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tEssere – Mostra collettiva
venerdì 13 Gennaio 2023 - venerdì 3 Febbraio 2023
sede: Ex Chiesa della Sciabica (Ispica, Ragusa).
“tEssere” è il titolo del calendario 2023 della KromatoEdizioni / Kromatografica. Vero e proprio catalogo, il calendario presenta una vasta introduzione sul tema della tessitura nella storia dell’umanità, nella simbologia dei popoli, nel mito, nelle culture, nell’arte. Il progetto è curato da Evelina Barone.
Il pretesto narrativo è il patrimonio tessile siciliano ricchissimo e luogo di contaminazioni.
Palermo è stata il primo centro in Italia di tessitura serica pregiata, che veniva eseguita nel Tiraz del palazzo Reale dalla dominazione araba fino al regno di Ruggero II.
La seta e il cotone siciliani hanno dato vita a produzioni apprezzate in tutta Europa.
Grazie alle fotografie di Claudio Drago e alle foto e alle riprese di Giorgio Cappello, è stato possibile documentare il lavoro di alcune delle ultime tessitrici che lavorano a telai di fine ‘800, nella Sicilia occidentale, così come il lavoro e la visione di artiste di diversa nazionalità, che utilizzano il medium del filo e della tessitura.
Tutto ciò è raccolto in una mostra presso l’Ex Chiesa della Sciabica ad Ispica.
La mostra segue la traccia dell’evoluzione di questa arte attraverso le artiste che l’hanno fatta propria e l’hanno riformulata allo scopo di creare nuove narrazioni individuali o collettive.
Le artiste e gli artisti contemporanei ne fanno un potente strumento di lettura del mondo.
Le artiste coinvolte, con le opere messe in mostra, offrono interpretazioni differenti dell’arte tessile, sia per materiali e tecniche utilizzati sia per i concetti e le dimensioni indagate.
In mostra Rita Lazzaro che con il progetto WIR ha utilizzato il cucito per tessere comunità; Jonida Xherri che intreccia fili in tappeti per rivendicare i diritti di chi è straniero e creare appartenenza; Aurora Mica che realizza tappeti in cerchi di donne, per accompagnare ciascuna a individuare e liberare il proprio sé più autentico; Rossana Taormina che opera un recupero della memoria, con la costante volontà di salvaguardare delle esistenze anonime, cercando di dare loro uno spazio ben definito; Sylvie Clavel che realizza sculture guidata dal desiderio di esternalizzazione, di distacco da sé stessi; Saba Najafi che conduce un lavoro sulla memoria e l’inconscio, il cui “Nodo di speranza” è una richiesta collettiva di grazia perché trovi realizzazione il desiderio comune di un mondo migliore; Marilù Cecchini che ricorre alla tecnica del Nunofelt e dialoga con il feltro per produrre opere che omaggiano la natura che la circonda; Alberta Manni che ricama canti medievali su tessuti recuperati.
Informazioni
338 7912270.
Immagine in evidenza
di Sylvie Clavel