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Reinventing the figure – Mostra Collettiva
sabato 9 Dicembre 2017 - sabato 3 Febbraio 2018
sede: Galleria Monica De Cardenas (Zuoz).
Nell’ultimo decennio la scena artistica è stata dominata dall’astrazione, ma ora alcuni pittori a New York stanno reinventando la figurazione con grande libertà, ognuno in modo diverso e molto personale.
Katherine Bernhardt (1975, St. Louis, vive a New York) crea grandi composizioni ritmiche di oggetti quotidiani con uno stile molto diretto e americano.
Le tele sono caratterizzate da pennellate fluide e veloci, che sprigionano grande energia, ispirandosi ai ritmi dei tappeti marocchini e ai pattern africani.
Le associazioni visive ed empatiche create dall’artista, sono precise e di grande effetto, i soggetti raffigurati sono generalmente beni di consumo quotidiani, oppure personaggi dei fumetti come la pantera rosa, delineati e costruiti con forme pure di colore.
Bernhardt ha esposto in numerosi musei e gallerie, nel 2017 presso Lever House a New York, il Museo d’Arte Contemporanea di Saint Louis, dove ha creato un gigantesco wall-painting e il Museo d’Arte Moderna di Fort Worth in Texas.
Le opere di Katherine Bradford (1942, New York, vive a New York), rappresentano figure umane che sembrano emanare luminosità, mentre il paesaggio appare lattiginoso e onirico.
L’artista trascorre mesi e talvolta anni a realizzare le superfici dei suoi dipinti, che cambiano lentamente attraverso la stesura di vari strati di pittura acrilica.
Quest’attività graduale crea nelle sue tele un senso di oscillazione e calma apparente, le sue figure sembrano confrontarsi con lo spazio cosmico.
L’artista ha esposto al PS1 di New York, al Brooklyn Museum e in numerose gallerie a New York e all’estero, attualmente al Modern Art Museum of Fort Worth in Texas.
Il lavoro artistico di Mira Dancy (1979, Newcastle, UK, vive a New York) ha un’ impostazione femminista, i suoi dipinti fortemente espressivi si focalizzano su soggetti femminili.
L’artista predilige il lavoro su tela, ma realizza anche wall-painting, neon e proiezioni.
Dancy progetta le proprie opere in grandi dimensioni, figure che occupano interamente la superficie, declinate in dense e sinuose colorazioni, che ricordano Kirchner e gli espressionisti tedeschi, ma con una nuova vitalità.
Le figure sono imbevute di forza e di un consapevole sex-appeal.
L’artista ha esposto presso la Rubell Family Collection a Miami, il Museo Nazionale delle Donne nelle Arti a Washington e al MoMa PS1 di New York.
Le opere di Derek Fordjour (1974, Memphis, vive a New York) traggono ispirazione da immagini legate allo sport e ai giochi, il carnevale e il circo.
Usa le implicazioni economiche e sociopolitiche dei giochi per riflettere su strutture di potere, premi e sanzioni, come allegorie dell’esperienza umana più ampia.
I suoi collages dipinti sono il risultato di un meticoloso accumulo di strati di giornali e la sintesi di diverse tecniche pittoriche, risultando in superfici ricche e strutturate.
Le gare e le sfide hanno un ritmo veloce e incalzante, Fordjour le segue mescolando linguaggi, citazioni e materiali, lanciandosi in denunce dalla velata ironia.
Quest’anno ha avuto una personale allo Sugar Hill Museum, New York e suoi lavori sono nelle collezioni di JP Morgan Chase e del Museo di Dallas.
Grace Weaver (1989, Vermont, vive a New York) ritrae scene giocose di vita contemporanea sature di stimoli con uno stile grafico molto personale.
I suoi soggetti, spesso ritratti durante il tempo libero con tonalità luminose, comprendono per esempio una ragazza in spiaggia che controlla il cellulare, una che corre in infradito nel parco o una coppia sdraiata a letto che guarda il computer portatile.
Lo stile di Weaver sintetizza con linee grafiche il modo di vivere e percepire di una generazione giovane, creando un linguaggio che è a sostegno dell’estetica della sobrietà, della fantasia e della spensieratezza.
Questa estate l’artista ha esposto al Kunstverein Reutlingen in Germania.