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Rodrigo Blanco. Fin laggiù – Superficie e origine dei sogni

sabato 4 Novembre 2023 - domenica 19 Novembre 2023

Rodrigo Blanco. Fin laggiù - Superficie e origine dei sogni

sede: Galleria Papini (Ancona).

Fin laggiù è un titolo che apre campi lunghi e traccia distanze fisiche dai luoghi consueti. È un avviso ai naviganti molto profondo, è l’idea del viaggio potenziale che sembra mettere in relazione i diari di bordo dell’esploratore con i luoghi parimenti arditi del pittore. Fin laggiù è dunque qui. Costringe, nel chiuso di un inverno incombente, all’interno di uno spazio chiuso e prospettico, a esondare nel viaggio interiore, e attraverso la superficie dei quadri esplorare quella dei sogni, proprio nel compasso dove origina e agisce il cerchio dell’altrove. Una mostra che già si presenta prima di visitarla. È dietro l’angolo, ma non già il più vicino, bensì dietro ogni possibile angolo, ed è raggiungibile da infiniti punti. Come le combinazioni di un token. La dittatura del linguaggio infinito. Il linguaggio che si fa totalmente e banalmente inclusivo perché ogni segno significa tutto, così come l’asterisco punto asterisco di non troppo antiche memorie informatiche significava “tutti i file”.

Ma mentre le lingue cambiano, muoiono e si ricostruiscono, la pittura è sempre lì, è già pronta, già accaduta ogni volta che si dà. Come parte di un puzzle già dato. Anche in questa mostra scatta un meccanismo retorico inarrestabile: essa non rappresenta la mostra di un pittore, ma è frammento minuscolo ma assolutamente fondamentale di una ideale, ciclopica, megalitica mostra della Pittura stessa. (…) Le campiture di Rodrigo Blanco, in piena e leggibile evoluzione con il lavoro che si sta delineando negli ultimi anni, stanno letteralmente prendendo il sopravvento sugli elementi linguistici. Nelle campiture estese si delinea una sorta di deserto nel quale l’essere pare esodato, a dispetto della tela, dei curatori, del pubblico, dell’artista stesso. Egli governa ma cede come a perdersi nel soggetto che origina nel quadro, ovvero nel luogo che lo ospita quasi di scorcio.

Allora più che esodo è esondazione, è l’idea di moltiplicarsi attraverso le pareti, è affresco potenziale. I quadri mettono in mostra la magniloquenza della campitura, con il contrappunto di radi alfabeti pittorici che tracciano le linee di una sorta di elemento pompeiano perenne. Ma come a recuperare il senso della presenza dell’artista-autore che forma il mondo ed in esso agisce anche come entità politica, Rodrigo Blanco lascia dialetticamente spazio al disegno a carboncino nell’atto di fissare alcuni istanti nello spazio antropomorfo. L’origine della presenza disegnata prende momentaneamente il sopravvento su tutte le superfici, su tutte le presenze di vibrazione pura.
La questione dell’istante è centrale. E anche il suo realizzarsi attraverso l’occupazione del “suolo” della superficie pittorica. (…) È attraverso di essa che il nostro mondo entra nella sfera del possibile. È semplicemente il qui ed ora di ciò che prima era magmatico e inafferrabile. Con l’emersione in superficie di segni pre-alfabetici e pre-figurativi il lavoro di Rodrigo Blanco è votato alla ricerca di un’esperienza conoscitiva e distruttiva insieme. (…) Ogni campitura è dunque stratificazione e didattica della stesura. Nella scelta dei soggetti dell’artista originario di Latina e di stanza ad Ancona, la vita psichica, nella sua buffa capacità di agglomerare piccoli mondi alieni, riemerge e fiorisce nella scoperta e nella meraviglia di figure selvagge e innocenti, estremamente solitarie e proprio per questo avide di esplorazione.(…)

Fin laggiù è un’esortazione a guardare lontano, ma anche sotto. (…) Dal Passetto Rodrigo Blanco osserva l’Adriatico che feconda l’Italia. Nelle viuzze della città, il dialetto anconetano, la durezza, l’espressività dorica esibita si traduce in un’immobilità estetica che interroga in “segreto” il moto delle cose. È tutto un misterioso farsi opera, dove il pittore si ingegna a fissare un linguaggio che restituisca il potere ingenuo del dipingere. Il viaggio impone la sua retorica. Chi è in giro guarda sé stesso muoversi e non il mondo (…). Fin laggiù è dunque un fin quaggiù. È un “da qui” fermo, immobile, dove tutto intorno è un mare del non sapere. Un mare del desiderio. Un’isola di fuoriusciti, di salvati, di storpi rituali. Affiora un immaginario da Signore delle Mosche. Si intravedono Schifano e Bacon in un bar miraggio con Peter Brook e Matisse. Il pensiero fisso della morte torna a parlare in chiaro. L’istinto di sopravvivenza delimita il campo di azione delle nostre indagini e svela in altro modo il suo enorme conflitto di interessi con la ricerca della conoscenza.
“Per mettermi a dipingere mi spinge una confortevole idea di neutralizzazione. Un’energia che permette di riammettere la condizione del tempo in quanto partitura di segni. Un varco di istanti eterni visibili. ”
(estratto dal testo critico di Fabio Vito Lacertosa)

Inaugurazione
sabato 4 novembre 2023 ore 18

Immagine in evidenza
Promenade – olio e grafite su tela 150x100cm anno 2023 (part.)

Dettagli

Inizio:
sabato 4 Novembre 2023
Fine:
domenica 19 Novembre 2023
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

GALLERIA PAPINI
Via Lazzaro Bernabei, 39
Ancona, 60121 Italia
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