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Pablo Picasso e altri viaggiatori, storie naturali e viaggi spirituali
domenica 19 Febbraio 2017 - domenica 18 Giugno 2017
sede: Marte – Mediateca Arte Eventi (Cava de’ Tirreni).
In esposizione quarantanove opere di Picasso, tra incisioni, litografie e ceramiche. A queste ultime si collegano altre sessanta opere di importanti artisti “viaggiatori” approdati sulle coste salernitane.
In mostra, inoltre, tre rarissime acqueforti appartenenti alla celebre Suite 347, una delle imprese più straordinarie dell’anziano Picasso, trecento incisioni realizzate tra il marzo e l’agosto del tumultuoso 1968, a quasi 87 anni.
È un viaggio spirituale che chiude un’esperienza fondamentale per l’artista malagueño: l’incontro a Vallauris, nel 1946, con le “forme” e i colori della ceramica, vale a dire piatti, vasi, piastre di terracotta, il vasto repertorio di oggetti ricreati dal genio di Picasso.
Un approccio nel quale va incluso l’idea dell’esplorare, rappresentata dalle suggestioni dell’attuale centenario del soggiorno napoletano di Picasso del 1917, segnato dalla scoperta della pittura “pompeiana” e dall’inizio del periodo “neoclassico”, puntualizzando, altresì, l’importanza di un itinerario che da Pompei giunge alla Costa di Amalfi, quale momento di conoscenza e di confronto così come riscontrabile in numerosi interpreti legati all’intero XX secolo.
A queste si collegano sessanta opere pittoriche, grafiche e ceramiche di altri 27 artisti “viaggiatori” italiani e stranieri approdati e attivi sulle coste salernitane.
Il tracciato espositivo, dunque, partendo dall’esperienza di Picasso, compone un’affascinante trama fra memoria e contemporaneità: dal “trascendente” Maurits Cornelis Escher ad Oskar Kokoschka, dalle raffinatezze cromatiche di Han Harloff e Lisa Krugell all’espressività arroventata di Ivan Zagoruiko e Vasilij Necitailov, fino ai paesaggi “verticali” di Manfredi Nicoletti e Peter Ruta e un esponente dell’incisione europea come Peter Willburger; dalla ceramica del “periodo tedesco” di Richard Dölker, Günther Stüdemann, Margarethe Thewalt- Hannasch, Irene Kowaliska, all’innovazione plastica di Guido Gambone, Salvatore e Giosuè Procida.
A partire dall’indagine sulla ceramica, quale paesaggio “antropologico”, si è inteso estendere tali coincidenze con l’arte attuale, focalizzando l’attenzione sulle esperienze di artisti campani negli ultimi cinquant’anni, non solo nella ceramica: a partire dalla multiforme esperienza creativa di Ugo e Stefania Marano, di Monica Amendola, dalla ricerca plastica di Bruno Gambone alla pittura di Pietro Lista, dalle declinazioni immaginative di Riccardo Dalisi e Gelsomino D’Ambrosio alle opere grafiche di Raffaele Lippi, Errico Ruotolo, Vittorio Avella e Mimmo Paladino.
Ad arricchire il percorso espositivo diverse iniziative collaterali promosse per il pubblico di tutte le età.