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Ravenna – Eventi e luoghi di interesse

lunedì 1 Gennaio 2018 - giovedì 31 Dicembre 2020

Ravenna - Eventi e luoghi di interesse

sede: Varie Sedi (Ravenna).

Ravenna è la città più grande e storicamente più importante della Romagna; il suo territorio comunale è il secondo in Italia per superficie – superato solo da quello di Roma – e comprende nove lidi della riviera romagnola.
Ravenna, nella sua storia, è stata capitale tre volte: dell’Impero romano d’Occidente (402-476), del Regno degli Ostrogoti (493-553) e dell’Esarcato bizantino (568-751).
Per le vestigia di questo luminoso passato, il complesso dei primi monumenti cristiani di Ravenna è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, come sito seriale “Monumenti paleocristiani di Ravenna”.
Nella seconda metà del XX secolo la città ha conosciuto un periodo di grande espansione. Alla crescita demografica si è affiancata una serie di progetti architettonici che si concentrano in particolare attorno al canale Candiano, che collega la città al mare Adriatico. La darsena di città e le antiche zone portuali sono al centro della rivoluzione urbanistica che la città conoscerà nei primi decenni del XXI secolo con la creazione di zone verdi, viali, zone a carattere commerciale, del polo nautico e del Tecnopolo per l’energia.

Sito istituzionale
http://www.comune.ra.it/

Eventi a Ravenna
http://www.turismo.ra.it/ita/Eventi
http://www.comune.ra.it/Eventi2

Eventi

Ravenna Festival, festival culturale incentrato su danza, musica e opera lirica.
Ravenna Jazz, festival jazz che si tiene ininterrottamente dal 1973;
Nightmare Film Fest, rassegna cinematografica dedicata al cinema horror;
Ottobre Giapponese, festival culturale e rassegna cinematografica dedicata al cinema giapponese;
Komikazen (2005 – 2016), Festival internazionale del fumetto di realtà
Mosaico d’Europa Film Fest, rassegna cinematografica dedicata al cinema europeo
Ravenna viso in aria, rassegna di teatro contemporaneo a cura di Ravenna Teatro-Teatro delle Albe, Cooperativa E, Cisim.
Spiagge Soul, è il Festival diffuso di musica soul che dal 2009 anima le estati dei Lidi ravennati ospitando grandi artisti di fama internazionale.
Around The Rock, dal 1990, festival per gruppi musicali emergenti.

Arte

Con arte ravennate si intende la produzione artistica che ebbe come fulcro Ravenna nel periodo in cui fu capitale dell’Impero romano d’Occidente, dal 402 al 751 cioè dalla morte di Teodosio I all’invasione dei Longobardi. Le testimonianze artistiche a Ravenna pervenuteci mostrano uno stile peculiare nell’architettura, nella scultura su avorio e nell’arte del mosaico. In particolare Ravenna è provvista di alcuni dei migliori esempi di arte musiva di tutta Europa e bacino del Mediterraneo in un arco di tempo di quasi due secoli (V-VI secolo), poiché la quasi totalità di testimonianze coeve nell’Impero romano d’Oriente vennero distrutte nel VII secolo con il periodo dell’iconoclastia.
Dello splendido periodo di fioritura artistica di Ravenna restano alcuni monumenti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Musei

Museo arcivescovile di Ravenna
Situato al primo e secondo piano dell’antico e vasto Palazzo dell’Arcivescovado di Ravenna, il Museo accoglie numerose opere d’arte provenienti dall’antica cattedrale e da altre costruzioni ora distrutte. In particolare, la struttura ospita la famosissima cattedra di Massimiano, una delle più celebri opere in avorio di cui si è a conoscenza, eseguita da artisti bizantini nel VI secolo d.C.
Il Museo Arcivescovile è anche la sede di uno dei monumenti UNESCO della città, la Cappella di Sant’Andrea, un oratorio paleocristiano a croce greca decorato con splendidi mosaici ed edificato tra il 494 e il 519.

Museo nazionale di Ravenna
Situato nel complesso monumentale di San Vitale, il Museo Nazionale di Ravenna raccoglie importanti reperti archeologici, tra cui stele sepolcrali ed epigrafi romane, e collezioni di arti minori. Il nucleo primitivo del patrimonio museale fu costituito nel Settecento dalla paziente ricerca e cura dagli eruditi monaci delle grandi abbazie cittadine. Al primo piano sono esposti, nell’ordinata architettura benedettina, i leggiadri bronzetti rinascimentali, una pregevole raccolta di avori, un ricco nucleo di icone, una sezione dedicata alle ceramiche e un’affascinante collezione di armi antiche.
Tra i reperti di maggior prestigio si annoverano capitelli in marmo orientale, sarcofagi decorati e altri manufatti di V e VI secolo. I più noti sono quelli provenienti dai monumenti paleocristiani e bizantini Patrimonio dell’Umanità Unesco, tra cui le transenne e la croce da San Vitale e la sinopia preparatoria al mosaico di Sant’Apollinare in Classe.
All’interno del museo si trova anche l’importante ciclo di affreschi del Trecento, capolavoro di Pietro da Rimini, staccato dall’antica chiesa di Santa Chiara in Ravenna.

Museo d’arte della città di Ravenna (MAR)
Il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna si trova all’interno del complesso monumentale della Loggetta Lombardesca, il monastero cinquecentesco dell’adiacente Abbazia di Santa Maria in Porto.
Dell’edificio cinquecentesco che, a partire dal periodo delle soppressioni napoleoniche e fino al restauro dei primi anni ’70 del Novecento ha subito numerose riconversioni d’uso e rifunzionalizzazioni, rimane il chiostro dalle proporzioni rinascimentali, l’impianto degli spazi e l’elegante loggia a cinque archi, divenuta l’emblema dell’intero complesso.
Il museo, dal 2002 Istituzione del Comune di Ravenna, oltre ad essere sede di numerose e importanti mostre d’arte temporanee, ospita tre collezioni permanenti all’interno dei suoi spazi architettonici e della sua Pinacoteca:
> una collezione antica con opere, tra dipinti e sculture, databili tra il XIV e il XIX secolo, tra cui spicca la statua di Guidarello Guidarelli di Tullio Lombardo (1525);
> una collezione moderna con opere databili tra il XIX secolo e il XXI secolo, tra cui merita un’attenzione particolare un bellissimo disegno di Gustav Klimt;
> una collezione di mosaici contemporanei con opere rapportabili tra la metà del ‘900 e oggi.

Museo del Risorgimento di Ravenna
La Chiesa di San Romualdo, costruita nel 1629 da Luca Danesi, in parte reimpiegando elementi architettonici provenienti dalla Rocca Brancaleone, dal novembre 2004 è sede del Museo del Risorgimento.
Al suo interno, collegata alla vicina Biblioteca Classense, è esposta una collezione di cimeli databili al periodo risorgimentale, donata dai cittadini di Ravenna, che ebbero un ruolo attivo nelle guerre d’indipendenza e nei fatti storici di Garibaldi. La collezione raccoglie armi, uniformi, fotografie, dipinti, lettere personali e documenti, alcuni dei quali conservati da studiosi di storia locale come Primo Uccellini e Silvio Bernicoli.
L’attuale percorso espositivo si sviluppa cronologicamente nella nave centrale della chiesa, affrontando il periodo storico che va dagli anni successivi al Congresso di Vienna fino a quelli della raggiunta unità nazionale.

Museo dantesco del Comune di Ravenna
Il Museo Dantesco si trova all’interno del Centro Dantesco dei Frati Minori, nella suggestiva cornice degli Antichi Chiostri Francescani a pochi passi dalla Tomba di Dante Alighieri. Inaugurato l’11 settembre 1921 in occasione della celebrazione del sesto centenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, il museo fu ideato dall’architetto Ambrogio Annoni (allora Sovrintendente di Ravenna) e da Corrado Ricci, illustre ravennate di eccezionale spessore culturale, il quale aveva dedicato anni di attenti studi alle opere e alle vicende biografiche di Dante.

Museo TAMO – Tutta l’Avventura del Mosaico
Il Complesso di San Nicolò ospita il Museo Tamo – Tutta l’Avventura del Mosaico, uno spazio interamente dedicato all’arte musiva, che ogni anno rinnova e amplia le proprie collezioni. Il suggestivo percorso museale ci guida tra i reperti eccellenti (molti dei quali inediti) del patrimonio musivo di Ravenna e del suo territorio dall’età antica fino a giungere, attraverso il periodo tardoantico e medievale, alle produzioni di artisti moderni e contemporanei e a saggi di mosaico industriale.
Tamo non è un museo nel senso classico del termine, bensì, piuttosto, una cittadella del mosaico, un viaggio affascinante per ammirare, scoprire, conoscere e sperimentare quest’arte antica. In altre parole, per vivere tutta l’avventura del mosaico.
L’esposizione presenta un impianto fortemente innovativo, caratterizzato da allestimenti interattivi, multimediali, scenografici, da plastici, strumenti di lavoro, materiali, ricostruzioni animate e soluzioni tecnologiche avanzate.
Dal 2012 TAMO. Mosaici tra Inferno e Paradiso è la nuova sezione del museo dedicata a opere a soggetto dantesco. Si tratta di 21 pannelli di grande pregio – alcuni anche di grande formato – commissionate nel 1965 dal Comune di Ravenna a grandi artisti italiani del ‘900 per celebrare il VII centenario della nascita di Dante.
Le opere, realizzate su cartone da artisti italiani come Purificato, Cantatore, Gentilini, Mattioli, Ruffini, Morigi Berti, Sassu e Saetti, furono eseguite da artisti e artigiani del mosaico ravennati, quali Libera Musiani, Giuseppe Salietti, Santo Spartà, Sergio Cicognani e Renato Signorini.

Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio
Classis Ravenna è uno dei più importanti musei archeologici d’Italia, nonché un vero e proprio viaggio nella storia di Ravenna.
Ospitato presso l’ex-zuccherificio di Classe, si sviluppa su un’area espositiva di ben 2.800 metri quadrati, circondata a sua volta da un parco di un ettaro e mezzo sempre aperto al pubblico.
Al suo interno un ricco patrimonio museale composto da ben 600 reperti illustra le varie fasi della storia di Ravenna, toccando alcuni dei suoi nodi più cruciali, come le origini tra Etruschi e Umbri; l’età romana; l’età tarda imperiale; la Ravenna di Teoderico e quella della conquista bizantina.
Lungo una Linea Del Tempo immaginaria si ritrovano approfondimenti su temi specifici e si viene in contatto – grazie a moderni ausili tecnologici, grafici e tridimensionali – con aspetti della città e del suo territorio che ne hanno contraddistinto la vita nei secoli passati. Si conosce così la crescita e lo sviluppo della città, l’antica flotta e il tema della navigazione, la professione della fede, la produzione artistica, le consuetudini funerari e molto altro ancora.

NatuRa – Museo di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini”
Il Museo NatuRa, meglio noto come Museo Ravennate di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini”, si trova nella frazione di Sant’Alberto, a pochi chilometri dalla città di Ravenna, alle porte del Parco del Delta del Po. È ospitato all’interno di un edificio storico denominato Palazzone, in passato adibito a osteria per viandanti, commercianti e pellegrini.
Il Museo comprende una preziosa collezione ornitologica donata da Alfredo Brandolini, naturalista ravennate dei primi anni del ‘900 e numerosi altri reperti provenienti da donazioni avvenute nel corso degli anni. Ospita inoltre una collezione di conchiglie del mare Adriatico e alcuni esemplari di rettili e mammiferi tipici del territorio ed esotici.
Il Museo è sede del Centro Visite del Parco del Delta del Po – Stazione “Pineta San Vitale e Pialasse di Ravenna”, punto di informazione e di documentazione per i visitatori nonché punto di partenza per visite sul territorio a piedi, in bici o in pulmino elettrico. La visita al Museo e le escursioni sul territorio possono essere libere o guidate.

La Casa delle Marionette
La Casa delle Marionette ospita la Collezione Monticelli, di proprietà della Famiglia Monticelli. Si tratta di una raccolta di marionette, burattini, scenografie, copioni manoscritti e altro materiale cartaceo di spettacolo che da cinque generazioni viene tramandato e arricchito di padre in figlio.

Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi
Il Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi espone bambole e giocattoli di varie epoche (dal 1860 al 1950), fra cui bambole di porcellana, di panno, di celluloide e di cartapesta, nonché camerette, piccoli negozi e cucine, costruzioni, animaletti di peluche e cavallini.

MAS – Museo Nazionale delle Attività Subacquee
Il Museo Nazionale delle Attività Subacquee, realizzato da ”The Historical Diving Society” (Italia), in collaborazione con il Comune di Ravenna ed Enti e Società private, è stato inaugurato il 14 novembre 1998. In Italia, attualmente, è la prima e unica struttura del genere. Presenta al visitatore una variegata collezione di materiali, attrezzature, stampe, diorama, attraverso pannelli esplicativi che illustrano i vari aspetti dell’attività subacquea.

Museo Didattico del Territorio di S. Pietro in Campiano
Il Museo Didattico del Territorio di San Pietro in Campiano è costituito da due Sezioni Principali: Sezione Archeologica e Sezione Etnografica. La prima è collocata al piano terra dell’edificio, la seconda al piano superiore. Le raccolte archeologiche ricostruiscono la storia di gruppi umani locali dalla preistoria al Medioevo. L’esposizione privilegia gli aspetti del quotidiano e l’allestimento didattico consente la comprensione di oggetti lacunosi integrandoli e collocandoli nei contesti propri. Alla mostra si affianca un’aula didattica ove è consentito operare con materiali conservati in cassette didattiche.

Siti Archeogici

A Ravenna sono state scoperte di recente tracce di alcune ville romane e bizantine, la più famosa delle quali è la Domus dei tappeti di pietra, risalente al V-VI secolo e rinvenuta nel 1993 durante alcuni lavori di edilizia. Collocata all’interno della settecentesca Chiesa di Santa Eufemia, in un vasto ambiente sotterraneo situato a circa tre metri sotto il livello stradale, è costituita da 14 ambienti pavimentati con mosaici policromi e marmi appartenenti ad un edificio privato bizantino.
Parco Archeologico di Classe: il sito archeologico corrisponde all’area portuale dell’antica città di Classe (Area Sud della città di Ravenna tra i quartieri di Classe e Ponte Nuovo) e comprende una serie di magazzini edificati lungo le banchine di un canale, prospicienti una strada lastricata in trachite euganea. Il complesso, probabilmente costruito agli inizi del V secolo d.C., fu realizzato in seguito alla scelta di Onorio di trasferire da Milano a Ravenna la capitale dell’Impero Romano d’Occidente (402). Fu pertanto necessario realizzare un’infrastruttura in grado di ricevere, conservare e redistribuire il grande quantitativo di merci e derrate alimentari che giungevano nella nuova città capitale. L’area archeologica di 15.000 m² è stata inaugurata nel 2015.

Monumenti e luoghi d’interesse

Patrimoni dell’umanità

Il complesso dei primi monumenti cristiani di Ravenna è considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO; ne fanno parte:
la basilica di San Vitale (prima metà del VI secolo)
il mausoleo di Galla Placidia (prima metà del V secolo, post 426)
la Cappella Arcivescovile (500 circa)
la basilica di Sant’Apollinare Nuovo (inizio del VI secolo, con ridecorazione parziale nella seconda metà del VI secolo)
il mausoleo di Teodorico (520 circa)
il battistero degli Ariani (prima metà del VI secolo)
il Battistero Neoniano (430 circa, decorato verso il 458)
la basilica di Sant’Apollinare in Classe (consacrata nel 549)

Architetture religiose
Dai documenti d’epoca, sappiamo che Ravenna fu dotata nei secoli VI e VII e nell’Alto e Basso Medioevo di molti edifici di culto. Quanto resta a noi è solo una minima parte di quello che fu costruito. Molti edifici sono andati distrutti, altri sono stati ristrutturati e hanno perso la loro originaria struttura.

Basilica cattedrale metropolitana della Santa Resurrezione, costruita nel XVIII secolo su progetto dell’architetto Giovan Francesco Buonamici demolendo l’antica cattedrale a cinque navate con abside decorata a mosaico, detta basilica Ursiana (dal nome del vescovo fondatore Ursus) e dedicata alla Hagìa Anastasis, ovvero alla Resurrezione. Dell’antica cattedrale rimangono visibili fra gli altri (oltre al campanile ed al battistero dedicato a san Giovanni in Fonte): una porzione di muratura con arco d’ingresso murato; alcune delle 56 colonne che sostenevano le cinque navate dell’antico edificio; alcuni capitelli detti “a testa d’Ariete”; frammenti della decorazione musiva del XII secolo; marmi d’incerta ubicazione originaria (in parte proveniente dalle spoliazioni della Schola Cantorum ubicata nella navata centrale) tagliati ed incastonati a formare il pavimento del nuovo edificio; e l’ambone decorato con fasce di formelle recanti animali simbolici. È sede dell’arcidiocesi di Ravenna-Cervia.
Basilica di Sant’Agata Maggiore, del V secolo.
Basilica di Santa Croce, in parte rimaneggiata nei secoli, nell’area retrostante l’attuale chiesa sono visibili copiosi avanzi delle murature dell’edificio di culto originario, annesse a quelle di strutture precedenti di epoca romana.
Basilica di San Francesco, ricostruita nel X-XI secolo sopra un precedente edificio dedicato agli apostoli e poi a san Pietro. Dietro l’umile facciata di mattoni, sono presenti una navata centrale e due navate laterali. Sono visibili frammenti di mosaico della chiesa primitiva sul pavimento. In questa chiesa si svolse la cerimonia funebre di Dante Alighieri nel 1321. Nella cappella di San Liberio era conservata la celebre statua giacente del giovane condottiero Guidarello Guidarelli, opera di Tullio Lombardo traslata nella Galleria dell’Accademia (ora Museo d’arte della città di Ravenna): “Giace la statua del defunto, chiusa nell’involucro rigido dell’armatura, le mani congiunte sulla spada, volta di tre quarti allo spettatore la testa, come tronco d’albero abbattuto”, così la descrive A. Venturi nella Storia dell’arte italiana.
Basilica di Santa Maria in Porto (metà del XVI secolo), con una ricca facciata del XVIII secolo. Ha una navata centrale, due navate laterali e un’alta cupola. Dal 1570 vi è conservata l’immagine della famosa Madonna greca, che fu portata a Porto Fuori da Costantinopoli attorno all’anno 1100.
Chiesa di Sant’Eufemia, del XVIII secolo, è l’accesso alla cosiddetta Domus dei tappeti di pietra (VI-VII secolo), che possiede all’interno splendidi mosaici provenienti da un palazzo bizantino.
Chiesa di San Giovanni Evangelista, costruita nel V secolo da Galla Placidia come ex voto dopo un naufragio. Parzialmente distrutta da un bombardamento alleato durante la seconda guerra mondiale è stata ricostruita negli anni cinquanta—sessanta nella sua foggia originale.
Chiesa di San Lorenzo in Cesarea, di recente costruzione, sorge non molto lontano da dove si trovava la basilica omonima.
Chiesa di San Pier Damiano, consacrata nel 1958, è situata nel quartiere Darsena; la pianta circolare del tempio e del campanile sono un riferimento ai modelli architettonici a pianta centrale tipici delle basiliche ravennati; opere d’arte significative sono la statua bronzea raffigurante il santo patrono (1959) e la Via Crucis in ceramica (1961) ad opera dell’artista Angelo Biancini, oltre che una singolare cancellata in ferro battuto che ne delimita il sagrato, opera dell’architetto L. Palmeri (1992).
Chiesa dello Spirito Santo, originariamente la cattedrale del culto ariano, affiancata dal suo battistero.

Altre chiese:
Chiesa di Sant’Apollinare in Veclo
Chiesa di Santa Barbara
Chiesa di San Biagio
Chiesa di San Carlino
Chiesa di Santa Chiara, ora Teatro Rasi.
Chiesa di San Domenico
Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo
Chiesa di Santa Giustina
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Chiesa di Santa Maria delle Croci
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Chiesa di Santa Maria in Porto Fuori
Chiesa di Santa Maria del Torrione
Chiesa di Santa Maria del Suffragio
Chiesa di San Michele in Africisco
Chiesa di San Nicolò
Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Romualdo, oggi Sacrario dei Caduti.
Chiesa di San Simone e Giuda Antica
Chiesa di Santo Stefano degli Ulivi
Chiesa di San Vittore
Chiesa del Santissimo Crocifisso al Camposanto.
Pieve di San Pietro in Trento

Architetture civili

Anche l’edilizia privata e di rappresentanza, soprattutto nei secoli VI e VII, fu di rilevante qualità[senza fonte], ma difficilmente documentabile, visto che ne sopravvivono scarsissime tracce. Il più antico palazzo di Ravenna è il cosiddetto “Palazzo di Teodorico“, di fatto l’entrata della precedente chiesa di San Salvatore. Al suo interno sono presenti mosaici dal vero palazzo del re ostrogoto. Ravenna fu una sede imperiale del Sacro Romano Impero nel X secolo. Una residenza imperiale fu fatta costruire da Onorio; successivamente fu rimaneggiata, sino a raggiungere l’entità di un quartiere interamente occupato da strutture legate alla presenza a Ravenna della corte imperiale. Di essa oggi sappiamo ben poco.
Piazza del Popolo. L’origine della piazza va fatta risalire al tardo XIII secolo, quando la famiglia Da Polenta diventò padrona della città e fu creata la piazza del Comune, allargando la strada prospiciente alla residenza signorile di Bernardino da Polenta. Sul lato sud della piazza fu costruito il palazzo del Rettore di Romagna (1295), che nel 1544 divenne palazzo Apostolico, sede del Legato di Romagna. Il palazzo di Bernardino da Polenta fu sostituito nel 1681 dal Palazzo Comunale, conosciuto oggi dai ravennati come «Palazzo Merlato». Sempre in Piazza del Popolo è presente il palazzo ex sede della Banca Nazionale del Lavoro, costruito dall’architetto Camillo Morigia; è collegato al palazzo della prefettura da un voltone (il secondo della piazza) dal quale è possibile scorgere la tomba di Dante, opera dello stesso architetto. Sono degni di nota anche altri edifici civili quali il Palazzo dei Rasponi del Sale, attuale sede della banca UniCredit, di recente ristrutturazione.
La Tomba di Dante, attigua al convento di San Francesco, costruita nel 1781 da Camillo Morigia a forma di tempietto, ospita le spoglie del Divin Poeta racchiuse in un sarcofago di epoca romana, arricchito dal 1483 da un bel bassorilievo di Pietro Lombardo con la figura del poeta visto di profilo, illuminato da una lampada che arde perennemente. Intorno al tempietto è stata istituita una Zona Dantesca di rispetto e di silenzio.
La Biblioteca Classense, un’antica abbazia camaldolese (1512-1797), il nucleo originario del patrimonio librario viene dalla biblioteca monastica risalente al XVIII secolo. La Classense è oggi tra le più importanti d’Italia per patrimonio e collezioni. Grazie alla bellezza dei suoi spazi il monumento è inserito nei principali percorsi di visita alla città, in special modo per il suo refettorio cinquecentesco, affrescato e finemente decorato da Luca Longhi, e per l’Aula Magna, affrescata da Francesco Mancini.

Sono da segnalare altri edifici civili: il Palazzo Rasponi dalle Teste, attuale sede di uffici comunali, in piazza J.F. Kennedy, il palazzo sede della Provincia di Ravenna, attiguo alla Basilica di San Francesco, dotata un pregiato giardino pensile e il Palazzo Rasponi (dal 1877 Bellenghi) detto Domus Magna della famiglia omonima, oggi sede del Circolo Ravennate e dei Forestieri e dello storico ristorante ed enoteca “Ca’ de Vèn”, già sede della drogheria Bellenghi. Degna di interesse è anche la quattrocentesca casa un tempo ritenuta di Francesca da Polenta (meglio nota come Francesca da Rimini), bell’esempio di architettura del periodo veneziano (1441-1509), sita in piazza Andrea Costa e attuale sede dell’albergo “Cappello”. Infine va segnalato l’edificio del Teatro Dante Alighieri, completato nel 1852 con forme neoclassiche che lo avvicinano al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Casa Maioli, anch’essa del periodo veneziano rinascimentale.
Degno di nota il Mercato coperto, situato in piazza Andrea Costa, costruito nel 1922.

Architetture militari

Della cinta muraria rimangono quasi tutte le porte costruite in epoche diverse e i resti di qualche torre. Ricordiamo di queste:

Porta Adriana, chiamata anche Port’Aurea nuova;
Port’Aurea, come attestato da fonti documentarie, eretta nell’anno 43 d.C.; fu demolita sul finire del XVI sec.;
Porta Gaza, o dei Gazzi, prende il nome da una rocca merlata di origine medievale che quivi aveva fondazione;
Porta Nuova, nota anche come porta Gregoriana o porta Pamphilia;
Porta San Lorenzo, inglobata in area residenziale presso i Giardini Pubblici;
Porta San Mama, o San Mamante, di origine medievale (X sec.), fu pesantemente rimaneggiata nel XVII sec.;
Porta Serrata, o Anastasia o Cibo;
Porta Sisi, o Sisina, o Ursicina;
Porta Vandalaria, della quale se ne scorge l’arcone d’ingresso interrato presso i Giardini Pubblici;
Porta Nuova dei Veneziani, o anche semplicemente Porta Nuova, risalente alla costruzione della Rocca Brancaleone. Un tempo collegata alla Cittadella, è ora cinta dalla cancellata di un’abitazione privata.
Il portonaccio“, l’ultima costruita, di fronte a Porta Sisi, eretta dall’architetto Morigia nel 1785 a seguito dell’annessione del Borgo S. Rocco alla città;
Torrione dei Preti, edificato nel XV sec. presso le Mura di Port’Aurea all’incrocio col tratto di mura de la Rocca dei Gazzi;
Torrione Zancano, edificato nel XV sec. presso le mura di Port’Aurea, ora basamento della chiesa di Santa Maria del Torrione;
Torrione Veneziano delle Mura di San Vitale, in stato di rovina presso il cortile d’una casa d’abitazione;
Torre Sallustra (o Sallusta), d’origine Romana, la si crede parte di un’antica Porta del nucleo più antico della città. È ora inglobata nel complesso del Palazzo Arcivescovile;

Resti della cinta muraria sono visibili partendo da Porta Gaza; proseguendo verso Port’Aurea si può arrivare fino alla chiesa di Santa Maria del Torrione, edificata nel 1730 sui resti dell’antica Torre Zancana. Proseguendo lungo le mura è possibile seguire l’antico percorso dietro la zona in cui sorgeva lo stabilimento Callegari (nel 2009 è stata ultimata la riconversione della struttura in appartamenti e uffici nonché la demolizione di una parte per fare posto a un parcheggio) che continua fino a via Oberdan.
La cinta muraria riprende a Porta Adriana e prosegue dietro alla basilica di San Vitale per qualche decina di metri per poi interrompersi. Altri resti sono ancora visibili più avanti percorrendo via Sabbionara fino al piazzale di Torre Umbratica, dove le mura si ricongiungono a Porta Serrata. Del tratto tra Porta Serrata e la Rocca Brancaleone rimane solo qualche pietra, visibile lungo via Rocca Brancaleone. Saltando la stazione FS, i resti visibili rimangono sul tratto lungo la linea ferroviaria che conduce a Rimini seguendo il viale dei giardini che giunge fino a Porta Nuova.
Infine, partendo da Porta Sisi, rimane qualche resto verso Porta Nuova, mentre tra Porta Sisi, Porta San Mamante e Porta Gaza non si trovano più resti visibili.

La Rocca Brancaleone fu costruita dalla Repubblica di Venezia nel 1457. Originariamente faceva parte delle mura della città; oggi è un parco pubblico. È divisa in due parti: il castello vero e proprio e la cittadella, per un’estensione totale di 14 000 m².

Ravenna. (3 dicembre 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 5 dicembre 2018, 08:05 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ravenna&oldid=101349825.

Dettagli

Inizio:
lunedì 1 Gennaio 2018
Fine:
giovedì 31 Dicembre 2020
Categoria Evento:
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Luogo

VARIE SEDI – RAVENNA
Ravenna, 48121 Italia + Google Maps