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Oltre la soglia. Stanze dialoganti di Giancarlo Colombo
sabato 13 Aprile 2024 - giovedì 2 Maggio 2024

sede: Galleria Arianna Sartori (Mantova).
cura: Elisabetta Parente.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Quando Voltaire scrisse queste parole, nella prima metà del XVIII secolo, non aveva ancora modo di conoscere fino a che punto il tema del viaggio e la scoperta di nuovi mondi avrebbe modificato profondamente la vita degli uomini. Da sottile filosofo qual’era, il grande pensatore francese era però in grado di presagirlo ed è forse proprio per questo che, in quel brevissimo scritto, riconduce tutta l’attenzione sull’importanza dello sguardo.
Un viaggio autentico, di reale esplorazione, non può che partire dalla curiosità del viandante e dalla disponibilità all’incanto che egli saprà mettere in gioco.
Giancarlo Colombo ha innata questa vocazione, come uomo prima ancora che come artista ed è ciò che rende così autenticamente profonda la sua ricerca poetica.
Attraverso la selezione di una quarantina di opere, la mostra di Mantova descrive l’evoluzione che questo artista del colore e della forma ha compiuto nella sua più recente produzione, pur continuando a mantenersi fedele al suo originale stile.
Punto di partenza della ricerca di Giancarlo Colombo sono gli spostamenti, ovvero i viaggi lunghi e brevi che caratterizzano la sua vita di vagabondo curioso. Nascono così i paesaggi: le campagne brianzole con le rive dei laghi; le pinete e i borghi in collina; le assolate vedute dell’amato e tanto esplorato Mediterraneo. Nel vasto corpus di opere dedicate all’isola di Pantelleria, il pennello indaga non solo i luoghi marini più rappresentativi di quell’affascinante lembo di terra, ma si addentra nelle pieghe serpentinate di una trazzera, nelle forme sinuose di un giardino arabo incastonato fra muri, nelle bianche architetture di un dammuso che risplende sul suolo pantesco, naturalmente scuro.
Forti sono i contrasti che Giancarlo Colombo imprime sulla tela, come quello fra il riverberante chiarore della luce e la fascinazione silenziosa della notte, trattate non come entità contrapposte, ma come realtà dialettiche in costante dialogo. I suoi notturni sono luminosissimi: in essi la notte sembra esistere per stanare la luce, per darle corpo e voce.
I paesaggi notturni, dominati da piccole lune colorate, così come le vedute diurne di paesaggi mediterranei – “Notte a punta Fram”; “Rosso desiderio” – mostrano, attraverso ardite impennate prospettiche, la propensione dell’artista ad aprire varchi che favoriscano una visione multipla della realtà: dall’alto e dall’interno di un loggiato, anche se ancorato al rosso di un frutto estivo maturo, lo sguardo dell’osservatore viene proiettato in basso, con corsa accelerata e mozzafiato, fino a toccare il mare.
Nell’attuale fase creativa Giancarlo Colombo ha rivolto la sua attenzione agli interni, muovendosi con passo lento e fantasioso fra gli ambienti di immaginifiche abitazioni.
Nascono così le “stanze”, tema già indagato nell’ampia produzione di acqueforti, ma che diventa ora soggetto ancora più intrigante, ricco di nuovi risvolti.
È il dialogo a caratterizzare questi ambienti che fintamente separano ciò che sta fuori da ciò che è contenuto all’interno: nell’opera “Sul confine della notte” il cono luminoso della lampada intrattiene un implicito colloquio con l’alone chiaro della luna, mentre la foglia-albero, che negli anni è diventata la tag di questo artista, è presente sia in esterni a lato della casa, sia all’interno come emblematico quadro nel quadro.
Con un’ulteriore impennata di gusto surrealista, in dipinti come “Paesaggio dialogante” o “Il colloquio”, Giancarlo Colombo elimina anche la realistica inquadratura di una finestra, intessendo sulla tela spazi sorprendenti e ossimorici, con scale che conducono a radure boschive o con borghi di case e torri assiepati ai piedi di casalinghe poltrone rosse.
La ricercata gamma dei gradevoli colori, le linee morbidamente ondulate, la scenografica eleganza delle composizioni aumenta incredibilmente il fascino di queste visioni sconcertanti e fiabesche, nelle quali trovano contemporaneamente posto giorno e notte, natura e cultura, levitante fantasia e radicata realtà.
Con garbo, Giancarlo Colombo invita ancora una volta lo spettatore a seguirlo oltre la soglia, per tracciare insieme a lui caleidoscopici diaframmi dialoganti, in grado di allietare e di stupire.
Questo può fare l’arte e forse proprio a ciò può essere ricondotto, in estrema istanza, quello sguardo nuovo che Voltaire suggerisce di coltivare.
Elisabetta Parente
Inaugurazione
Sabato 13 aprile alle ore 17.00