sede: Fondazione Baruchello (Roma).
All’interno della mostra “Agricola Cornelia S. p. A. Sulla costruzione di un luogo ideale“, pensata e realizzata in occasione dei vent’anni della Fondazione Baruchello, due tavole rotonde intendono soffermarsi su alcune questioni specifiche.
“Bene, la mia idea allora era che tutto questo sarebbe stato arte, arte e non economia, che l’arte sarebbe potuta divenire un esempio indicativo nella soddisfazione della fame come bisogno umano su base puramente umana, non più legata allo sfruttamento e che alla fine ci sarebbero state tante patate da poterle regalare a tutti”.
(Gianfranco Baruchello)
Il 31 gennaio, con “Turning Point. Pensiero ecologico”, si toccheranno alcuni aspetti che riguardarono l’esperienza di Agricola Cornelia S. p. A. , una attività che coinvolse Baruchello tra il 1973 e il 1981, e che cercava di conciliare l’arte con l’agricoltura e la zootecnica. L’incontro tenta di proiettare motivazioni, modi e conseguenze di quella esperienza nella contemporaneità. Le motivazioni di allora quali forme prenderebbero oggi? Quali aspetti sono ancora attuali? Come sono cambiati i contesti storico-sociali, politico-poetici e come sono mutati sensibilità e pratiche rivolte all’ambiente, in un’epoca come quella che stiamo vivendo?
Il 6 febbraio la tavola rotonda “Turning point. Nuovi immaginari” intende invece riflettere con alcuni artisti, critici e storici dell’arte su scelte, obiettivi, motivazioni che spinsero allora a intraprendere l’azione culturale di una Fondazione, e che oggi continuano a essere presenti seppur con forme diverse rispetto ai mutamenti del contesto sociale e culturale. Al di là del pensiero della crisi o del declino che sembra essere divenuto un paradigma fondamentale del presente, la questione da affrontare riguarda gli immaginari e come l’arte può essere uno strumento indispensabile per forzarne i limiti e potenziarne gli orizzonti.
La mostra “Agricola Cornelia S.p.A “– visitabile a ingresso libero fino all’8 febbraio 2019 – presenta per la prima volta l’idea e gli esiti di quello che è stato uno dei lavori più significativi di Gianfranco Baruchello, un progetto artistico, economico, zootecnico e agricolo, divenuto poi la base ideale della Fondazione stessa.