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Pasinetti fotografo e cineasta
mercoledì 22 Novembre 2017 - domenica 28 Gennaio 2018
sede: Teatro dei Dioscuri al Quirinale (Roma)
cura: Carlo Montanaro.
Per Michelangelo Antonioni era ‘un simbolo’. Per Vittorio De Sica niente di meno che ‘la nostra coscienza’. Era stato il primo ragazzo d’Italia a laurearsi con una tesi sul cinema, e a spiegare che si trattava di un’arte (era il 1933, lui aveva 22 anni).
Suo è il primo libro del paese sulla storia del cinema. Suo un film ‘Il canale degli angeli’ del 1934, che è un capolavoro neorealista. Il neorealismo non esisteva, era il 1934 (lui aveva 23 anni).
Suoi sono alcuni documentari splendidi, sulla sua Venezia, sull’arte, sull’industria, sulla chirurgia, e ancora oggi vederli fa pensare al cinema che sarebbe venuto dieci, venti anni dopo.
Sue le scoperte di alcuni giovani: Antonioni, Guttuso, Pietro Ingrao, Citto Maselli, i primi passi di Alida Valli.
È stato sceneggiatore, drammaturgo, brillante critico (ha portato il cinema alla radio, tra i primi), docente del Centro Sperimentale (a lui si deve il primo germe della Cineteca Nazionale).
È stato uno sperimentatore, geniale precursore, prematuro in tutto (aveva 37 anni quando è scomparso).
Ancora oggi, a quasi 70 anni dalla scomparsa, Francesco Pasinetti è oggetto di un vero culto, ma che attende ancora un riconoscimento da parte di un pubblico più largo.
Pasinetti è stato anche un fotografo.
E come per il suo cinema, un fotografo dai risultati incredibilmente moderni e felici.
Ora una mostra a Roma permette di scoprire questa sua produzione, e di fare il punto sulla sua figura di grande anticipatore che presenta in 80 scatti restaurati e stampati da Francesco Barasciutti, lo sguardo dell’artista.
Tema principale è quello di una vita: Venezia, la città natale di Pasinetti. Città di scorci, di prospettive. Città di puro cinema naturale. Ma non c’è solo Venezia, in mostra: Pasinetti teneva sempre a portata di mano la sua macchina fotografica.
Ci sono istanti rubati alla realizzazione di un film. I provini di fotogenia di aspiranti attori e attrici come Alida Valli e Carla Del Poggio.
Ci sono altri luoghi, come New York e Roma. Immagini dedicate alla figura umana, nudi, ritratti e giocosi e inusitati autoritratti. Lo sguardo di un autore che sapeva dare al mondo una prospettiva di inattesa grazia.
Ad accompagnare la mostra un magnifico volume, Questa è Venezia – 1943 edito da Marsilio, libro progettato in vita da Pasinetti e portato alle stampe oggi, con 200 scatti e un ricco apparato critico, storico e filologico.
Un’altra occasione per fare il punto sull’occhio-Pasinetti. Inoltre una suggestiva sezione video, che mostrerà al pubblico alcuni dei cortometraggi di Pasinetti degli anni ’30-‘40 e un video di testimonianze di suoi sodali e collaboratori.