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Qhapaq Ñan. Il grande cammino delle Ande

sede: Museo delle Civiltà – Palazzo delle Tradizioni Popolari (Roma).
cura: Rosa Jijón.
L’organizzazione internazionale italo-latino americana presenta a Roma una mostra interdisciplinare dedicata al Qhapaq Ñan, Il grande cammino delle Ande.
Dal passato al presente, la mostra attraversa storia, antropologia, artigianato, archeologia, saperi ancestrali, cooperazione tra i Paesi, turismo comunitario e sostenibile, arrivando all’arte contemporanea.
Il Qhapaq Ñan è il sistema viario andino creato dagli Incas sulla base di infrastrutture preincaiche, le cui ramificazioni arrivano a toccare sei Paesi dell’America del Sud: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù, per un totale di oltre 30. 000 chilometri. Questo Cammino attraversa una delle aree geografiche più estreme al mondo, che va dai 6:000 metri delle vette delle Ande, passando per aridi deserti e foreste pluviali, fino a raggiungere le coste.
La mostra è un viaggio inedito e approfondito che mette in evidenza le tracce lasciate dalla cultura preincaica e incaica che hanno attraversato il Qhapaq Ñan. Grazie a questa infrastruttura così straordinaria gli Incas garantivano il flusso di idee, poteri, merci e cosmologie all’interno del territorio, vasto 5 milioni di km 2, dando un carattere unitario all’Impero.
La mostra è l’occasione per scoprire una selezione di reperti archeologici del MUCIV – Museo delle Civiltà, la collezione preistorico-etnografica Luigi Pigorini, con oggetti provenienti dai luoghi di origine del Qhapaq Ñan di diverse epoche precolombiane, selezionati da Donatella Saviola: oggetti rituali posti a corredo delle sepolture andine, che risultano essere la testimonianza dei costanti scambi intercorsi tra le numerose civiltà, da quelle pre-incaiche agli Inca.
Inserito nell’elenco dei beni Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2014, il Qhapaq Ñan è stato oggetto di studio nei più svariati ambiti (archeologico, ingegneristico, storico, antropologico). Considerato un potente mezzo di comunicazione tra i popoli, ancora oggi continua a compiere, come ha fatto per secoli, la sua funzione di connettore tra le comunità e veicolo di scambi economici e culturali, proprio come le grandi vie consolari dell’Impero Romano.
Come sottolinea Rosa Jijón: “La cooperazione fra i popoli è un’eredità del Qhapaq Ñan, la comunicazione e l’interscambio e la collaborazione che favorì questo sistema di cammini deve essere un esempio per il mondo che ci aspetta. Affrontiamo l’incertezza, la paura e le restrizioni, questo pianeta fragile ha bisogno della nostra attenzione e di una permanente coesione per non distruggerlo e per non distruggerci”.
La mostra è stata curata da Rosa Jijón, curatrice indipendente ex Segretario Culturale IILA in collaborazione con Nuria Sanz, coordinatrice del Progetto di Candidatura del Qhapaq Ñan del Centro del Patrimonio Mondiale, UNESCO – Parigi, José de Nordenflycht, storico e critico d’arte e Donatella Saviola, americanista del Museo delle Civiltà – Museo Preistorico ed etnografico Luigi Pigorini, e allestita negli spazi dello stesso.

