sede: Ualuba.org Art Educational Center (Brescia).
“La copia è immagine dotata di somiglianza, il simulacro un’immagine senza somiglianza”.
Gilles Deleuze definiva la differenza tra copia e simulacro in questo modo, ponendo di fronte all’occhio umano quei fragili lembi di un qualcosa che all’inizio era, e ora non lo è più.
La perdita delle informazioni di partenza quali forma, colore, composizione, creano un immaginario nuovo che indaga sulle mutevolezze e sulla ossessività formale.
Dalle opere di Angelo Spatola si passa alla metafotografia di Samuele Pigliapochi, per finire con la pittura di Ruggero Baragliu.
Un concatenarsi di segni, come se un’opera inseguisse l’altra, dove nella collettività e nella condivisione sia del lavoro singolo di ogni artista che di un medesimo spazio, avviene l’operazione di ricerca che viene portata avanti dai tre artisti insieme da tempo.
Il simulacro, dove la somiglianza può tendere all’infinito, non è altro che un eterno tentativo di rassomigliare all’originale, reso possibile oggi ancora di più dalla tecnologia.
La proliferazione di immagini è alla base del lavoro presentato, proliferazione intesa forse anche come critica paradossale a questo tentativo contemporaneo di osare sempre di più oltre il reale, essere più veri dell’originale, essere simulacri di noi stessi.
Idem Studio