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Scultura in feltro – Naturali contaminazioni. Mostra collettiva

giovedì 11 Aprile 2019 - giovedì 30 Maggio 2019

Scultura in feltro - Naturali contaminazioni. Mostra collettiva

sede: Sinopia Galleria (Roma).
cura: Lydia Predominato, Eva Basile.

Dal dialogo delle arti con i materiali e con il tempo, nasce un progetto inedito dedicato ad un materiale di origine antichissima: nato nei climi ostili dell’Asia per allontanare il freddo e risultato della manipolazione della lana grezza con acqua calda, il feltro entra a far parte solo nell’ultimo decennio della Fiber Art, corrente dell’arte contemporanea che ha avuto inizio in Italia con le avanguardie futuriste e raggiunto la sua autonomia linguistica alla Biennale Internazionale di Losanna del 1962.

La mostra Scultura in feltro si lega, pertanto, alla vocazione multidisciplinare di Sinopia che, nel corso degli anni, ha presentato esposizioni aventi come protagoniste la ceramica, l’arte del vetro e la stessa fiber art, puntando il focus sulla contaminazione e sul dialogo tra diversi media e materiali, spingendosi verso la ricerca e la sperimentazione continua. Le opere in mostra, infatti, sono il frutto di un approccio unico e specifico verso tale materiale e riflettono la particolare visione di ogni artista.

“Il feltro è un ‘foglio’ su cui disegnare, falda da piegare a mo’ di origami, materia greggia da compattare in forme piane, cave, solide o inglobanti: un materiale per l’arte, resiliente, apparentemente fragile ma solido, durevole anche se organico.
Nel lavoro di Cristiana Di Nardo le tecniche arcaiche sono rinnovate nella destinazione finale, ma non nella modalità esecutiva.
La lana, cardata ma ancora nel colore naturale, viene infeltrita a mano, con manipolazioni attente, acqua tiepida ed un po’ di sapone.
Stessa cosa avviene nel lavoro di Daniela Costanzo Giorgio e Barbara Girardi, qualche ciuffo di lana tinta industrialmente si aggiunge a quella naturale, ma il processo è lo stesso.
Natascia Gasperoni feltra la lana e la combina con la polpa vegetale della cartapesta: pur così distanti, apparentemente, feltro e cartapesta sono aggregati di fibre, hanno una somiglianza materica fondamentale.
Si sviluppano sul piano guadagnando la tridimensionalità i pannelli aggettanti di Claudio Varone e Anneke Copier, si ornano di foglia d’oro i contenitori di Laura Sassi.
Tiziana Abretti arricchisce il suo lavoro con sali, in un connubio quasi alchemico: la sua è una tecnica personalissima, che coniuga le modalità tradizionali con proprie elaborazioni artistiche.
Usano nastri in lana e ne accentuano le caratteristiche materiche inducendo l’infeltrimento, Mariacristina Bettini e Diana Poidimani.
Cinzia Li Volsi invece feltra accuratamente ogni singolo elemento da aggregare nelle sue sculture grazie a reti e legami in materiali diversi.
Esther Weber e Marilù Cecchini usano una delle tecniche sviluppate negli ultimi decenni: l’aggregazione di fibre su base intrecciata a telaio nota come nunofeltro.
In Stripes, di quest’ultima artista, l’infeltrimento tradizionale ad acqua è sostenuto da interventi ad ago, un’altra tecnica sviluppata nelle comunità internazionali di feltrai.
Nel lavoro di Valentina Dentello il ricamo in fili di cotone traccia impronte grafiche, su ‘fogli’ di feltro candido, nelle ‘mani’ di chi scrive lana recuperata da vecchi materassi riempie mani dipinte in pigmenti acrilici e colle viniliche”.
(dal testo critico di Eva Basile).

“Eva Basile è presente con un’opera storica del suo fare feltro. La sua “Sporca Dozzina” mantiene nel tempo il suo carattere ironico e assurdo. (… ) C’è chi lavora il feltro in maniera tradizionale, chi lo fa brillare tramite inserti di cristalli di allume di rocca, chi lo ricama e chi lo usa per creare oggetti di design. Chi lo eleva fino a farlo divenire materia raffinata, chi crea oggetti supposti di uso comune ma che si tramutano in prototipi rivisitati. Tutte le opere rivelano un’ alta maestria di esecuzione e bisogna ricordare a questo proposito che il feltro non è una materia semplice da trattare”.
(dal testo critico di Lydia Predominato)

Inoltre una delle qualità del feltro è la sua ecosostenibilità: è un materiale biodegradabile, che può essere riciclato e riutilizzato dando vita a nuovi oggetti.
La predilezione per il feltro dimostra come l’arte e il design possano aver un ruolo fondamentale nel ridisegnare stili di vita attenti all’ambiente e innovative pratiche ed abitudini sociali.
Sinopia Galleria, da anni, porta avanti una ricerca continuativa su ecomateriali e su diverse metodologie artistiche e codici espressivi che legano sostenibilità, gestione razionale delle risorse naturali, energie rinnovabili, abbattimento delle emissioni.
Dunque, anche l’arte contemporanea, cartina al tornasole di questioni sociali più o meno controverse, si confronta sempre più spesso con il tema ambientale creando nuovi spazi di riflessione ed opere dal forte valore comunicativo.

Opere di: Tiziana Abretti, Eva Basile, Maria Cristina Bettini, Marilù Cecchini, Daniela Costanzo Giorgio, Anneke Copier, Valentina Dentello, Cristiana Di Nardo, Natascia Gasperoni, Barbara Girardi, Cinzia Li Volsi, Diana Poidimani, Laura Sassi, Claudio Varone, Esther Weber

Ufficio Stampa: Melasecca PressOffice
Inaugurazione 11 aprile 2019 ore 18:00