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Michieletto da Lanuvio. iconogioia – Joie de vivre
sabato 7 Dicembre 2024 - lunedì 23 Dicembre 2024
sede: Galleria Arianna Sartori (Mantova).
cura: Arianna Sartori.
Michieletto da Lanuvio, nome d’arte che ha scelto Maria Pia Michieletto a partire dal 2024, è un’artista dal percorso lungo ed articolato che ha sempre avuto un doppio fil rouge. Il primo è la ricerca puntuale della tecnica e del colore che l’ha portata a prediligere, ed infine perfezionare, l’acquerello e il pastello, con le infinite potenzialità cromatiche connesse. Una piena armonia, infatti, si instaura nelle sue opere tra scelta cromatica e raffinatezza esecutiva, connessa con una tecnica sopraffina. Ma c’è un altro fil rouge, ed è quello che coinvolge i soggetti ed è costituito dalla ricerca di variazioni sul tema, anche se l’artista non si nega certo il piacere della singola opera, soprattutto quando questa, per soggetto e dimensioni, assume un particolare risalto. L’approfondimento di una tematica la caratterizza fin dagli esordi espositivi, fino ad arrivare, nel 1999, ad un importante approdo, fortificata da una notevole esperienza di studi soprattutto di carattere steineriano. Erano le “Iconocromie”, termine, di cui ha il copyright, che individua una produzione incentrata sulle varianti di colore come elemento naturale in riferimento a cielo, mare e terra.
Ma sono ormai alcuni anni che la figura femminile è al centro dei suoi interessi, non esclusivamente in relazione al genere di appartenenza, ma a seguito di una profonda riflessione su di sé, nell’attraversare un periodo buio che ha saputo superare grazie alle sue energie anche artistiche. La tecnica prescelta per questi lavori è il prezioso pastello su carta. Non è un caso che le sue donne calve, che hanno dato vita alla mostra “Primadonne”, rappresentino il superamento di quel periodo doloroso, che l’artista è riuscita a sublimare proprio con l’arte. Non smetterò mai di invitare Michieletto a proporre per intero questo ciclo di opere nei posti più diversi, non solo come omaggio alle donne ma soprattutto come invito rivolto a loro a superare una condizione tragica sì ma fortunatamente transitoria.
La “rinascita” è poi esplosa con il ciclo de “le Nataline”. Sono ritratti femminili, e che siano ritratti di amiche e conoscenti non v’è dubbio, considerando la varia tipologia dei volti. Questi ritratti presentano degli elementi che rimandano al Natale, soprattutto nella presenza costante di alcuni elementi nelle cromie del rosso e del verde, colori che, nella simbologia, alludono il verde alla rinascita e il rosso al sangue. Queste opere hanno una doppia lettura: evocano un periodo gioioso dell’anno, quale è il Natale, carico sempre di auspici di pace, e alludono alla rinascita che non è esclusivamente da connettere a quella del Cristo ma anche a quella individuale.
Il fil rouge tematico continua a snodarsi ed ecco giungere alla “Iconogioia”, la “Immagine della gioia”, che contempla opere che non alludono ad una situazione di gioia costante bensì a quei momenti in cui il desiderio si oggettiva, sia pure come tensione interiore. L’invito è a riguardare alla vita con animo sereno, proprio come auspicava Juno Sospita, la Dea protettrice di Lanuvio, il luogo natale dell’artista che d’ultimo lei ha voluto celebrare nel suo nome d’arte. Giunone Sospita, cioè Propizia, aveva a Lanuvio il suo più grande santuario, dove i fedeli andavano a prendere auspici sia personali sia collettivi, soprattutto riguardo alla fertilità della donna e dei campi. La dea, dal volto sorridente, non poteva mancare tra le tante donne immortalate dall’artista.
Fondamentale è l’atteggiamento positivo, il porsi in una prospettiva di ottimismo che deve accompagnare la vita, sempre e soprattutto nei momenti negativi, così da proiettare lo spirito verso esiti migliori. E quali possono essere questi pensieri positivi? Eccone alcuni: una leccornia da mangiare con gusto, un desiderio sessuale al quale abbandonarsi, un invito all’immaginifico come la celebre scarpa che Dalì propose alla stilista Elsa Schiapparelli, i pensieri di cuore… Ma soprattutto c’è un invito ad ascoltare il suono delle sfere, i mille canti che il mondo ci offre.
Stefania Severi
Inaugurazione
Sabato 7 dicembre alle ore 17.00
Informazioni
mariapiamichieletto.it