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Sondrio – Eventi e luoghi di interesse
lunedì 1 Gennaio 2018 - giovedì 31 Dicembre 2020
sede: Varie Sedi (Sondrio).
Sondrio è un comune italiano di 21 558 abitanti, capoluogo della provincia omonima e della Valtellina.
Sondrio è stata designata Città alpina dell’anno 2007.
Sito istituzionale
https://www.comune.sondrio.it/
Eventi a Sondrio
http://www.visitasondrio.it/site/home/eventi.html
Musei
Museo Valtellinese di Storia e Arte
L’esposizione museale si trova al primo e al secondo piano dell’edificio, mentre al terzo, un sopralzo ottocentesco, si trovano gli uffici ed una sala mostre. Accanto ad una sezione archeologica, che documenta i rinvenimenti locali e propone alcuni lasciti antiquari, come la collezione numismatica Sertoli, spiccano una sezione dedicata al costume del Settecento, diverse tele dei pittori valtellinesi Gian Battista Macolino e Pietro Ligari e dei suoi figli Cesare e Vittoria. Da segnalare inoltre una pregevole stua intagliata, con un soffitto recante gli stemmi delle famiglie dei Grigioni che dominarono la valle dal 1512 al 1797, sculture lignee policrome di soggetto sacro, risalenti prevalentemente all’epoca della Controriforma, paradigmi esemplari della religiosità e dell’arte locale.
Al piano terreno alcune sale sono dedicate al progetto in itinere del Museo virtuale Castello Masegra, con due postazioni multimediali e un approfondimento su Pietro Ligari. In altre sale trovano spazio esposizioni temporanee, generalmente dedicate ad artisti o opere locali, mostre che usufruiscono pure degli spazi espositivi ricavati nelle scuderie del vicino Palazzo Sertoli, sede di una banca locale.
Presso il Castel Masegra è stata aperta una nuova sezione storica, il Museo Storico Castello Masegra, dedicato ai tre secoli della dominazione dei Grigioni in Valtellina.
Museo Storico Castello Masegra
Il Museo Storico Castello Masegra, dedicato ai tre secoli di dominazione dei Grigioni sulla Valtellina (1513-1797) si trova a Sondrio all’interno di Castel Masegra che domina dall’alto la città, ed è ubicato nel corpo di fabbrica orientale del castello presso le antiche scuderie.
Si compone attualmente di sole tre sale che rievocano simbolicamente alcuni momenti cruciali di questo periodo storico. Nella sala d’ingresso sono presenti, gli uni di fronte agli altri altri, alcuni stemmi gentilizi di famiglie nobili delle due aree. Vi si trova inoltre una parte di un più ampio stemma delle Tre Leghe, spezzato in due e quindi utilizzato con la funzione di tombino.
La seconda sala è dedicata al periodo più travagliato di questi tre secoli, vale a dire la prima metà del XVII secolo, quando la Valtellina fu teatro del Sacro Macello, del passaggio dei Lanzichenecchi e della Guerra dei trent’anni e passò inoltre per un ventennio (1620-1639) sotto il dominio spagnolo, ricongiungendosi al Ducato di Milano. Sono qui presenti un curioso vetro tedesco, andato in frantumi e poi ricostruito, raffigurante le principali attività economiche della valle, uno stemma del Forte di Fuentes, costruito dagli Spagnoli all’imbocco della Valtellina, alcune croci cimiteriali e alabarde, a simboleggiare la peste, il Sacro Macello e l’attività di Mercenario, mestiere praticato da molti montanari dei Grigioni.
Nell’ultima sala si possono vedere una testa di San Giovanni Nepomuceno, protettore dei ponti, e la colonna della berlina, alla quale venivano legati i criminali durante questo periodo.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
La chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio
La chiesa (Insigne Collegiata Arcipretale Plebana) dei santi Gervasio e Protasio, sicuramente una delle più antiche della Valtellina, fu a capo di una vasta pieve e già nel XII secolo era collegiata.
La Torre Ligariana
La Torre Ligariana sorge nel cuore di Sondrio ed è sia torre civica sia campanile della Collegiata. Essa fu costruita durante i lavori della Collegiata stessa. La progettazione venne dapprima affidata all’architetto Pietro Ligari. Per il primo disegno datato 1733 la comunità non fu in grado di affrontarne le spese (il progetto prevedeva una costruzione alta 80 m) e perciò si richiese al Ligari di elaborare proposte più semplici. Tuttavia neppure il progetto del 1742, ridotto in altezza e in decorazioni, accontentò la committenza e alla fine il campanile fu impostato secondo un terzo progetto del capomastro ticinese Giacomo Cometti. Anche l’idea del Cometti (più semplice rispetto a quella ligariana ma pur sempre grandiosa nell’elaborazione della cella campanaria e della sovrastante lanterna) si rivelò col tempo troppo costosa e perciò fu messa in atto solo fino a metà campanile. Alla morte del Cometti (1756) si chiese infine all’architetto Pietro Solari di proseguire i lavori sulla base di un progetto ulteriormente ridimensionato. Purtroppo nei due anni a seguire la comunità di Sondrio si trovò costretta a finanziare la ricostruzione dell’unico ponte sul Mallero crollato in seguito alla rovinosa alluvione. Vennero così a mancare i fondi necessari al completamento del campanile e nel 1761, nonostante la mancanza del coronamento superiore, i lavori vennero conclusi. Sulla torre è installato un concerto di 9 campane (8 in scala, più un semitono) dal peso complessivo di 8156 kg intonato sulla scala diatonica maggiore di Si bemolle2. Il concerto venne fuso nel 1936 dalla fonderia Ottolina Giuseppe e fratello di Seregno.
Altre chiese
La chiesa di San Rocco, eretta nel 1513
La chiesa del Sacro Cuore, progettata dall’ingegnere D. Cattaneo e consacrata il 20 giugno 1993
La chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Rosario, costruita nel 1960 su progetto dell’ing. E. Tirinzoni
Nel centro storico della città sorge inoltre l’antica chiesetta dell’Angelo Custode, ora sconsacrata, eretta tra il 1658 e il 1660.
Architetture civili
Palazzo Pretorio
Il Palazzo Pretorio, o della Ragione, oggi sede del comune di Sondrio, ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli. Già di proprietà della famiglia Peregrini, venne acquistato nel 1552 dal Consiglio di Valle (organo rappresentante dei tre Terzieri in cui all’epoca era divisa la Valtellina) affinché divenisse la sede del Governo Grigione in Valtellina. La spesa venne sostenuta dai tre Terzieri in quanto erano obbligati a fornire i locali per il Governatore, il Giudice e il Cancelliere. Tra il 1552 e il 1594, come risulta da vari documenti conservati nell’archivio storico comunale, l’edificio venne ampliato e adattato alle esigenze dei nuovi dominatori della Valtellina, in quanto il palazzo doveva ospitare, oltre alla residenza del Governatore e del Vicario, anche il Tribunale provinciale, le prigioni, gli edifici militari e burocratici. Per soddisfare meglio le esigenze burocratiche, nel 1643 venne acquistato palazzo Martinengo per ospitare la residenza del Vicario e dei suoi uffici. Anche successivamente alla dominazione dei Grigioni, palazzo Pretorio venne sempre scelto per ospitare la residenza e gli uffici dei Governatori, come avvenne durante il dominio austriaco. Tra il 1815 e il 1820, durante il dominio austriaco, parte del lato sud del palazzo venne demolita per fare spazio alla via Regia (odierno Corso Italia), una via più ampia e rettilinea che congiungeva piazza Campello a piazza Nuova (l’odierna piazza Garibaldi). Lungo questa nuova via si affacciò l’edificio che ospitava il Tribunale. Fino agli inizi del Novecento il palazzo si presentava come un edificio severo, privo di decorazioni, come appare in una fotografia dell’epoca.
La facciata ha subito un radicale cambiamento nel 1917, quando l’ingegner Giussani, incaricato della sistemazione dell’edificio, volle riprodurre le caratteristiche del palazzo Besta di Teglio, affrescando sulla facciata gli stemmi dei Visconti che dominarono la Valle nel basso medioevo. L’ingegner Giussani modificò anche le finestre del secondo piano, ingrandendole e allineandole a quelle del primo piano e aggiunse altri elementi decorativi, come – ad esempio – il balcone che coprì la cimasa sopra il portone e la grande finestra che corrisponde oggi all’ufficio del sindaco. Sotto il tetto, nella varie lunette unghiate, sono riportati gli stemmi di alcuni comuni valtellinesi, probabilmente quelli che all’epoca erano considerati i più importanti della Valle: Sondrio, Castione, Chiavenna, Morbegno, Dazio, Traona, Teglio, Tresivio, Bormio, Tirano e Colorina.
Della facciata originale rimangono solo le tre finestre cinquecentesche del primo piano, quelle del pian terreno e l’elegante portale a bugnato che porta la data 1553 con la scritta “Invictæ Unitati” in ricordo dell’alleanza tra la Valtellina e le Tre Leghe dei Grigioni.
Dopo questi interventi, sempre nel 1917, la sede del comune di Sondrio passò da Palazzo Paribelli di piazza Quadrivio a Palazzo Pretorio. Entrando nel palazzo, si accede al cortile interno, che ha forma di quadrilatero imperfetto. Sui lati più antichi del palazzo, si affaccia un portico con un doppio ordine di loggette, mentre le facciate che danno sul cortile dell’ex tribunale sono decorate con motivi ornamentali che risalgono alla ristrutturazione del 1917.
Alcune sale del palazzo meritano un’attenta visita, diverse delle quali sono riservate a mostre ed esposizioni. Appena dopo l’ingresso, sulla sinistra, si accede in una sala con numerosi affreschi. Domina, al centro della volta, un affresco opera di Cesare Ligari raffigurante la Giustizia. Infatti, questo doveva essere il luogo (un tempo era un portico all’aperto) dove veniva amministrata la giustizia. Lungo le pareti si possono osservare diversi stemmi di alcune delle famiglie nobili grigioni che ebbero degli esponenti come Governatori della Valle:
i Salis, il cui simbolo erano un salice e una donna alata.
i Planta, il cui simbolo era una zampa di leone.
i Buol, che avevano come stemma la Giustizia.
Sempre tra le sale riservate alle mostre, vi è l’antico locale dove venivano custodite le tasse pagate dai cittadini: è curioso osservare come questa stanza sia stata rinforzata, cioè ponendo degli assi di legno orizzontalmente e delle sbarre di ferro verticalmente al fine di evitare di subire dei furti attraverso le pareti. L’ala del dell’edificio che ospitava il palazzo di giustizia venne edificata, nelle forme attuali, a partire dal 1915 e si affaccia su Corso Italia. Attualmente, al pian terreno, si trova lo Sportello del Cittadino e gli uffici della polizia locale, mentre al piano superiore si trova la sala del Consiglio Comunale che risale ai primi anni novanta ed è decorata con dei moderni affreschi che fanno riferimento alla storia e alle tradizioni della Valle. Annesso al tribunale vi era una torre, demolita nel 1917, che ospitava le prigioni. Gli uffici del comune non presentano grandi particolarità, con l’eccezione della tipica stüa che si trova nell’ufficio del sindaco: splendido esempio di stüa fatta a intarsio, venne acquistata nel 1961 e venne trasferita da palazzo Carbonera a palazzo Pretorio. Dai documenti conservati nell’archivio storico del Comune emerge che il palazzo era dotato di altre stüe, volute dai vari governatori grigioni, andate perse col passare dei secoli. Un’altra particolarità che custodisce palazzo Pretorio sono i quattro esemplari di cannoni risorgimentali: si tratta di pezzi abbastanza rari da trovare ancora in buono stato di conservazione. Il palazzo ha subito, in anni recenti, diversi interventi di restauro, volti a conservare tutte le opere che esso custodisce, in particolare gli affreschi: dagli interventi di restauro emergono nuove tracce di affreschi, decorazioni e strutture preesistenti a quelle attuali che testimoniano l’antichità e l’importanza rivestita da questo edificio non solo per la città di Sondrio, ma per tutta la Valtellina.
Altri edifici civili da ricordare sono:
Il Castel Masegra, che secondo la tradizione risale al 1041
Il palazzo della Provincia, edificato tra il 1932 e il 1935 su progetto di Giovanni Muzio
Il palazzo Sassi de Lavizzari, del XVII secolo, dove ha sede il Museo Valtellinese di Storia e Arte
La Villa Quadrio, sorta nel 1862, dove ha sede la biblioteca civica intitolata nel 1930 a Pio Rajna
Sondrio. (20 dicembre 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 23 dicembre 2018, 18:30 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sondrio&oldid=101651800.