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Rivka Rinn. Listen to the echo of light
mercoledì 30 Gennaio 2019 - venerdì 29 Marzo 2019
sede: Patrizia Pepe (Capalle).
cura: Rosanna Tempestini Frizzi.
“L’istantanea di un attimo simula l’arresto del tempo, che grazie alla sviluppata frammentazione dell’immagine d’insieme toglie alla realtà i suoi componenti concreti e lascia apparire i legami del senso come contrasti.
Paul Virilio spiega queste contraddizioni attraverso un altro concetto del tempo che viene portato ad espressione per mezzo di tali istantanee.
“Il tempo di cui si tratta è quello cronologico, il seguito temporale che non è immobile, ma scorre con continuità.
È il tempo lineare che conosciamo, mentre le tecniche delle piastre fotografiche sensibili alla luce introducono qualcosa di nuovo.
Il tempo delle fotografie non era più il trascorso ma, secondo la sua essenza, un tempo impressionato, un tempo bidimensionale futuro, un tempo di esposizione che dovrebbe dissolvere la classica cronologia”.
Il tempo dell’istantanea è l’inizio di un “Tempo nella Luce”.
Rivka Rinn ha visto in questi fenomeni della luce un’ulteriore misura immateriale vicino al tempo.
In alcune serie di opere viene ripresa la luce artificiale nella notte o nel tunnel e viene catturato il movimento apparente della luce del tubo al neon.
La Rinn ricerca un ulteriore passo in logica successione: nelle Scatole di Luce appare la luce, che si diffonde attraverso fotografie trasparenti per trasformarsi in una sostanza materiale catturata e fissata.
Nelle Scatole di Luce si manifesta un ulteriore elemento immateriale.
Il pensiero che può essere rappresentato visivamente attraverso la lingua e la scrittura.
Attraverso la preposizione di una parola viene creata una nuova distanza nel quadro.
Da una parte viene rappresentata la visione del paesaggio in movimento, disturbato, che irrita l’osservatore, dall’altra viene rafforzato il movimento dello sfondo attraverso la staticità della parola in primo piano, in più viene pensata la relazione dell’immagine con il linguaggio e il significato dello scritto nella foto.
Titoli come “Memory in Real Time” dimostrano questo confronto che risponde alla domanda sul significato del passato, del presente, del futuro, e su quale ruolo abbia poi il ricordo nel far sì che il passato sia vissuto come presente.
Vedere e pensare si uniscono nelle immagini di Rivka Rinn.
Spazio, tempo e pensiero vengono scandagliati nella loro rappresentatività e attraverso il rapporto di tensione tra la cosa conosciuta e l’immagine che ci appare ma che ci resta ancora sconosciuta.
Tutto ciò richiama con tenera malinconia il tempo che fugge e la caducità della nostra vita”.
Christine Tacke, da “Spaces of Light, Spaces of Time”
Al centro dell’Esposizione, Rivka Rinn presenta un’installazione di due strisce di collage fotografici su larga scala.
I collage fotografici sono composti da immagini di luoghi e tempi diversi, senza ordine, sono flash di memoria, in cui tutte le immagini sono collegate al soggetto principale che diventa il centro di tutte le opere di Rivka Rinn durante la sua carriera: vedere in alto velocità lungo autostrade, aeroporti, stazioni ferroviarie, tunnel o fuori dalle finestre di un aeroplano.
Sulla base delle strisce sono installati vari giocattoli collegati all’artista che sperimentano viaggi nella sua infanzia, tra gli altri.
L’installazione include una scelta di fotografie su larga scala, che mostrano un diverso punto di vista dello spostamento in velocità.
Come nell’opera “Città invisibile” dedicata a Italo Calvino, scattata una notte – presa da un aereo – di una città creata dalle luci, che appare come santuari all’interno di uno spazio, o nell’opera “Angelo Rosso”: un corpo di un aereo motore, che potrebbe essere visto come un giocattolo senza una scala.
Così il confine tra giocattoli e alta tecnologia si rompe per diventare lo stesso spazio di intuizione legato al mondo immaginario dell’umanità del nostro tempo.
Inaugurazione: Mercoledì 30 Gennaio 2019 – ore 17:30