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Silvio Di Pietro. Mentacoli
sabato 10 Febbraio 2018 - giovedì 22 Febbraio 2018
sede: Galleria d’Arte Contemporanea Studio C (Piacenza).
Nato a Campobasso, dove anche oggi vive e lavora, Silvio Di Pietro si è laureato in chimica industriale presso l’Università di Bologna e, dopo aver svolto il ruolo di responsabile di tecnologie farmaceutiche presso una nota azienda, è approdato all’insegnamento, attività che ha svolto per oltre trent’anni presso le scuole superiori della sua città.
Numerose anche le sue pubblicazioni di carattere didattico e scientifico che, nel corso degli anni, hanno ulteriormente arricchito la proposta formativa della scuola pubblica.
Nonostante i numerosi impegni e le posizioni di grande responsabilità da lui rivestite nei vari campi che lo hanno visto protagonista, Silvio Di Pietro non ha mai trascurato la sua grande, innata passione, quella dell’Arte e della pittura in particolare.
Ha continuato a visitare mostre e musei, a frequentare ambienti artistici e nomi importanti del panorama artistico nazionale, ha continuato, soprattutto, a disegnare e progettare tracciando su fogli di carta segni, tracciati e combinazioni geometriche che poi, parecchi anni dopo, ha riportato sulla tela.
Alla base di tutto, senza dubbio, il fascino di Silvio Di Pietro per le Avanguardie Storiche ossia di quei movimenti di inizio novecento che hanno profondamente inciso su tutto il percorso dell’arte contemporanea e, primo fra tutti, dell’Astrattismo Geometrico, rigoroso e scientifico, essenziale e sintetico.
Rigore e fantasia, pertanto, sono il cuore e la sostanza della sua espressione che, con una felice intuizione, approda ai “Mentacoli”. “Mentacoli”, una sola parola per due significati.
“Mente”: indica il pensiero, la riflessione, la volontà dell’individuo di conoscere, apprendere e scoprire in continuazione e “tentacoli”: sono organi particolarmente versatili ai quali è possibile qualsiasi movimento e qualsiasi traiettoria.
“Mentacoli”, quindi, come le infinite possibilità della mente di pensare, fantasticare e creare in forme sempre nuove e sempre diverse.
Così i dipinti di Silvio Di Pietro si presentano come un armonico insieme di forme e colori al cui interno scorrono segni, percorsi e traiettorie dove si uniscono cuore e ragione, riflessione e sentimento.
Nelle sue opere c’è sempre grande attenzione alla geometria, alla costruzione e al movimento astratto delle forme che spesso non si fermano ai confini della tela o al supporto del dipinto, ma procedono oltre irradiandosi fino alla cornice la quale, così, diventa anch’essa parte integrante dell’opera.
Guardando questi lavori il pensiero, quasi istintivamente, corre a Piet Mondrian e a Paul Klee, al Costruttivismo e al Neoplasticismo, ma Silvio si affranca da tutto questo per il suo scatto inventivo, per la sua lucida e fervida creatività capace di rompere i freddi schemi della geometria e rendersi completamente autonomo, libero e personale.
Allora i percorsi visivi che si rincorrono all’interno dei dipinti, passando e oltrepassando le forme colorate, diventano un gioco dell’occhio e della mente, un vero e proprio esercizio oculo-mentale e ogni osservatore ne può seguire le traccia fino alla loro meta finale.
Quasi sempre, poi, il supporto adottato dall’artista è a forma di quadrato, figura piana che esprime perfezione numerica, razionalità ed essenzialità molto usata nell’astrazione geometrica e dai suoi principali Movimenti.
Espressione, dunque, fortemente dinamica, viva e pulsante, caratterizzata da vere e proprie composizioni ritmiche che affidano al colore e ai vari tracciati grafici l’articolazione dello spazio e del movimento, il senso dell’equilibrio tra uomo e natura.
La rassegna sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini.