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Ray Johnson, relazioni marginali sostenibili – Mostra collettiva
mercoledì 11 Maggio 2022 - giovedì 30 Giugno 2022
sede: Spazio Ophen Virtual Art Gallery (Online).
cura: Sandro Bongiani.
La Collezione Bongiani Art Museum presenta presso lo spazio Ophen Virtual Art Gallery la mostra collettiva dal titolo: “Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili” realizzato da Ruggero Maggi nel 1987 e con 72 opere scelte dell’Archivio Amazon di Milano.
Per questo progetto Ray Johnson aveva scritto sul retro di un invito di una sua mostra al Nassau County Museum una frase quando mai profetica.. altro che l’impero della catena di distribuzione di Mr. Bezos!
Ruggero Maggi scrive: Ray aveva già preso da anni l’abitudine di spedire sue immagini per posta invitando gli artisti ad intervenire nello spirito della New Correspondance School. Le “basi”, inviate agli artisti, come le chiamo io, furono sostanzialmente quattro in cui si chiedeva agli artisti di intervenire e rispedire, “add to & return”, utilizzando le immagini che Johnson mi aveva inviato a metà degli anni ’80. Mi sorprende ancora oggi che alcuni di questi fogli, dopo viaggi postali durati anni, ritornano al mittente!
A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) un altro importante evento in Italia dedicato all’artista americano Ray Johnson considerato dalla critica negli anni 60′ per essere “il più famoso artista sconosciuto di New York e un pioniere della performance e dell’uso della lingua scritta nell’arte visuale. Una pratica basata sulla contaminazione tra collage, fotografia, disegno, performance e testo scritto avvalorato attraverso l’invio postale.; suoi progetti includono prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali che nascono da piccole storie, da incontri con le altre persone, da relazioni e riflessioni spontanee capaci di innescare nuovi apporti e nuove azioni al pensiero creativo”.
Secondo Ray Johnson; l’arte è vita, del resto, anche la parola “Moticos” utilizzata molto spesso deriva dalla parola osmotic, una specifica qualità caratterizzata da una reciproca influenza, uno scambio fra individui, una compenetrazione di idee, atteggiamenti e realtà culturali, insomma, un nuovo modo di pensare in un processo decisamente fluido e in evoluzione che si rivela in modo puntuale esaminando gli scritti e le azioni performative “Zen Nothings” svolte dall’artista americano. Oggi a distanza di 27 anni dalla morte il suo lavoro sperimentale dagli anni 60′ in poi è considerato dalla critica parte integrante del movimento Fluxus e persino originale anticipatore della Pop Art americana.
Ray Johnson, nel 1962, fondò la New York Correspondance School of Art, una sorta di scuola d’arte per corrispondenza nella quale gli elaborati grafici con l’inserimento di timbri e collage venivano per la prima volta spediti per posta a conoscenti e persino ignari destinatari, dando completa autonomia alla comunicazione e rendendo questo nuovo modo di espressione totalmente libero, al di fuori di qualsiasi schema imposto e prefissato dal potere culturale e di conseguenza dal mercato ufficiale dell’arte.
Precursore e anima ribelle, presenza enigmatica e convinto individualista, trasgressivo, estroverso, diseredato ed eremita dell’arte americana, spesso viene associato al gruppo Fluxus per il carattere solitamente minimal-concettuale dei suoi progetti tuttavia, dobbiamo segnalare che Ray Johnson non ha mai fatto parte del “Fluxus”, ma ha comunque condiviso le stesse problematiche e “l’underground” sperimentale con molti artisti di questo raggruppamento.
Nei primi anni 60, il mitico Johnson si dedicò definitivamente alla Mail Art (l’Arte Postale), combinando oggetti trovati con fumetti, pubblicità, lettere e anche pittura e colore. Diceva che “amava realizzare opere che combinassero giochi di parole, verbali e visivi”. Nasceva così l’arte postale, divenendo essenzialmente “operazione artistica in progress” di scambi tra individui scavalcando le figure istituzionali del critico e del gallerista d’arte contemporanea.
Oggi, ci appare uno dei personaggi più influenti della Mail Art e nel contempo un grande pioniere solitario dell’arte visuale. americana, influenzando di fatto il futuro dell’arte e divenendo altresì il punto di riferimento per nuove generazioni di giovani artisti.
La Mail Art -scrive Sandro Bongiani- è una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile, perennemente in movimento”. L’arte postale con il suo tentacolare network di contatti abbraccia ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove energie poetiche, una sorta di grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla pura creatività. La Mail Art, per tanti artisti è anche libertà e soprattutto amore e fratellanza.
Autori: Acosta Bentos, Uruguay; Andrej Tišma, Yugoslavia; Angel Borrero, USA; Angela e Henning Mittendorf, Germania; Anne King, Canada; Antonio Tregnaghi, Italia; Artpool, Ungheria; B. Charpentier, Francia; Brad Goins, USA; Charles Francois, Belgio; Citizen X, Canada; Cleasby, USA; CrackerJack Kid, USA; Creative Thing, USA; D. Jenkins, USA; Daniel Daligand, Francia; Daniel Plunkett, ND; Daniele Sasson, Italia; David Tiffen, England; Desireau, Italia; E. F. Higgins III, USA; Emilio Morandi, Italia; Ennio Carbone, Italia; Gaetano Colonna, Italia; Georg Mühleck, Germania; Gerard Barbot, USA; Gilberto Prado, Brasile; Giorgio Nelva, Italia; Giovanni Fontana, Italia; Giovanni Strada, Italia; Giuseppe Canzi, Italia; Guido Bondioli, USA; Guillermo Deisler, Cile; Harley, Usa; Harry Fox, USA; Heino Otte, Austria; Herbert A. Meyer, Germania; Irja Lähteenmäki, Finlandia; Isao Yoshii, Giappone; J!B!B!, Spagna; Jenny Soup, USA; John M. Byrum, USA; Jorge Caraballo, Uruguay; Josè Van De Broucke, Belgio; Kees Oosterbaan, NL; Keith Bates, GB; Lancillotto Bellini, Italia; Le Depli Amoreux Mensuel, Francia; Lothar Trott, Svizzera; Mágìco Verdún, Spagna; Marcel Stüssi, Svizzera; Massimo Medola, Italia; Mike Bidner, Canada; Mike Duquette, Canada; Mogens Otto Nielsen, Danimarca; Mukata Takamura, Giappone; Mumbles, USA; Nenad Bogdanovic, Yugoslavia; Oh Boy!, USA; Oronzo Liuzzi, Italia; Pascal Lenoir, Francia; Phosphorusflourish, USA; Plagiat, Danimarca; Plutønium Press, Australia; R. & D. Kamperelic, Yugoslavia; Ray Johnson, USA; Rea Nikonova, Russia; Roberto Keppler, Brasile; Roberto Zito, Italia; Rocola, USA; Ronaldo Comix, USA; Rudi Rubberoid, USA; Ruggero Maggi, Italia; Ruud Janssen, NL; Salvatore Anelli, Italia; Salvatore De Rosa, Italia; Shigeru Nakayama, Giappone; Shozo Shimamoto, Giappone; Stewart Home, GB; Thompson, USA; Tim Mc Haughlin, Canada; Walter Rovere, Italia.
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