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Sergio Borghesi – Mostra personale
sabato 10 Giugno 2023 - sabato 30 Settembre 2023

sede: Chiostro delle Monache (Volterra, Pisa).
Scansioni spaziali potentissime per squarci di luce immediati. Colori straordinari dipinti dalla natura. Albe e tramonti di un tempo che scivola via sull’orizzonte dell’infinito, rivelando la memoria episodica della nostra storia.
Ritorna la scenografia dei meta-quadri firmati da Sergio Borghesi nella mostra personale di pittura, presso l’Ex Convento di San Girolamo a Volterra.
La sua è una pennellata sapiente, che insegue il mistero esistenziale della luce e delle infinite variazioni cromatiche percepite dall’orizzontalità paesaggistica, del mare, o dalle aperture sull’infinito dell’eterno colle etrusco, dove le sintesi arrivano direttamente dall’immenso sole e dalla grande luna, invadenti o protettori, rivelatori di remoti vissuti che assumono i contorni universali dell’archetipo.
Il timbro cromatico dominante, soprattutto negli accesi acrilici, sembra riassumere il significato saliente di un’ermetica storia: rosso-rosa, azzurro intenso, verde acceso, giallo acido, ma riecheggiano, in sintesi, anche le reminiscenze archeologiche di oro, di ombre e colori di pale d’altare o di antichissimi “caldi” reperti etruschi. Spesso in compresenza e continuità con gli eccessi cromatici pop.
Più tormentati gli ultimi lavori, quasi espressionisti astratti nella stesura cromatica di alcuni comparti del dipinto, vedono il ritorno del meta-quadro: il ritaglio nel ritaglio in quella contaminazione reciproca fra immanenza e trascendenza, infinitamente grande e infinitamente piccolo, che avviene solo in mistici attimi dove la persistenza ancestrale e ciclica della Natura sembra perturbata da un frammento di spazio dalla traiettoria propria e non lineare: forse il fotogramma usurato della memoria episodica, transitoria, ma determinante, della storia.
Con rimandi all’espressionismo astratto, fino alla Pop art più sintetica, dalle onde collinari di Volterra ai riverberi delle isole del Tirreno, è anche “quel senso del mare” che Sergio Borghesi cerca di rappresentare. Ed a monte ci sono i retaggi di tecniche modernissime, come le riprese video – spinte fin giù sui fondali – per rimandare la freschezza del verde delle acque, la persistenza cristallina del sale, la luce calda ed accecante dell’aria, la struggente percezione di un tramonto, reso fino agli albori di calde e surreali notti, nei pannelli più ombrosi.
E se ci può essere ancora quel senso matissiano leggero, della silhouette di un frammento di memoria di corpo, tutto ri-scivola in quella simbologia dominante di forme assolute, astrali ed ancestrali.come nella geniale collocazione delle scultura ambientali di Mauro Staccioli – citate in omaggi che si accendono come eclissi nelle nuove grafiche di Borghesi – amplificano, ma anche lasciano sospeso, il rapporto fra i sentimenti del finito ed i messaggi enigmatici dell’infinito.
Inaugurazione
sabato 10 giugno (ore 17.30)
Immagine in evidenza
Sole rosa