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René Burri. Utopia
venerdì 26 Agosto 2016 - domenica 8 Gennaio 2017

Le sale della Casa dei Tre Oci, lo spazio veneziano sull’isola della Giudecca ospitano le rassegne “René Burri. Utopia”, curata da Michael Koetzle, e “Ferdinando Scianna. Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo“, curata da Denis Curti.
La mostra dedicata a Ferdinando Scianna è frutto del lavoro fotografico realizzato su incarico di Fondazione di Venezia e realizzato appositamente per i Tre Oci in occasione del Cinquecentenario della fondazione del Ghetto ebraico a Venezia.
I due diversi progetti si snodano autonomamente seguendo un percorso coerente e lineare, che si sviluppa a partire dalle 100 opere di René Burri, distribuite tra pianterreno e piano nobile, e si conclude al secondo piano, con le oltre 50 fotografie inedite di Ferdinando Scianna.
Entrambi membri dell’agenzia fotografica Magnum, Burri (che ne diverrà presidente nel 1982) e Scianna appartengono, pur nella loro diversità, a quella categoria di autori che attraverso il mezzo fotografico esprime personali visioni, sia che si traducano nella passione di Burri di documentare grandi cambiamenti politici e sociali, sia che rispondano al tentativo, nel caso di Scianna, di carpire, all’interno del flusso caotico dell’esistenza, “istanti di senso e di forma”.
“Gli enormi cambiamenti sociali che si stanno verificando nella nostra era tecnologica nel campo della musica, della pittura, della letteratura e dell’architettura stanno dando un nuovo volto all’ umanità. Seguire questi sviluppi e comunicare i miei relativi pensieri e immagini, è ciò che considero il mio mestiere”. (René Burri)
“Utopia” di René Burri (Zurigo, 1933-2014) riunisce, per la prima volta, oltre 100 immagini del grande artista svizzero dedicate all’architettura, con scatti di famosi edifici e ritratti di architetti.
La fotografia di Burri nasce dal bisogno di raccontare i grandi processi di trasformazione e i cambiamenti storici, politici e culturali del Novecento con una forte attenzione verso alcuni personaggi (indimenticabili i suoi ritratti di Che Guevara e Pablo Picasso) che ne hanno fatto parte.
“Utopia” – che si tiene in contemporanea con la Biennale di Architettura 2016 – s’inserisce all’interno di questa prospettiva, in quanto Burri concepisce l’architettura come una vera e propria operazione politica e sociale che veicola e impone una visione sul mondo, e che lo spinge a viaggiare tra Europa, Medio- Oriente, Asia e America latina sulle tracce dei grandi architetti del XX secolo, da Le Corbusier a Oscar Niemeyer, da Mario Botta a Renzo Piano, da Tadao Ando a Richard Meier.
Accanto ai loro ritratti e alle loro costruzioni, in Utopia si ritrovano anche le immagini di eventi storici particolarmente densi di contrasti e di speranze, come la caduta del muro di Berlino o le proteste di piazza Tienanmen a Pechino nella primavera del 1989.
Le immagini dell’inaugurazione
con Denis Curti, Ferdinando Scianna, Clotilde Blanc Burri e figlio (ph. Alcide Boaretto)