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Rossella Canuti e Marina Gigli. Rifrangenze – Immagini in carta e argilla da le Città Invisibili di Italo Calvino
giovedì 23 Marzo 2023 - venerdì 7 Aprile 2023
sede: Moby Dick (Roma).
cura: Elena Paloscia.
La doppia personale Rossella Canuti, illustratrice e Marina Gigli, ceramista, realizzata in occasione del Centnario della nascita dell’autore, ha origine dalla lettura del celebre testo, in cui Marco Polo visita e racconta all’imperatore Kublai Khan le città del suo impero mettendo in luce il principio implicito della rifrangenza. “Io parlo parlo – dice Marco, – ma chi m’ascolta ritiene solo le parole che aspetta… Chi comanda al racconto non è la voce: è l’orecchio”.
L’intento di queste creazioni in carta e argilla, dunque, non è quello di rendere visibili tutte le città descritte da Calvino, ma di illustrare le riflessioni, o meglio le rifrangenze, che il racconto, nelle sue molteplici direzioni, produce in ognuna delle due artiste rivelando nuovi percorsi.
Le città invisibili di Italo Calvino sono luoghi in cui, a fronte di una preziosità e di un’operosità frenetica, si cela una realtà diversa; Marco Polo infatti, suggerisce che, solo volgendo lo sguardo da quelle meraviglie apparenti si potrebbero incontrare nubi di fumo denso, un triste risvolto della medaglia, cui è consigliabile solo accennare, affinché il castello di illusioni non crolli.
Vi si rintracciano tematiche ambientali e sociali. Così sembra proprio di immaginarli coloro che vivono a Bauci arroccati in alto tra le nuvole isolati dal mondo con i loro privilegi di casta, in una sovrastruttura tanto poetica quanto fragile. In ogni narrazione, in ogni città, anche in quelle che si somigliano le questioni appaiono speculari, ribaltate, in sospeso, perché Calvino, come Polo al Gran Khan, offre al lettore una via di fuga, una sottile speranza: “saper riconoscere chi e cosa non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
Ed è proprio a quella via di fuga che guarda il lavoro di Rossella Canuti. Consapevole che le realtà distopiche descritte dall’autore non sono poi così diverse da quelle in cui viviamo, l’artista ha prediletto la scelta di quei brani che offrono vie d’uscita, alternative possibili. La Canuti attribuisce proprio alla ricerca della bellezza la proprietà salvifica dell’arte come risposta alle tante trappole della contemporaneità.
Per Marina Gigli l’attualità dell’opera di Calvino risiede nel saper suggerire tra le diverse strade indicate soluzioni che consentono di ricominciare, di reinventarsi lasciandoci alle spalle, talvolta senza neanche tentare di sbrigliarli, i grovigli di cui noi stessi siamo la causa. Altrettanto attuali risultano i temi legati al rispetto dell’ambiente, su cui Calvino offre interpretazioni che l’artista accoglie come una presa di coscienza del fragile equilibrio che oggi più che mai governa luoghi e relazioni. L’essenza ambigua dell’effimero che caratterizza i nostri tempi si concretizza nell’affascinante capovolgimento di senso della città istituzionale in marmo e mattoni che viene smontata e portata altrove, mentre quella dello svago e del circo rimane, sola nel suo essere sottile, inconsistente.
Nelle città invisibili raccontate da Marco Polo, come nelle opere di Rossella Canuti e di Marina Gigli, ci si può «girare in mezzo col pensiero, perdercisi, fermarsi a prendere il fresco, o scappare via di corsa.
Immagine in evidenza
di Rossella Canuti