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Sottile tridimensionalità – Mostra collettiva
giovedì 15 Novembre 2018 - sabato 22 Dicembre 2018
sede: The Flat – Massimo Carasi (Milano).
Pettinare, colare, stringere. Tre azioni comuni, formalmente attuate su altrettanti materiali comuni. Dalle mani di tre artisti.
Tutti scelgono la plastica, il sintetico, per realizzare le opere che saranno presentate nella mostra “Sottile tridimensionalità”.
Hiva Alizadeh (Iran 1989) stratifica ciocche ipercolorate di capelli sintetici, come fossero velature ad olio, per raggiungere nuove astrazioni.
Quasi impalpabili, luccicanti e vaporose le chiome alle pareti escono dalla bidimensionalità della pittura.
Una tridimensionalità sottile è anche quella che raggiunge Guillaume Linard-Osorio (Francia 1978) che cola la resina colorata nelle intercapedini di lastre di lucido policarbonato: strisciando sulle pareti interne, il colore si deposita come un film sottilissimo in alcuni punti mentre si aggruma in altri.
Le lastre di policarbonato (dai 4 ai 6 mm) sono a loro volta la matrice di sculture più complesse: la loro giustapposizione alle pareti produce stratificazioni semitrasparenti.
Michelangelo Penso (Italia 1964) maneggia sottili fascette da elettricista.
Per lo più Bianco-latte, ma non solo.
Non interviene su di esse in nessun modo inatteso.
Semplicemente le chiude come farebbe ognuno di noi.
Ma nel compiere quest’azione le collega e incastra fra loro a centinaia fino a creare delle nebulose di color lattiginoso.
Crea cellule formate da infiniti filamenti, rappresentanti batteri.
Utilizza queste fascette sottili per raccontare la scienza, attraverso l’arte.
In tutti i casi sono linee, filamenti, strisce: materiali che, stratificati, richiedono di essere scoperti. Avvicinatevi per approfondire la “Sottile tridimensionalità”.
Espongono: Hiva Alizadeh, Guillaume Linard-Osorio, Michelangelo Penso
Inaugurazione: Giovedì 15 Novembre dalle ore 18:00 alle 21:00