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Sergio Angeli. I resti del mondo
sabato 19 Ottobre 2024 - domenica 17 Novembre 2024
sede: Officinenove (Roma).
cura: Jamila Campagna, Monica Pirone.
Sergio Angeli nei suoi itinerari quotidiani raccoglie, mette insieme e assembla forme con tutto ciò che trova in strada e nelle discariche abusive.
Utilizzando i “resti” come stencil crea e organizza nuovi mondi postumi dove i personaggi sembrano creature e organismi di un probabile futuro, scaturiti da ciò che rimane di una civiltà che sta indirizzandosi verso un collasso.
“Un presente inesistente che cerca pace e che solo nel gesto artistico la può trovare, in questa smania Sergio Angeli stende sulla tela e rimanda speranza, ma trema perchè conosce il destino. Una archeologia mai superata, che si consuma e che è destinata a non essere mai ora, qui, subito! Se la tela diviene la sindone e l’oggetto imprime le sue forme sulla carne stessa, buca la tela oltre e va dritto all’anima, la dilania, la consuma, la rende già storia prima ancora che ci lasci, ci abbandona a noi stessi, non c’è allora nessuna consolazione? Se l’opera è una sindone il colore diviene il fenomeno che ha impresso la figura umana, che nellaconsecutio è avvenuto dopo che il sangue si era trasferito sul tessuto e ne aveva attraversato lo spessore. Il sangue diviene testimonianza, la nostra sofferenza ci rende umani, ci da il senso e la percezione che siamo ancora vivi, post umani, redivivi, ma vivi. In questo luogo di desolazione e nella linea sottile di questo arrendevole silenzio ci sentiamo confusi e perdiamo la traccia, ma forse lontani da questa vita e nell’assenza di suoni, in sospensione possiamo trovare una strada. È quindi forse nella fine che possiamo trovare la speranza di un nuovo inizio?”
(dal testo “I resti del mondo” di Monica Pirone)
“Andare a cercare lungo i limiti, scivolare negli spazi liminali, raccogliere i segnali residui nell’infrasottile della società contemporanea, post-industriale, un posto nel tempo e nello spazio dove non c’è più differenza tra chi consuma e cosa/chi è consumato. Questo fa Sergio Angeli nella sua ricerca artistica che lambisce le forme distopiche di un’umanità sempre più in crisi: dalla distorsione di figure arboree e antropomorfe, tratte da una dimensione aliena ma vicinissima, che ha caratterizzato la produzione di Angeli negli ultimi anni, ne I Resti del Mondo la figurazione si fa sempre più rarefatta nell’astrazione, difficilmente riconducibile all’umano e al suo mondo, eppure ancora pulsante, resto di un’attività emotiva ed esistenziale”.
(dal testo “Quel che resta del domani” di Jamila Campagna)
La “mostra installazione” prevede il coinvolgimento del pubblico invitandolo a raccogliere e consegnare, durante il vernissage, all’artista oggetti che recuperano in strada con i quali realizzerà un opera nuova che sarà presentata al finissage.
Inoltre sarà presentato al pubblico il video-documento diretto da Paolo Pettinato il quale filma, tappa dopo tappa, le discariche abusive esplorate dall’artista che raccoglie “i resti del mondo” e con essi realizza un “opera/bandiera” che di volta in volta installa e lascia sul posto.
Inaugurazione
19 ottobre ore 18
Immagine in evidenza
(part.)