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Power and prestige – Simboli del comando in Oceania

sabato 16 Ottobre 2021 - domenica 13 Marzo 2022

Power and prestige - Simboli del comando in Oceania

sede: Palazzo Franchetti – Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Venezia).
cura: Steven Hooper.

Originale e innovativa, oltre che dalle molteplici fascinazioni, “Power & Prestige. Simboli del comando in Oceania” è la nuova mostra a Venezia, presso Palazzo Franchetti-Istituto di Scienze Lettere ed Arti, promossa della Fondazione Giancarlo Ligabue, che ancora una volta ci conduce a scoprire le bellezze artistiche e gli elementi culturali e simbolici di mondi e civiltà lontani, fuori dagli stereotipi.

Una mostra che può considerarsi una pietra miliare, essendo la prima interamente dedicata a questi manufatti sui quali getta nuova luce, e una rivelazione per tutti coloro che sono interessati alla scultura e alle affascinanti culture dei “mari del Sud”.

Il Nuovissimo Continente, come viene oggi indicata l’Oceania, l’ultimo ad essere scoperto dagli Europei prima dell’Antartide, è un insieme estremamente diversificato di isole sparse su metà della superficie del nostro pianeta, accomunate dal grande Oceano che le unisce.
Dall’Australia e la Nuova Guinea a ovest abitate da 50.000 anni, alle isole della Polinesia come Tahiti, l’isola di Pasqua e le Hawaii scoperte da intrepidi viaggiatori polinesiani mille anni fa, queste terre hanno una ricca varietà di culture che affascinarono i primi europei, che le raggiunsero a partire dal Cinquecento.

Gli abitanti del Pacifico avevano sviluppato tecniche, usi e forme d’arte originali che si erano evolute o modificate nei territori oceanici in base ai diversi contesti e alla storia di ognuno. I bastoni del comando – solitamente classificati come armi primitive anche se in molti casi mai utilizzati come tali, in realtà anche bellissime sculture in legno, pietra e osso di balena, manufatti dai molteplici usi e significati, pezzi unici espressione della creatività e della capacità di straordinari artigiani – erano tra i materiali più diffusi e ancora prodotti quando, tra Sette e Ottocento, le spedizioni del Vecchio Continente iniziarono a giungere con frequenza in quelle terre, prima che i missionari e le amministrazioni coloniali ne scoraggiassero la produzione.
Oggetto di curiosità e ammirazione, di studio e di collezionismo, vennero portati in Occidente da avventurieri, ricercatori, commercianti, missionari e ufficiali coloniali. Eppure, proprio perché a lungo considerati strumenti cruenti di selvaggi, furono costretti a un ruolo minore nei musei e nelle esposizioni.

Ora i bastoni del comando dell’Oceania saranno mostrati nella loro stupefacente bellezza scultorea e, sfidando gli atteggiamenti convenzionali e “la deformazione percettiva delle letture occidentali”, verranno presentati nelle loro molteplici valenze: vere opere d’arte complesse, rappresentazioni di divinità, status symbol, pregiati oggetti di scambio e accessori per le esibizioni e talvolta strumenti di combattimento.

Opere connesse al potere umano e a quello divino.

“Nel mondo Occidentale e in Europa solo in anni recenti si è iniziato a guardare con occhi non viziati da pregiudizi e da preconcetti alle popolazioni e alle culture di continenti lontani: popolazioni spesso sopraffatte e di cui sono state cancellate, volutamente o per supponenza, memoria e saperi” – spiega Inti Ligabue Presiedente della Fondazione Giancarlo Ligabue, che quest’anno festeggia il primo lustro di attività. “Manufatti come le mazze oceaniche sono ancora oggetti in parte misteriosi, non capiamo fino in fondo i loro messaggi né i simboli che le adornano, ma appaiono straordinari per fattezze e le storie che possono narrare sapranno condurci con rispetto attraverso l’Oceano, spiegando le vele della conoscenza”.

Giungeranno in mostra a Venezia pezzi rari e importanti provenienti dalle principali collezioni del Regno Unito e dell’Europa continentale, come il National Museum of Scotland di Edimburgo, il Cambridge University Museum of Archaeology & Anthropology, il National Museums of World Cultures nei Paesi Bassi, il Musée des Beaux-Arts di Lille, la Congregazione dei Sacri cuori di Gesù e di Maria a Roma e da altre collezioni, sia private che pubbliche, che detengono tesori in gran parte mai esposti prima d’ora: in particolare dal British Museum di Londra che presta eccezionalmente per l’evento della Fondazione Giancarlo Ligabue 26 prestigiosi pezzi.

Accompagnata da un prezioso catalogo Skira, “Power & Prestige” è stata anche l’occasione per il primo studio sistematico di questi materiali, che avevano un ruolo importante nelle culture delle isole del Pacifico – nelle Figi, Tonga, Tahiti, Nuova Guinea, Isola di Pasqua e altre isole – espressioni d’arte e usi radicati da conoscere e rispettare; oggetti che hanno suscitato l’ammirazione di celebri artisti del Novecento come Alberto Giacometti, Henry Moore e Constantin Brancusi, ma che sono stati dimenticati o poco indagati dagli stessi musei proprietari.

Mostra co-promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue con il Musée du quai Branly di Parigi. In collaborazione con il British Museum

Steven Hooper è direttore del Sainsbury Research Unit per le Arti dell’Africa, Oceania e delle Americhe presso l’Università dell’East Anglia nel Regno Unito – tra i massimi esperti internazionali in materia.

Dettagli

Inizio:
sabato 16 Ottobre 2021
Fine:
domenica 13 Marzo 2022
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

PALAZZO FRANCHETTI
San Marco, 2847
Venezia, 30124 Italia
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Phone
041 240 7755
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