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Stoner. Landing pages – Mostra collettiva

venerdì 8 Maggio 2020 - domenica 14 Giugno 2020

Stoner. Landing pages - Mostra collettiva

sede: Fondi sfitti sulla via Francigena (Gambassi Terme, Firenze).
cura: Cinzia Compalati, Andrea Zanetti.

Nell’ambito di “Ci sono sempre parole. (non)Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)”, manifestazione che mette al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana, viene allestita la mostra d’arte contemporanea “Stoner. Landing pages”, liberamente ispirata al romanzo “Stoner” di John Williams.

L’esposizione, curata da Cinzia Compalati ed Andrea Zanetti con opere di Emiliano Bagnato, Mauro Fiorese, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Eleonora Roaro, Jacopo Simoncini, Giuliano Tomaino e Zino, si svolge all’interno dei fondi sfitti lungo la Via Francigena, ovvero garage e cantine coinvolti in un inedito progetto di rigenerazione urbana.

Dopo l’anteprima tenutasi a Pescara nel 2016, a seguito di una campagna di crowdfunding che ha coinvolto appassionati d’arte e bibliofili, mobilitando lo spontaneismo e creando una vera condivisione emotiva, il progetto si presenta per la prima volta a Gambassi Terme nella sua completezza, con l’aggiunta di un lavoro inedito di Emiliano Bagnato e la rimodulazione delle opere in base al contesto, valorizzato da interventi site-specific.

La mostra “Stoner. Landing pages” trae origine dal noto romanzo di John Williams, un caso letterario che ha appassionato migliaia di lettori nel mondo: la biografia di un anonimo professore universitario che a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale affronta i drammi e le passioni di una vita normale. Ad otto autori contemporanei, diversi per poetica e formazione, è stato chiesto di far vivere i personaggi e le atmosfere del romanzo attraverso il proprio linguaggio: fotografia, istallazioni, musica, performance e video. Non solo la riproduzione espressiva delle pagine di “Stoner”, bensì l’appropriarsi dei protagonisti per scavarne le profondità, per esternarne il non-detto e il non-scritto, per incanalare la narrazione nelle suggestioni della forza visiva.

Emiliano Bagnato (La Spezia, 1993) – compositore e sound designer – interpreta Grace, la figlia di Stoner. In una rilettura musicale e interattiva, tutto il dramma di un personaggio che ha subito le storie dei genitori, senza colpe. Si salverà dal suo passato?

Mauro Fiorese (Verona, 1970-2016) è stato uno dei cento fotografi più quotati al mondo. Sono esposte, dopo la sua morte prematura, alcune opere tratte da www.libraincancer.it, il blog in cui ha raccontato la sua personale battaglia contro il cancro. Tenendo fede all’impostazione letteraria dell’esposizione, l’autore ha composto dodici dittici fotografici che si sviluppano nell’immagine pura e nel suo, arbitrario, rimando testuale. In mostra interpreta Gordon Finch, l’amico fraterno di Stoner e filtra attraverso i suoi occhi – e quindi attraverso il grande tema dell’amicizia – la vita del protagonista.

Stefano Lanzardo (La Spezia, 1960) è Stoner. Con quattro scatti fotografici sono descritti altrettanti momenti simbolo dell’esistenza del protagonista: dalla terra che lo ha generato, e alla quale torna, ai corridoi dell’università in cui passeggia come un fantasma, allo studio di casa, dove poteva dedicarsi alle amate letture, fino alla relazione con le donne del romanzo. Un viaggio dal forte impiano anti-eroico e anti-epico che trasforma la vita di un uomo dimenticato da tutti in un racconto collettivo.

Roberta Montaruli (Torino, 1978) è Katherine, l’amante di Stoner. L’artista torinese racconta la loro storia d’amore in un video di animazione in cui – mancando la presenza antropica – sono gli oggetti a narrare le loro vite, fatte di respiri e sospiri, gioie e dolori, fatica e tensione verso la felicità. Un video che si crea e si cancella attraverso l’uso del carboncino e della gomma, in bilico tra eterno ed effimero.

Eleonora Roaro (Varese, 1989) ha realizzato per la mostra una video installazione dedicata ad Edith, la moglie di Stoner, in cui porta alla luce tutte le fobie del personaggio, una donna distante, anaffettiva, che non si fa “toccare” in tutti i sensi. Attraverso una sineddoche – Edith è rappresentata solo dal suo occhio ceruleo – diventa la “telecamera di sorveglianza” delle vite di chi la circonda. In esposizione anche il video-documento di una performance in cui ha interpretato Edith in uno dei momenti topici del romanzo dipingendo, in preda a una sorta di controllata follia, la scrivania e tutti gli oggetti di Stoner di rosa pallido.

Jacopo Simoncini (Carrara, 1979) ha composto per l’esposizione un pezzo inedito per viola – eseguito da Ignazio Alayza – che racconta attraverso sussulti lo stridore dell’esistenza. Le corde, come le vite dei personaggi del romanzo, sono quasi portate a rompersi, lo vorrebbero, ma non ci riescono. Una tensione continua che accompagna lo sguardo sulla mostra. La stessa tensione che attraversa tutta la musica di Simoncini, una musica che vuole evocare paesaggi interiori, teatrale nel suo continuo mettere in scena emozioni contrastanti e stati d’animo.

Giuliano Tomaino (La Spezia, 1945) – l’artista che tutti hanno potuto vedere con le sue sculture nel decumano di Expo 2015 – interpreta il padre di Stoner, portando avanti la storica serie dei “Santi” con una cruda installazione che ferma il momento della sua morte. Solo una frase, ad evocare la caducità delle azioni compiute e dell’esistenza, la sua e quella di tutti. Anche il segreto della morte svela il peso dell’assenza e riconduce alla semplicità della terra. Attorno solo il silenzio e la sua musica.

Zino (Teramo, 1973) – noto per le opere realizzate con i lego e la realtà aumentata – qui interpreta l’antagonista di Stoner e lo immortala nel momento in cui fa la sua prima apparizione nel romanzo: fisicamente menomato, Lomax ha un viso da attore del cinema sul quale l’artista riporta le parole della sua presentazione all’interno del testo. Tra le righe, una frase metalinguistica attraverso la quale l’artista dà forma a quello che sarebbe stato il pensiero di Lomax nei confronti del romanzo stesso: “Stoner è un libro del cazzo”.

Ufficio Stampa: CSArt – Comunicazione per l’Arte
Inaugurazione: venerdì 8 maggio, ore 18:30

Dettagli

Inizio:
venerdì 8 Maggio 2020
Fine:
domenica 14 Giugno 2020
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

FONDI SFITTI SULLA VIA FRANCIGENA
Gambassi Terme, Firenze 50050 Italia + Google Maps