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Porte aperte al Museo Carlo Zauli per l’azione artistica collettiva con Chiara Camoni

martedì 27 Agosto 2019 - giovedì 29 Agosto 2019

Porte aperte al Museo Carlo Zauli per l'azione artistica collettiva con Chiara Camoni

sede: Museo Carlo Zauli (Faenza, Ravenna).

All’interno della collaborazione che unisce il Museo Carlo Zauli ad AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica nel percorso di ricerca e formazione per ceramisti, il laboratorio del’artista faentino diventa un luogo temporaneo di creazione collettiva, aperto a chiunque voglia contribuire alla realizzazione di una imponente opera di Chiara Camoni.

Dopo Paolo Polloniato, Silvia Celeste Calcagno e Francesco Simeti, l’ultima protagonista del progetto formativo per ceramisti è stata infatti Chiara Camoni, che in giugno ha condotto i partecipanti fra scultura, lettura e la costruzione collettiva con la terra nera utilizzata da Carlo Zauli, di un cavallo in ceramica a grandezza naturale.

Proprio i luoghi che furono di Carlo Zauli, dal 2002 teatro di sperimentazioni ceramiche promosse dal museo a lui intitolato attraverso residenze con artisti contemporanei internazionali, rappresentano il luogo ideale e naturale sul territorio per creare incontri ed esperienze, generare idee innovative, approfondire temi attuali legati al mestiere del ceramista, così spiegati da Massimo Isola, presidente di AiCC.”Il workshop di Chiara Camoni fa parte di un percorso iniziato due anni fa, in cui il Museo Zauli e AiCC portano avanti una visione della ceramica che tiene insieme il fare con il pensare: una visione che crediamo debba essere alla base della produzione ceramica contemporanea, superando le divisioni fra arte, artigianato e design. Questi workshop vogliono infatti essere, prima di tutto, occasione di incontro e scambio fra artisti e professionisti della ceramica, sempre mantenendo però un’ottica di apertura che nel caso di Chiara Camoni è particolarmente forte e realizza una dimensione di partecipazione unica. L’assemblaggio del cavallo, realizzato da Chiara Camoni e dai partecipanti al workshop dello scorso giugno, è così aperto a tutti coloro che vorranno dare un contributo e incontrare l’artista, entrando nel suo mondo poetico e ceramico e toccando con mano una possibilità del pensare e fare ceramica oggi.”

Durante il workshop di giugno si sono alternati momenti di modellazione in studio al disegno dal vero dei cavalli al maneggio, esperimenti con crini e letture di libri che hanno costituito le coordinate all’interno delle quali si è sviluppata l’azione delle mani.
“Dopo le reciproche presentazioni, affronteremo il tema del tabù in arte. Parleremo del soggetto in scultura, delle pratiche collettive e dei saperi condivisi. Dei pieni e dei vuoti, delle zone oscure. Lavoreremo con la creta nera proveniente dal Belgio messa a disposizione dal Museo Zauli, conservata nei locali sotterranei. Il lavoro individuale confluirà in un progetto collettivo. Faremo forse un grande cavallo nero.”

Cosí Camoni presentava il workshop, prima fase della residenza. Dopo l’essicazione e la cottura dei pezzi, il museo torna ad essere laboratorio condiviso e aperto a tutti per la seconda parte, l’assemblaggio di Kabira: “Costruiremo la struttura portante in legno e infileremo in lunghe collane tutti i pezzetti modellati che costituiranno la copertura del corpo. Nato dalla creta scura dei sotterranei, mi immagino ora la presenza di questo cavallo nella stanza dei forni, che guarda verso l’ingresso. Vorrei che questa scultura fosse anche un luogo, che ci si potesse entrare sotto, una specie di capanna.”

Spiega Matteo Zauli “Chiara Camoni con questa residenza compie un’operazione che non lascia dubbi sulla sua affascinante ricerca legata ai contesti relazionali e alle dinamiche di gruppo. Il lavoro nasce da un suo progetto personale, frutto di un ricordo intenso legato alla figura del cavallo, condiviso fin dai primi momenti del workshop con i partecipanti. Le testimonianze e il confronto scaturito lo hanno immediatamente reso un progetto a più teste, e naturalmente a più mani: ceramiste, artiste, studentesse, amici di passaggio, io stesso insieme al mio staff, tutti abbiamo interpretato in maniera libera le indicazioni tecniche di Chiara Camoni, producendo tutto quello che verrà poi assemblato la prossima settimana. Ci piacerebbe questa volta incontrare un coinvolgimento ancora maggiore, e per questo invitiamo chiunque, senza limiti di esperienze, intenzioni, o tempo, a passare dal museo per lavorare insieme.”

Il 27, 28 e 29 agosto il laboratorio si apre quindi nuovamente ai partecipanti al workshop ma anche ad amici, artisti, appassionati, visitatori e a tutti coloro che vorranno contribuire in modo informale e spontaneo a questa azione artistica collettiva.

Kabira, il grande cavallo nero collettivo, resterà da quel momento esposto al museo, fino alla data di inaugurazione della mostra di fine residenze, in ottobre, momento in cui partirà per un viaggio espositivo in Europa, per lasciare il posto ad un video che testimonia tutta l’esperienza.

Chiara Camoni (1974) vive a lavora a Fabbiano, in Alta Versilia. Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, lavora per alcuni anni con l’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli. Insieme ad altri artisti fonda il Magra – Museo d’Arte contemporanea di Granara. Con Cecilia Canziani sta sviluppando il ciclo di seminari La Giusta Misura, avviato presso le Murate Progetti Arte Contemporanea di Firenze. Tra le mostre recenti: Vetrine di Libertà, a cura di Francesca Pasini, Fabbrica del Vapore, Milano; Prospettiva Arte Contemporanea, Gallerie d’Italia, Milano; Zinzec, con Anna Barham, a cura di Caterina Avataneo, Arcade Gallery, Londra (2019); La Vita Materiale. Otto stanze, otto storie, a cura di Marina Dacci, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia; Il disegno del disegno, a cura di Saretto Cincinelli, Museo Novecento, Firenze, Sisters, MIMA – Middlesbrough Institute of Modern Art, Middlesbrough; About a Vase, a cura di Matteo Zauli, Palazzo Podestarile, Montelupo Fiorentino, Firenze; 10 Years of Love, SpazioA, Pistoia; AA VV – Del tempo lineare e del tempo ciclico, ovvero della Storia e della Natura, Centro Arti Plastiche, Carrara; A forest, Arcade Gallery, London (2018).

Orari:
Martedì 27 agosto dalle 16 alle 20
Mercoledì 28 agosto dalle 16 alle 20
Giovedì 29 agosto dalle 16 alle 22:30

Dettagli

Inizio:
martedì 27 Agosto 2019
Fine:
giovedì 29 Agosto 2019
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO CARLO ZAULI
Via della Croce, 6
Faenza, Ravenna 48018 Italia
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0546 22123
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