sede: Castello Gamba (Châtillon, Aosta).
cura: Olga Gambari.
Una mostra a Châtillon, al Castello Gamba – Museo di arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta, trasporta i visitatori in un territorio al confine tra metafora e realtà, illusione e rivelazione: è “Entre chien et loup”, ovvero tra cane e lupo, di Sophie-Anne Herin, curata da Olga Gambari.
Sophie-Anne Herin, formatasi al Dams di Bologna e poi allo IED di Torino, torna ad esplorare temi complessi attraverso un viaggio introspettivo e ricco di contaminazioni tra fotografia e installazione.
Tra cane e lupo, ovvero tra la luce del giorno e l’oscurità della notte, si dipanano i fili di un tempo sospeso, carico di immagini perturbanti che attingono a un substrato di archetipi. È il momento del crepuscolo, dove i confini si smaterializzano. La fotografa ha trovato nell’Envers il simbolo stesso dell’attraversamento di questo confine geografico e mitico. Si chiama così il versante in ombra della montagna, ricco di boschi, che per lunghi mesi d’inverno non è illuminato dal sole.
Il primo piano del Castello Gamba è popolato di paesaggi, animali e persone che provengono proprio dall’Envers: ogni immagine è una storia che emerge dal buio grazie a un lavoro molto pittorico giocato sui contrasti di luce.
Al secondo piano ci si incammina lungo i percorsi dell’immaginazione, del desiderio e dei sensi, approdando tra gli spazi siderali. Qui ammiriamo galassie, mappe e scie luminescenti, piccole luci nomadi, fluorescenze di lucciole catturate dal “terzo occhio” dell’obiettivo fotografico. Creature notturne, vibranti ed effervescenti.
Infine, salendo ancora, accediamo al sogno, e alla ricca attività onirica che appartiene all’autrice. Il terzo piano è il regno della “baubo”, figura divina diffusa in alcune culture antiche, ipersensibile creatura che vede attraverso i capezzoli e parla attraverso la vulva, simbolo dell’origine del mondo. Rappresenta l’accesso incondizionato alle emozioni: la sua effige, moltiplicata su un tessuto leggero e trasparente, appare nell’altana del castello come una presenza fantasmatica.
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(part.)