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Nino Migliori: una storia della fotografia italiana
venerdì 7 Marzo 2025 - domenica 20 Aprile 2025

sede: Xi’an Art Museum (Xi’an, Cina).
99 anni di cui 77 passati dietro la macchina fotografica: Nino Migliori è uno dei capisaldi della fotografia italiana, nonché uno dei volti più autorevoli sulla scena internazionale.
Per celebrare il lavoro dell’artista che ha contribuito a scrivere con la luce un pezzo della storia del nostro paese ed è entrato a far parte dell’immaginario collettivo attraverso scatti iconici ed esemplari, Fondazione Garuzzo ha ideato una mostra che per la prima volta porta l’opera dell’autore bolognese in Cina.
“Nino Migliori: una storia della fotografia italiana” è la mostra realizzata da Fondazione Garuzzo, a cura di Alessandro Carrer e Clemente Miccichè, in programma all’Art Museum di Xi’an, uno dei più grandi spazi destinati ad ospitare arte contemporanea in Cina.
Prima grande retrospettiva del fotografo bolognese in Cina, il progetto è realizzata grazie alla collaborazione tra Fondazione Garuzzo – che dal 2005 si occupa di valorizzare l’arte contemporanea italiana nel mondo – e Fondazione Nino Migliori – impegnata nella tutela del profilo e dell’identità artistica del fotografo – ed è stata reso possibile grazie ai decennali rapporti della Fondazione Garuzzo il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’talia in Cina, l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e le istituzioni cinesi.
A Xi’an, una delle metropoli più celebri e visitate del paese grazie alle molteplici architetture storiche e al millenario esercito di terracotta, la mostra Nino Migliori: una storia della fotografia italiana porta 194 opere che abbracciano larga parte della carriera dell’autore, dagli esordi ai giorni nostri, dalle serie “realiste”, passando per le sperimentazioni e le ricerche connesse all’Informale europeo, fino agli esiti più recenti.
Il fotografo bolognese, alchimista dell’immagine con una profonda e radicata fede nell’etica antica della fotografia, ha contribuito con la sua opera a spingere sempre più a fondo le possibilità espressive del linguaggio fotografico, mostrandone tutte le sfaccettature attraverso una prolifica e stupefacente ricerca. I suoi lavori sono da sempre il frutto di una costante e continua riflessione sulla fotografia, tanto dal punto di vista tecnico che da quello teorico, con risultati innovativi e sperimentali che hanno cambiato nel corso del tempo l’idea e le potenzialità stesse del mezzo fotografico. Anche le immagini considerate “sperimentali” sono frutto di una serie di tecniche spesso ideate dallo stesso Migliori con incredibili risultati, in cui il gesto dell’autore e la materia sono predominanti rispetto all’immagine.
In settantasette anni di carriera, Nino Migliori ha perpetuamente sconfinato tra fotografia e arte, scrivendo con le sue opere un vero e proprio poema dell’umanità, e firmando quello che può senza dubbio essere considerato uno dei percorsi più dinamici e interessanti dell’intera cultura fotografica occidentale.
Immagine in evidenza
Nino Migliori, da ”Trasfigurazioni”, La credenza di Tonino Guerra, 1998