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Presentazione del volume “Ennio Cervi. I disegni, la pittura”

mercoledì 23 Settembre 2020 @ 17:30

Presentazione del volume "Ennio Cervi. I disegni, la pittura"

sede: Circolo della Stampa di Trieste – Sala Paolo Alessi (Trieste).
cura: Marianna Accerboni.

Mercoledì 23 settembre alle 17:30 nella Sala Paolo Alessi del Circolo della Stampa di Trieste, Marianna Accerboni presenterà la monografia “Ennio Cervi. I disegni, la pittura” (Franco Rosso Editore). Interverranno il critico d’arte Giulio Montenero, il giornalista e scrittore Roberto Curci e Franco Rosso. Sarà presente l’artista.

L’accurato e ampio volume, che si apre con una presentazione dell’editore e un’introduzione di Giulio Montenero, il primo a stilare un testo critico sull’artista in occasione della prima mostra di Ennio Cervi 1 alla Sala Comunale d’arte di Trieste nel ‘63, riassume, attraverso numerosi testi e oltre 200 foto di opere, riprese dai fotografi Ennio Demarin e Gianni Mohor, più di settant’anni della sua attività. E rappresenta una memoria storica molto dettagliata dell’evoluzione del linguaggio artistico dell’architetto e pittore triestino dagli esordi, avvenuti a fine anni Quaranta, a oggi: a partire dagli icastici disegni realizzati dal 1948, appena dodicenne, al 1954 a grafite, penna e china, tra cui compare un’efficace e sintetica raffigurazione del ’48 dello scultore Marcello Mascherini mentre lascia il suo studio in sella alla Vespa assieme alla moglie Nera. Un disegno originale, nel cui ritmo transita, implicita, anche la memoria del Futurismo.
Dinamico ed essenziale, il segno di Cervi affronta poi con grande sicurezza numerose tematiche, da quella dantesca con l’iracondo Filippo Argenti a quella africana, alla musica, nel cui ambito appare molto apprezzabile l’esecuzione di una sonata per violino, a quella equestre e alla corrida d’ispirazione hemyngwaiana di Morte nel pomeriggio. Il segno invade anche i libri di testo usati al Liceo Petrarca e ampiamente “istoriati” dal pittore nei primi anni Cinquanta, per proseguire poi fino alla fine degli anni Novanta. Il tema sacro e quello classico, la battaglia, il toro, il pugilato, le figure muliebri e, ancora, la musica, la danza, le liaison sentimentali si susseguono alla ricerca della semplificazione della forma e dei volumi attraverso l’iterazione del segno, che appare sempre più deciso e sicuro. Soluzioni espressive che Cervi riesce a comporre con grande naturalezza e precoce maturità, trovando istintivamente un felice equilibrio tra energia vitale e sintesi contemporanea, che
dialogano felicemente, armoniche e nel contempo incisive. Alternandosi, a partire dagli anni Sessanta, con il soggetto amatissimo delle barche, delle reti, dei pesci e del mare, conosciuto e apprezzato fin da piccolo poichè Cervi era nato a Barcola, un quartiere di Trieste lambito dal mare, e grazie al nonno materno, che era stato comandante di nave ai tempi dell’Impero austroungarico.
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio del decennio successivo l’architetto artista inserisce nel suo disegno il colore, preludio all’attività pittorica vera e propria, testimoniata nella monografia dal 1959 a oggi.
Acrilici, grafite, pastelli, tecnica mista sono i media usati dall’artista in pittura, teso sempre più a comporre un mondo essenziale nelle linee e nei colori. E in tale ambito pittorico s’inserisce, dopo i primi anni Duemila, – conclude Accerboni – il senso dell’architettura, capace di conferire un significato profondo, narrativo e icastico alla linea e al colore nel definire, con eleganti cromatismi, il paesaggio infinito.
Marianna Accerboni

Note

  1. Ennio Cervi (Trieste, 1936), si laurea in architettura a Venezia con Ignazio Gardella. Libero professionista, lavora inizialmente con il padre Aldo e negli studi del gruppo Boico-Cervi-Frandoli-Nordio, soprattutto nell’ambito della cantieristica navale. È il periodo delle “navi bianche” (1949 – 1966) che escono dai cantieri navali di Trieste e di Monfalcone e in tale ambito ha modo di frequentare a Trieste artisti come Bergagna e Rossini, Sbisà, Mascherini, Predonzani, Righi, Sormani, Perizi e a Venezia Music, chiamati a decorare le navi con le loro opere. Contemporaneamente, dal ’63, espone a livello nazionale e internazionale i propri lavori grafici e pittorici, allacciando un sodalizio con l’artista Livio Schiozzi e creando, fino a oggi, qualche migliaio di opere. Presidente dell’Ordine degli Architetti nel biennio ’76 – ’78 e docente dal 1980 al 1983 al Corso di Igiene Edilizia e Urbanistica della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università di Trieste, ha progettato lavori nel campo dell’edilizia pubblica e privata, realizzando in tale ambito monumenti commemorativi, tra cui, ultimo in ordine di tempo, il recupero dell’area della Foiba di Basovizza, con la nuova perimetrazione del Sacrario e la realizzazione del monumento e del centro di documentazione

Dettagli

Data:
mercoledì 23 Settembre 2020
Ora:
17:30
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

CIRCOLO DELLA STAMPA DI TRIESTE
Corso Italia 13
Trieste, 34122 Italia
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