Pierfrancesco Celada. Japan, I wish I knew your name

sede: Chiostri di San Pietro (Reggio Emilia).
cura: Renata Ferri.

Più del 50% della popolazione mondiale vive oggi in aree urbane,
“We are living through an extraordinary period in human history, an era of unprecedented growth in our species”.

Il modo in cui le città e i grandi agglomerati urbani si stanno sviluppando influenza fortemente la comunità, le strutture familiari e la qualità delle interazioni sociali.
La megalopoli Giapponese, chiamata anche Taiheiyo Belt, è una delle zone a più alta densità abitativa del pianeta, con una popolazione di più di 80 milioni di persone.

Nonostante la grande concentrazione d’individui e le tantissime possibilità d’interazione, sembra che la società si stia spostando nella direzione opposta.
Se, in centri minori, l’individuo ha un ruolo sociale più attivo, con una fitta rete di conoscenze ed effetti concreti sulla comunità in cui vive, nei centri urbani più densamente popolati l’individuo tende invece ad isolarsi e mantenere contatti diretti con un numero ridotto di persone, preferendo i moderni sistemi di comunicazione e scegliendo, a volte, soluzioni estreme.

Dopo aver completato un dottorato di ricerca in Biomeccanica, Pierfrancesco Celada sta ora lavorando a una serie di progetti fotografici che esplorano le condizioni di vita nelle aree urbane più densamente popolate. E’ stato recentemente selezionato per partecipare a EPEA ’03 -European Photo exhibition Award, con il progetto Milano, Hinterland, con mostre a Parigi, Viareggio, Amburgo e Oslo. Ha vinto l’Happiness Onthemove Award (2017), il Photolux Leica Award (2014) e l’Ideastap e Magnum Photos Photographic Award (2011). Il suo lavoro è stato esposto e pubblicato, tra gli altri, da Newsweek, The New York Times, Time Lightbox, i-D, Vogue, Amica, D-Repubblica, Bloomerg Magazine. Vive e lavora a Hong Kong.

Evento nell’ambito di Fotografia Europea 2019