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Soap operas – Mostra collettiva

lunedì 1 Febbraio 2021 - domenica 28 Febbraio 2021

Soap operas - Mostra collettiva

sede: Ferrini Milano (Milano).
cura: Antonio Salvador.

Soap operas, un richiamo alla precedente destinazione industriale dell’edificio che ospita la mostra, il saponificio Cella fondato nel 1899.
Come noto il termine “soap opera” arriva nel periodo in cui questi sceneggiati erano sponsorizzati da aziende che producevano prodotti per la clientela di casalinghe, e molti di questi erano detersivi.

La tele-novella, e prima ancora la radio-novella, non sono solo una grandissima idea per la radio e la tv ma si basano su di un genere letterario, le novelle, una serie di racconti intrecciati.
Senza parlare della foto-novella che ha dato un enorme contributo alla alfabetizzazione di un paese che era in gran parte di analfabeti e parlava solo in dialetto.
Insieme alla RAI sono stati fortissimi mezzi di diffusione della lingua italiana.
Era anche un potente mezzo politico per far vedere un mondo occidentale ricco ed opulento, far sognare una casa piena di elettrodomestici, un marito che va al lavoro in automobile, una camera tutta per i bimbi, la signora che va a fare la spesa nei negozi pieni di merce ricercata ed alla portata di tutti.

Ci sono state anche le case editrici legate al partito comunista di foto- novelle con tematiche sociali come il lavoro, il disagio giovanile, la migrazione da sud a nord ma non hanno avuto successo, quel pubblico voleva sognare una vita agiata in un paese che aveva ancora le macerie della guerra nelle strade.

Il filo conduttore sono i racconti intrecciati tra queste opere ma andiamo a vederle: La fotografia del giardino in Giappone di Alberto Moro curato come se ogni pezzo abbia un’importanza cosmologica.
La fotografia della città norvegese di una miniera abbandonata di Valentina Tamborra, dove la memoria è quasi del tutto sepolta dalla dimenticanza.
E Letizia Scarpello unisce queste immagini come i filamenti di gas che collegano i cluster delle galassie nell’universo con la sua installazione.
Letizia Scarpello ancora con le sue opere che ci riportano alla cosmologia e ricordano i superammassi, strutture di miliardi di galassie scoperte di recente.
Michela Cattai ci propone i suoi vetri, compatti e solidi ma nello stesso tempo sembrano leggeri per la loro forma e lucentezza, come le stelle prima di diventare supernove.
Le sculture di Nadia Galbiati e Flavio Pellerito, due astronavi fatte più di vuoto che di materia, leggere come un pensiero, capaci di viaggiare nel cosmo della nostra immaginazione, come la curiosità dei bambini.
Livia Sciorilli Borrelli con la textile art ha un progetto del recupero della lana per le sue opere rimandando ad un racconto di pezzi vissuti, Caterina Ruysch Voltolini con la sua bambina in altalena ed i ricordi meditativi dell’infanzia con una sorpresa, ma questo dovete vederlo.
Il Museo Alessi espone “Comix in the Kitchen”, una raccolta di illustrazioni di artisti per gli oggetti di uso casalingo.
“A Home Odissey” di Massimo Giacon, “Pollo e guai non mancano mai” di Sergio Cascavilla e “Bon Apetit” di Javier Mariscal.
Pezzi che riportano il buon umore quando si va in cucina avendo una valenza artistica notevole.

Espongono: Alberto Moro, Valentina Tamborra, Letizia Scarpello, Michela Cattai, Nadia Galbiati, Flavio Pellerito, Livia Sciorilli Borrelli, Caterina Ruysch Voltolini, Massimo Giacon, Sergio Cascavilla, Javier Mariscal

Visite su appuntamento nel fine settimana: aafsalvador@gmail.com

Luogo

FERRINI MILANO
Via Contardo Ferrini, 3
Milano, 20135 Italia
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