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Riccardo Bandiera. Era solo un’estate
giovedì 19 Settembre 2024 - giovedì 10 Ottobre 2024
sede: Sant’Agostino Casa d’Aste (Torino).
cura: Vanessa Carioggia.
L’esposizione accoglie trentadue opere fotografiche di Riccardo Bandiera che appartengono a due progetti: “Hiraeth”, realizzato dal 2013 e “Nantes Lubricis Pelagi” realizzato dal 2020. Entrambi i progetti continuano ancora oggi.
Il titolo della mostra “Era solo un’estate” si riferisce a un verso di una poesia di Laura Accerboni, contenuta nella raccolta “Il prima e il dopo dell’acqua”, edita nel 2024. Il titolo, da un lato, richiama il tema del mare e dell’acqua, e infatti le opere rappresentano dei lavori sul tema della presenza (“Hiraeth”) e sull’assenza (“Nantes”) dell’acqua. Dall’altro lato evoca un senso di malinconia per una stagione che sta per concludersi, e la stessa dimensione malinconica avvolge le opere fotografiche.
Il titolo “Hiraeth” si riferisce a una parola in gaelico che rimanda al sentimento di malinconia per un tempo felice passato, forse mai vissuto. Le fotografie sono scattate sott’acqua, a cinque metri di profondità, non lontano dalla costa, affinchè siano visibili le rocce. Queste sono inserite all’interno della composizione delle opere o fungono da supporto esterno, come nel caso delle quattro fotografie montate su roccia di mare.
Durante gli scatti di “Hiraeth” sia Bandiera che la modella sono in apnea: il fotografo utilizza la macchina fotografica Reflex all’interno di uno scafandro in plastica impermeabile e cinge la vita con una cintura a cui attacca dei pesi per rimanere a un determinato livello sott’acqua.
Le opere sono fotografie in digitale con stampa fine-art su carta cotone Hahnemühle Photo Rag® Ultra Smooth 305 g/m² o su carta cotone Fuji Crystal Archive lucida applicata dietro vetro acrilico 2 mm. Le quattro fotografie montate su roccia di mare sono invece stampate su plexiglass spessore 2, 5 cm. “Hiraeth” è realizzata in tiratura di 9.
“Nantes Lubricis Pelagi” è una frase in latino che significa “nuotando in acque agitate” ma in queste opere l’acqua è assente. Capiamo che le figure sono delle nuotatrici dalla presenza della cuffia e del costume, ma le modelle non stanno nuotando. Le figure ricercano l’acqua attraverso le movenze del nuoto in una dimensione onirica e malinconica.
Tra la modella e la macchina fotografica viene interposto un vetro lavorato che dà un effetto di sfocatura. Non c’è lavoro di post-produzione, le fotografie sono scattate in studio con la luce naturale e l’abilità del fotografo è quella di combinare i giochi di luce con la composizione (la posa, lo sguardo, il colore della cuffia e del costume). “Nantes Lubricis Pelagi” è realizzata in tiratura di 5.
Immagine in evidenza
Riccardo Bandiera, Nantes lubricis pelagi #9286, 2024 (part.)