che accade durante il viaggio siderale o l’immersione in mari d’ammoniaca o di acidi e corrosivi.
Nelle opere “Trossiane”, la materialità non manca, così come i colori, la loro pastosità, il colare e tracimare in fiotti o rivoli, tra esplosioni di neonate galassie e consistenti città fantasma, abbandonate da tempo, ma non fagocitate dalla natura selvaggia di foreste o boschi.
Il ciclo dei tronchi, di Michele Principato Trosso, è stato, per ora e in parte accantonato, ma ci sono e continuano a esserci, nella sua produzione artistica, i contorti e spogli tronchi siberiani, gelati o abbattuti dall’esplosione di un asteroide, evento di Tunguska.
Coerenza, ricerca, esplorazione, dello spazio, del cielo, del sopra e del sotto, dell’infinito e di universi anche a grappolo, perché no?
Nell’arte regna sovrana la relatività d’Einsteniana memoria e chi colleziona le opere di Michele Principato Trosso, o ne visita esposizioni e mostre, non può esimersi dal viaggio esplorativo, parteciparvi e viverlo in prima persona, emozionarsi, continuando a scrutare attraverso questi “finestrini” ed “oblò” alle pareti.
Così ci si renderà conto della grandezza dell’opera artistica di Trosso, rendendosi conto della vastità e prendendo altresì coscienza di se stessi e del proprio pensiero, spinto e provocato, così da far immaginare cose altre.
In questo viaggio fantastico, così, come nella “Divina Commedia”, ci si trova accompagnati da Dante e Virgilio, Michele Principato Trosso e A.Einstein, accompagnano in questa sua mostra e disvelano agli spettatori il mito della caverna di Platonica memoria, e come novelli Prometeo, liberi da vincoli e catene prenderemo coscienza che… .
“La logica vi porterà da A a B.L’immaginazione vi porterà dappertutto”.
Salvatore G. B. Grimaldi
Michele Principato Trosso è nato nel 1974 a Neu-Ulm (Germania), vive e lavora in provincia di Messina. Nel 2003 si è laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania. E’ stato selezionato dal gruppo Musae under 35; ha esposto alla Biennale di Grafica a Perugia, Biennale di Palermo, alla 54ª e 55ª Biennale di Venezia, alla Biennale di Madeira (Portogallo), Biennale del Marocco, Biennale di Montevideo(Uruguay), Biennale di Londra(Inghilterra), International Tsai-mo Ecology Art Exhibition” di Taichung (Taiwan), Galerie Friedrichshöhe di Berlino (Germania), WAS Congress of Sexology di Singapore(Cina ) e al City Arts Centre di Vladimir (Russia)