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Paratissima Milano – Art & Design Fair. 2a edizione
martedì 9 Aprile 2019 - domenica 14 Aprile 2019
sede: Fabbrica del Vapore (Milano).
Fabbrica del Vapore ospita la seconda edizione di Paratissima Milano, in programma dal 9 al 14 aprile, in concomitanza con la Design Week.
Sei giorni di mostre, incontri e progetti artistici che ruotano attorno alle tre esposizioni curate dalla direzione artistica che indagano le contaminazioni tra arte e design e gli sviluppi futuri e futuribili della tecnologia nella quotidianità.
Where Art meets Design mette in mostra le visioni alternative di comuni oggetti di uso quotidiano.
Natural Flavours contrappone alla macchina della civiltà, l’ascolto e la cura della propria dimensione interiore, attraverso una ritrovata comunione con la natura.
Digital Humanity oppone al macchinismo digitale un nuovo concetto di umanità.
Più di novanta gli artisti, i creativi, i designer e le gallerie d’arte presenti e venti gli studenti IAAD iscritti al workshop di esplorazione creativa sulla Digital Humanity – proposto dal Dipartimento IAAD di Innovation Design – attraverso strumenti digitali di ultima generazione: telecamera 360 gradi e stazione editing video 360 gradi in realtà virtuale.
WHERE ART MEETS DESIGN
Cosa potrebbe accadere se l’arte invadesse il design dando la propria libera interpretazione a oggetti di uso comune e quotidiano e annullandone o sovvertendone la funzione?
Ecco dunque materializzarsi inattese apparizioni di oggetti comuni rielaborati e rivisti da un punto di vista completamente inedito ed inaspettato rispetto alle abitudini consolidate.
O ancora palesarsi oggetti preposti a soddisfare esigenze impensabili, entrando a pieno titolo in una dimensione tanto fantasiosa quanto utopica.
Le regole vengono così disattese e ribaltate, modificate in base al capriccio del libero arbitrio della creatività che prende il sopravvento concependo visioni surreali, in cui il sogno e l’imponderabile danno libero sfogo a ciò che la norma e il buon senso normalmente non permettono.
È la sfida che l’arte lancia alla vita quotidiana, dimensione deputata all’uso e al consumo, in cui si perde di vista la potenzialità creativa degli oggetti, liberi finalmente di esprimere la propria autonomia e di sognare un’altra vita, svincolandosi dal secolare asservimento all’uomo.
NATURAL FLAVOURS
Equilibrio interiore, semplicità e armonia sembrano ormai chimere per la civiltà contemporanea, dominata dal progresso tecnologico, dalla connessione perenne e dall’artificio, nonché sempre più lontana dallo stato di Natura.
J.J.Rousseau nel “Discorso sull’origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini”, considera infatti come benigna la Natura, concepita come stato originario dell’uomo selvaggio, e felice la vita solo se vissuta a diretto contatto con essa, mentre “i nostri mali sono per la maggior parte opera nostra e li avremmo evitati quasi tutti mantenendo la maniera di vivere semplice, uniforme e solitaria che ci era prescritta dalla natura”.
Il banale quanto incontrollato proliferare del prefisso bio accanto ad ogni tipo di alimento, oppure il moltiplicarsi di cosmetici e medicinali di derivazione naturale, rendono sempre più evidente la necessità e l’anelito di un ritorno alle origini come antidoto a un presente iper-tecnologizzato e sempre più adulterato da sostanze chimiche e manipolazioni genetiche.
Natural Flavours, letteralmente aromi naturali, è la misteriosa quanto contraddittoria dicitura riportata tra gli ingredienti della stragrande maggioranza dei prodotti alimentari in commercio.
Il gusto e la ricerca per la genuinità del prodotto risultano quasi depistati da questa fantomatica formula che, se da un lato evoca la natura, dall’altro si trincera dietro a una definizione misteriosa e segreta, dando luogo a legittimi interrogativi.
Al di là dell’ovvio sfruttamento commerciale di questa recente tendenza, è finalmente tangibile la crescita di una maggior sensibilità ecologica: una rinnovata attenzione tanto per la salute e per la purezza dell’ambiente quanto per tipologia di consumo, va di pari passo con il tentativo di recuperare valori tradizionali e culture locali, con la riscoperta e la difesa dell’ambiente e del paesaggio.
Tra i tanti filosofi e letterati suggestionati dal mito del primitivismo, lo scrittore americano Henry Thoreau, grazie al libro “Walden, ovvero La vita nei boschi” (1854), è considerato il riferimento ideale di generazioni di ecologisti, pacifisti ed anticonformisti.
Opera a metà strada tra il saggio filosofico e il diario in cui viene rappresentata la semplicità della vita fra i boschi, è stata fonte d’ispirazione per Gandhi e le controculture contemporanee da cui verrà riletta e rielaborata.
DIGITAL HUMANITY
Tecnologia e computer influenzano oggi in modo esponenziale pensiero e azione, la maniera in cui percepiamo noi stessi e le nostre relazioni con gli altri.
Il computer, da mero strumento è diventato, infatti, parte della nostra vita quotidiana, personale e psicologica.
Le possibilità che i mondi virtuali e l’intelligenza artificiale aprono, rendono il confine tra uomo e computer, tra mente umana e macchine, sempre più labile sollevando impellenti interrogativi su questioni etiche, generando nuove forme di creatività ed alimentando ideali di bellezza inediti.
In questa tanto delicata quanto inarrestabile fase di transizione, a causa della continua e rapidissima evoluzione della tecnologia, è però necessario stabilire una direzione e definire degli orizzonti di senso.
La tecnologia digitale deve essere interpretata come una nuova cultura, il cui obiettivo non deve essere la totale automazione e l’esclusione dell’utente, sostituito progressivamente da surrogati tecnologici.
Al “macchinismo digitale” bisogna opporre invece un nuovo concetto di “umanità digitale”, che rappresenta la preoccupazione e l’intenzione di mettere al centro della ricerca e dell’innovazione l’umanità in tutti i suoi aspetti, per facilitare ulteriormente l’interazione tra uomo e macchina.
I topic su cui riflettere per tracciare un comune futuro sostenibile e a misura d’uomo sono innumerevoli: relazioni affettive e relazioni sociali, ubiquità e iper-connessione, identità reale e virtuale, ultra-menti e habitat intelligenti ed evolutivi.
CONTAMINAZIONE TRA ARTE, DESIGN E TECNOLOGIA: L’ESTETICA DELLA DIGITAL HUMANITY
Workshop di esplorazione creativa sulla Digital Humanity attraverso quattro prospettive: Mondi, Corpi, Emozioni, Menti.
Venti studenti IAAD avranno l’opportunità di lavorare ogni giorno su uno dei 4 temi attraverso strumenti digitali di ultima generazione, sperimentando processi creativi che guardano verso il futuro e svincolando idee e possibilità sempre nuove.
Concept, visual e proposte saranno condivisi con artisti, designer e visitatori di Paratissima.
I progetti saranno ideati utilizzando esclusivamente mezzi digitali.
I 4 temi saranno interpretati, oltre che attraverso rappresentazione digitale e modellazione 3D anche tramite alcuni degli strumenti innovativi parte del futuro laboratorio del Dipartimento di Design dell’Innovazione, tra cui telecamera 360 gradi e stazione editing video 360 gradi in realtà virtuale.
Il workshop condotto da Matteo Doro, è in programma dal 9 al 14 aprile, dalle 10 alle 18.
Una delle giornate sarà guidata da Oluwaseyi Sosanya – CEO e co-founder Gravity Sketch – che mostrerà le potenzialità del co-design in realtà virtuale attraverso il software Gravity Sketch.
Paratissima Milano è organizzata da PRS, con il patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione
con IAAD – The Italian University for Design.
La direzione artistica è di Francesca Canfora.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito.
http://paratissima.it