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Quotidianità deposte – Mostra collettiva
martedì 10 Giugno 2025 - giovedì 31 Luglio 2025

sede: Glenda Cinquegrana Art Consulting (Milano).
cura: Valentina Schito.
Glenda Cinquegrana Art Consulting presenta la mostra collettiva estiva intitolata “Quotidianità deposte” a cura di Valentina Schito, dedicata a quattro giovani pittori italiani Elisa Benini, Alice Galizzi, Luca Lombardi, Silvia Rosa.
In un momento storico in cui la velocità domina la percezione, la pittura torna ad abitare l’oggi come strumento di riflessione sul quotidiano. Accomunati non solo dalla formazione presso l’Accademia di Brera, ma anche dalla pratica pittorica basata sul costante procedimento di trasfigurazione del reale, i quattro artisti sono presentati in mostra come accomunati da una visione della pittura come archivio vivo, come deposito di tempo, memoria e materia, come scrive la curatrice. La tela è il terreno di sedimentazione di queste immagini, dove ciò che vi appare è ciò che resta, dopo il gesto, dopo il vissuto, dopo il reale.
L’elemento di realtà ricorrente nelle opere di Elisa Benini (Calcinate, Bergamo 1999) è il fiore, dove non è mai oggetto, ma movimento depositato, apertura temporale, vibrazione che si consuma. Il procedimento di lavoro della Benini rende il quadro uno spazio atmosferico in cui il soggetto smaterializzandosi, lascia al colore e alla superficie il compito di evocarlo.
Alice Galizzi (Bergamo, 2000) crea una figurazione che altro non è che architettura dell’intimo. Come dice la Schito nel testo critico, la sua è una topografia mentale dell’abitare: oggetti, stanze, finestre, superfici domestiche – tutto è compresso e ricomposto come in una mappa affettiva. I frammenti di architetture e oggetti si fanno presenze evanescenti, viste nell’atto di apparire e scomparire.
La pittura di Luca Lombardi (Brescia 1996) nasce dalla sensibilità per il mondo digitale e in particolare dalla pratica dello scrolling. Il suo procedimento di lavoro, fatto di stratificazioni sottili di colore, in cui le forme si sovrappongono e si dissolvono fino a creare campiture luminose, ispirate alle cromie dell’universo virtuale. Come dice la Schito, la sua pratica si situa in una zona liminale tra controllo e perdita, dove la superficie diventa campo di interrogazione e non solo di rappresentazione.
L’operazione pittorica di Silvia Rosa (Latina, 1998) è l’atto di deporre frammenti di realtà digitale sulla tela. Il suo lavoro parte da frammenti di immagini digitali manipolate, fino a produrne una pittura astratta. Nei suoi quadri troviamo immagini in dissoluzione come cieli rinascimentali, fondali romantici, strutture compositive classiche: tutto viene evocato e poi dissolto in un equilibrio nuovo, dove la forma è sempre prossima allo slittamento, e ogni riferimento al reale è filtrato da un processo di sfocatura estrema.
Inaugurazione
martedi` 10 giugno alle ore 18.30
Immagine in evidenza
Silvia Rosa, Senza Titolo, 2025, olio su tela, cm 120 x 100 © l’artista / courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting (part.)